Cibo scaduto in gravidanza, se si mangia cosa succede? Magari nulla, probabilmente si manifesteranno piccoli disturbi gastrointestinali o potrebbero esserci conseguenze più importanti per mamma e bimbo. Nessuna ipotesi, né la più rosea né la meno confortante, sono da escludere. Quindi, la soluzione migliore, considerato il periodo particolare, è di evitare il consumo di alimenti scaduti durante i nove mesi di gestazione.
Occhio alla scadenza
Se, infatti, in condizioni normali, si può ammettere uno strappo alla regola e se il cibo in questione è scaduto da poche ore e non è completamente immangiabile si può anche ingerire, durante la gravidanza meglio evitare. Il cibo avariato in gravidanza è da considerare vietato, quindi.
Ma la scadenza? Nell’etichetta degli alimenti, per legge, deve essere indicata la scadenza. Ma esistono due possibili diciture: da consumarsi preferibilmente entro il oppure da consumarsi entro il. Se nel primo caso si tratta di un termine indicativo, nel secondo caso la scadenza è da considerare come tassativa. Infatti, l’utilizzo dell’avverbio “preferibilmente” lascia discrezionalità al consumatore che può decidere se mangiare un alimento che potrebbe non avere più le caratteristiche organolettiche di prima, ma che non comporta rischi per la salute. Solitamente la tassatività della scadenza si associa agli alimenti a breve conservazione e la discrezionalità a quelli a lunga conservazione.
Un discorso a parte merita il cibo congelato. Innanzitutto, meglio puntualizzare che congelare non significa poter conservare, senza rischi, in eterno. Quanto è vero che le temperature molto basse abbattono il rischio di contaminazione degli alimenti, animali e vegetali, da parte di pericolosi microrganismi, è altrettanto vero che una volta congelati i cibi dovrebbero essere consumati entro qualche mese.
Cosa succede se si mangia cibo scaduto?
Le donne in dolce attesa, più delle altre, dovrebbero osservare con attenzione i tempi consigliati o prescritti in etichetta, soprattutto quando si tratta di alimenti freschi, come carne o pesce, per evitare effetti collaterali imprevisti, come rischiosi avvelenamenti o infezioni alimentari.
E, se si mangia? Oltre ai risvolti più pericolosi, che vanno dall’avvelenamento alle infezioni alimentari, si possono manifestare malesseri e sintomi meno preoccupanti ma comunque fastidiosi. In particolare, mangiare cibo avariato può causare mal di pancia, vomito, dissenteria, nausea e febbre.