La dilatazione delle pupille non è solo una reazione ai campi di luce ma un fenomeno collegato alla concentrazione. Per esempio, mentre lavoriamo, le pupille rivelano quanto siamo concentrati e che tipo di attività cerebrale stiamo mettendo in atto. Lo psicologo Daniel Kahneman ha scoperto che la forma dell’iride è correlata al tipo di attività cerebrale che sta svolgendo il cervello: ecco che allora fare un’addizione semplice non altera le pupille ma una moltiplicazione complessa, che richiede concentrazione, sì. Ci sono due muscoli che regolano l’espansione della pupilla e il loro obiettivo principale è reagire alla quantità di luce ma a quanto pare le pupille si dilatano anche quando ci concentriamo e viceversa.