Oggi ricorre il 10° anniversario della morte di Oriana Fallaci, la scrittrice e giornalista italiana più conosciuta, amata, discussa e popolare al mondo. Partecipò giovanissima alla Resistenza italiana e fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di inviata speciale. Una donna libera, forte, coraggiosa, anticonformista, disubbidiente, a tratti anche cinica, determinata e schietta che più volte si era schierata contro i potenti della Terra, sfidando il politically correct e scatenando roventi polemiche. Negli ultimi anni della sua vita fecero molto scalpore le sue dure prese di posizione contro l’Islam, in seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 a New York. Noi vogliamo ricordarla con le sue frasi più belle.
“La vita non è uno spettacolo muto o in bianco e nero. È un arcobaleno inesauribile di colori, un concerto interminabile di rumori, un caos fantasmagorico di voci e di volti, di creature le cui azioni si intrecciano o si sovrappongono per tessere la catena di eventi che determinano il nostro personale destino“.
“La vendetta è volgare come il rancore“.
“Anche un’avventura sentimentale è un amore, comunque un impegno amoroso, un temporaneo legame in contrasto con la tua libertà“.
“La Rivoluzione più grande è, in un Paese, quella che cambia le donne e il loro sistema di vita. Non si può fare la rivoluzione senza le donne. Forse le donne sono fisicamente più deboli, ma moralmente hanno una forza cento volte più grande“.
“Ogni oggetto sopravvissuto al passato è prezioso perché porta in sé un’illusione di eternità. Perché rappresenta una vittoria sul tempo che logora e appassisce e uccide, una sconfitta della morte“.
“È la più antica forma di masochismo, quella di amare chi non sa amare: è la più stupida”.
“Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce“.
“Cultura significa anzitutto creare una coscienza civile, fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità. L’uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che è offesa alla sua dignità, alla sua coscienza. Altrimenti la cultura non serve a nulla“.
“La Libertà scissa dalla Giustizia è una mezza libertà. Difendere la propria libertà e basta è un’offesa alla Giustizia“.
“Nella Vita e nella Storia vi sono casi in cui non è lecito aver paura“.
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“Risponderò in stile minigonna, cioè in modo abbastanza lungo da coprire l’argomento e abbastanza breve da renderlo interessante“.
“La Patria non è un’opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno“.
“In Italia si parla sempre di Diritti e mai di Doveri. In Italia si finge di ignorare o si ignora che ogni Diritto comporta un Dovere, che chi non compie il proprio dovere non merita alcun diritto“.
“È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai“.
“Se tu fossi stato con me, ti avrei chiesto scusa. Oppure aiuto. Invece non c’eri; incredibile come gli altri manchino sempre nei momenti in cui se ne ha bisogno. Passi giorni, mesi, anni interi con qualcuno a cui non hai da dir nulla e nel momento in cui hai da dirgli qualcosa, magari scusami, aiuto, lui non c’è e tu sei solo“.
“Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie… lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità“.
“Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre“.