L’ovaio policistico, chiamato anche PCO o sindrome di Stein-Leventhal, rappresenta la causa più frequente dell’infertilità femminile, caratterizzata dalla mancanza di ovulazione. È così definito perché le ovaie sono ingrandite e policistiche o micropolicistiche, ossia ripiene di cisti più o meno grandi.
L’ovaio policistico è una patologia ancora ampiamente sconosciuta: non se ne conoscono le cause precise ed anche la sua definizione è ancora in discussione. Per questo motivo è difficile capire anche quante donne ne siano effettivamente affette. Si stima comunque che l’ovaio policistico interessi fino al 10% delle donne tra i 18 ed i 44 anni.
Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico
L’ovaio policistico è un problema complesso caratterizzato dalla presenza di ovaie ingrandite e micropolicistiche, in primo luogo, ma anche da alterazioni endocrinologiche (iperandrogenismo, disordini del ciclo mestruale, obesità) e da alterazioni metaboliche che configurano, in tal modo, una complessa sindrome dismetabolica chiamata, appunto, sindrome dell’ovaio policistico, che è importante per le implicazioni che ha sulla salute della donna, dal punto di vista estetico, riproduttivo e metabolico.
Questa malattia venne descritta, per la prima volta nel 1935, da Stein e Leventhal come una sindrome caratterizzata da ovaie micropolicistiche associate a disturbi del ciclo mestruale, come amenorrea, la mancanza di mestruazioni, irsutismo, ossia l’aumento della peluria e obesità.
Solo successivamente, però, sono stati individuati i meccanismi e le disfunzioni metaboliche che rendono la policistosi ovarica una patologia molto più grave. Si tratta, infatti, di una disfunzione che può coinvolgere l’ipotalamo, l’ipofisi, le ovaie, il surrene e il tessuto adiposo periferico che, quindi, sono contemporaneamente coinvolti nella patogenesi della sindrome.
Ovaio policistico: i sintomi
Molte donne scoprono di essere affette dall’ovaio policistico solo quando cercano una gravidanza e non riescono ad averla. Non esistono dunque dei sintomi evidenti, bensì un quadro sintomatico compatibile con questa patologia. Da qui l’infertilità e un ciclo mestruale irregolare che può comportare mancanza o eccessiva frequenza di mestruazioni, un fenomeno presente nel 50-60% delle donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico. Uno studio ha evidenziato come le donne colpite da questa patologia siano più soggette ad obesità, sindrome metabolica, diabete, sindrome delle apnee ostruttive ed insulino-resistenza. Altri sintomi dell’ovaio policistico possono essere presenti già in età adolescenziale, come:
- pelle molto grassa
- acne grave
- peluria eccessiva
- ciclo mestruale doloroso
- perdite di sangue
- oligomenorrea
- amenorrea primaria
- metrorragia
I disturbi metabolici, più frequenti, associati alla presenza di un ovaio policistico possono essere:
- intolleranza glucidica
- diabete mellito
- dislipidemie
- difetti fibrinolitici con iperfibrinogemia
- maggior rischio cardiovascolare
- pressione alta
Le cause della sindrome dell’ovaio policistico
La causa principale delle ovaie policistiche è l’iperandrogenismo, un’eccessiva produzione di ormoni maschili, come il testosterone. Questa patologia causa anche irsutismo,e mancanza di mestruazioni, la cosiddetta anovulazione.
Tuttavia le cause dell’ovaio policistico non sono del tutto chiare,si pensa che possano contribuire a questa sindrome tre fattori:
- Un eccesso di insulina che potrebbe portare agli scompensi ormonali alla base dell’ovaio policistico;
- Un basso grado di infiammazione, ovvero una disfunzione del modo in cui i globuli bianchi reagiscono alle infiammazioni, anche questo potrebbe portare ad un malfunzionamento delle ovaie e ad una disfunzione a livello ormonale;
- Cause ereditarie.
Come viene fatta la diagnosi
La diagnosi dell’ovaio policistico viene fatta per esclusione. La sindrome è definita come una condizione di anovulazione cronica, in assenza di altre patologie che possano essere responsabili di tali manifestazioni. Attraverso l’ecografia pelvica potranno essere visibili le ovaie di dimensioni aumentate con la presenza di numerose cisti ovariche in diverse stadi di maturazione (micropolicistosi). Tuttavia, i risultati di questa indagine andranno presi con cautela, sia perché possono esser riscontrati anche al di fuori della sindrome dell’ovaio policistico, sia perché il loro riscontro non implica necessariamente la presenza di una PCOs.
Cure e trattamenti delle ovaie policistiche
Fortunatamente, la sindrome dell’ovaio policistico può essere trattata con varie cure in grado di correggere la sintomatologia. Spesso, basta cominciare a seguire uno stile di vita corretto, per risolvere molti sintomi come l’obesità, il diabete, l’insulino resistenza e così via. Inoltre, dimagrire aiuta anche a ripristinare in alcuni casi l’ovulazione.
Terapia ormonale
Per curare l’acne e l’irsutismo ci sono creme e farmaci specifici, ma da sempre la terapia più utilizzata è la pillola anticoncezionale, capace di regolarizzare il ciclo mestruale risolvendo i vari sintomi a questo legati, acne ed irsutismo compresi. Tuttavia, dopo la sospensione della pillola, è facile notare un peggioramento dell’ovaio policistico, nel quadro metabolico, probabilmente dovuto al fatto che gli estrogeni determinano un aumento dei livelli di insulina.
Anche le donne che vogliono una gravidanza, possono trovare giovamento da questa terapia ormonale, ma dev’essere una scelta ponderata sotto la guida di un ginecologo esperto.
Dieta
La ripresa della ciclicità mestruale è più frequente se alla terapia farmacologia si associa anche una buona perdita di peso. È quindi utile un calo ponderale, che deve essere effettuato molto lentamente (0,5 Kg la settimana) attraverso una dieta ipocalorica che determini una riduzione dell’iperinsulinemia e del testosterone.
In caso di ovaio policistico, ci sono alcuni cibi consigliati e altri da evitare, tenete a mente queste semplici regole:
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Consigliati |Da evitare
fibre| carboidrati raffinati
non saltare mai la colazione | pasti a base di soli carboidrati
frutta e verdura|zuccheri e grassi
acqua | caffè
/ | fumo e alcol
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Rimedi naturali
La sindrome da ovaio policistico può essere curata anche attraverso dei rimedi naturali ritenuti efficaci. Per combattere i suoi sintomi infatti possono essere utilizzati:
- Agnocasto, che un ruolo fondamentale nel trattamento degli squilibri ormonali che si traducono spesso in tensione mammaria, mancata ovulazione e cicli mestruali irregolari. L’Agnocasto interviene abbassando i livelli alterati di prolattina, ma è utile anche per il trattamento dell’infertilità e per migliorare la regolarità mestruale;
- Dioscorea Villosa, un’erba che contiene fitoestrogeni utili anche per le donne che sono in menopausa. Il suo punto di forza, però, sembra essere la presenza di diosgenina, una sorta di progesterone naturale in grado di regolarizzare la produzione di ormoni;
- Palmetta della Florida, utile contro l’ovaio policistico e tutti sintomi legati ad esso perché inibisce la produzione degli ormoni maschili, regolarizzando gli squilibri ormonali;
- Enotera, detta anche primula notturna, è utile a placare i disturbi legati all’ovaio policistico, come ad esempio i problemi cutanei o l’irregolarità del ciclo;
- Cannella, la quale, secondo uno studio, se assunta regolarmente può aiutare le donne a regolarizzare il ciclo mestruale e ridurre i disturbi in casi di ovaio policistico;
- Liquirizia cinese, regola i livelli ormonali, riducendo i livelli di testosterone e lasciando gli altri livelli ormonali invariati. Inoltre, aiuta a ridurre la resistenza all’insulina e regolare i livelli di glucosio, elementi spesso collegati con la sindrome da ovaio policistico.