Ma quale Festival di Cannes e quale red carpet, il vero evento a calamitare l’attenzione generale, in questi giorni, è stata la presenza della Kardashian Squad in Italia: è stata proprio Portofino la suggestiva location prediletta ad accogliere le terze nozze -nel giro di tre mesi- tra Kourtney Kardashian e Travis Barker.
Più precisamente, parte della cerimonia è stata ospitata dalla sontuosissima Villa “L’Olivetta”, proprietà privata degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, in arte Dolce&Gabbana, i quali hanno rivestito letteralmente un ruolo fondamentale per l’occasione. Dello stesso brand, infatti, è stato scelto ogni abito: dagli insoliti total black scelti da Khloé e Kim Kardashian, decisamente controcorrente per un matrimonio -non trovate?- sino agli abiti degli sposi.
Se poc’anzi abbiamo menzionato il termine controcorrente, lo stesso potremmo dire della mise di Kourtney, la cui scelta è ricaduta su di un mini dress completamente in raso e pizzo bianco, con strascico chilometrico dello stesso tessuto dove, udite udite, spiccava il volto della Vergine Maria. Una scelta coraggiosa, per meglio dire insolita in termini di abiti da sposa. Scelta che non tutti hanno apprezzato, suscitando immancabilmente il clamore collettivo, come di rito ogni mossa della famiglia Kardashian d’altronde.
Ma analizziamo più nel dettaglio il look al quale la sposa ha affidato gli eterni ricordi del suo giorno più bello:
Kourtney Kardashian si è presentata all’altare con un mini abito a corsetto, rigorosamente haute-couture, rigorosamente personalizzato su misura per lei da Dolce&Gabbana: il lunghissimo velo a cui poco fa abbiamo fatto accenno presentava infatti dettagli floreali ispirati ai giardini di Portofino, ricamati a mano, ad incorniciare nientemeno che il tatuaggio che appare sulla testa del futuro marito. Chiudevano la decorazione le parole “Family, Loyality, Respect”. Ai piedi, invece, delle décolleté a punta anch’esse in pizzo bianco.
Una cerimonia fastosa, per nulla low profile, fatta di scelte anche discutibili che di certo non è passata inosservata, ma dalla quale agli occhi dei più attenti (e meno maliziosi) trapela comunque una certa vena di romanticismo. Che ne pensate?