Il 15 gennaio sarà il giorno più triste dell’anno, il cosiddetto ‘Blue Monday’. Complici le recenti spese (tasse, ma anche regali di Natale), il cattivo tempo e le poche ore di luce, sembra il giorno ‘perfetto’ per un concentrato di cattivo umore e pigrizia difficile da sopportare. Ma da dove nasce l’idea che questa sia la giornata peggiore dell’anno? Vediamo insieme la curiosa storia del Blue Monday.
Blue Monday: il giorno più triste è il terzo lunedì di gennaio
Il giorno più cupo e triste dell’anno ricorre il terzo lunedì di gennaio: secondo i calcoli, quindi, siamo proprio a ridosso di questa data, che per il 2018 è il 15 gennaio. La statistica consegna una fotografia precisa dell’umore in questa particolare giornata: se ci si sente più spossati del solito, incapaci nel far fronte alle banali attività quotidiane e dalla ‘lacrima facile’, i sintomi ci sono tutti. Siete preda del ‘Blue Monday’.
L’origine del Blue Monday
La curiosa tesi sul ‘lunedì nero’ per l’umore non è retaggio di anacronistiche teorie ma frutto di una equazione atta a specificare quale fosse il giorno peggiore, in termini di allegria e vitalità, di un intero anno.
A formularla uno psicologo dell’Università di Cardiff, Cliff Arnall. La parola ‘blue’ indica la tristezza, in quanto questo colore è ritenuto simbolo di questo sentimento nei Paesi anglosassoni.
La formula individua il lunedì come giorno della settimana che maggiormente si presta a un calo d’umore (basti pensare alla difficile ripresa del lavoro dopo un weekend di relax); in seconda battuta, è il terzo lunedì del mese di gennaio ad assumere i contorni della perfetta giornata ‘no’: il clima freddo, le giornate piovose e corte e…le tasche vuote dopo lo shopping natalizio. Il mix esplosivo che aggredisce la felicità.