L’albero di Natale è, senza alcun dubbio, uno dei simboli più amati delle festività natalizie. Sono milioni le famiglie che, ogni anno, in tutto il mondo addobbano l’albero pieno di luci, palline colorate, stelle e altre decorazioni. Questo simbolo crea un’atmosfera magica come nient’altro al mondo. Le sue origini sono lontanissime.
Ci sono alberi di Natale di ogni tipo, dimensione e materiale che possono essere addobbati come si preferisce, dando libero sfogo alla fantasia: sfere colorate, pigne, campanelle, angeli, Babbo Natale, nastri, fiocchi, luci, biscotti, dolcetti, fiori di carta, addobbi fai-da-te… l’elenco potrebbe continuare, perché qualsiasi cosa la fantasia suggerisce può diventare una decorazione per il vostro albero. Ma scopriamo insieme perché si fa l’albero di Natale, oltre alle sue origini, al significato e alla storia.
Storia dell’albero di Natale: origini pagane e significato religioso
Le origini dell’albero di Natale hanno radici antiche nelle tradizioni pagane e risalgono all’Antico Egitto. Per loro, infatti, aveva un valore propiziatorio addobbare delle piccole piramidi di legno. Per gli Egiziani, inoltre, l’abete era considerato simbolo della nascita perché, secondo la loro tradizione, sotto i suoi rami era nato il Dio Biblos. Nell’Antica Grecia, l’abete era l’albero sacro della Dea Artemide mentre, in Asia settentrionale, l’abete era considerato l’albero cosmico, piantato al centro dell’universo e simbolo dell’evoluzione. L’albero era visto come simbolo di fertilità e di vita, legato ai cambiamenti stagionali: l’albero sempreverde – come il pino o l’abete – aveva un certo valore durante i solstizi d’inverno.
In Europa le antiche popolazioni germaniche festeggiavano il solstizio d’inverno, piantando davanti alle loro case degli abeti che adornavano con ghirlande. Inoltre, erano soliti bruciare dei ceppi di legno in presenza di tutta la famiglia. Il ceppo doveva bruciare per dodici giorni. Martin Lutero introdusse l’abete addobbato con candele accese, che rappresentavano la luce che Gesù dispensa all’umanità. Fino al XIX secolo, l’albero di Natale rimase una tradizione tipica del Nord Europa, in particolare dei Paesi a Nord del fiume Reno. Per i cattolici, infatti, l’albero di Natale era una tradizione pagana e protestante. Si diffuse anche nel Sud Europa a partire dal congresso di Vienna, quando una principessa austriaca volle introdurre nel suo palazzo l’abete addobbato.
Nel lontano Medioevo, San Bonifacio era un monaco inglese che organizzò le chiese cristiane in Francia e Germania. Durante uno dei suoi viaggi in Germania, vide dei pagani sotto una quercia che stavano per sacrificare un bambino al Dio Thor. Il santo, per fermarli, diede un forte pugno alla quercia che cadde a terra e, al suo posto, crebbe subito un abete. San Bonifacio spiegò al gruppo di pagani che l’abete era il simbolo della vita eterna di Gesù. Un’altra leggenda narra che, tanto tempo fa, la sera della Vigilia di Natale, un taglialegna molto povero incontrò un bambino solo e affamato: il taglialegna si privò del poco cibo che aveva per donarlo al bambino, a cui diede anche riparo per la notte e, la mattina di Natale, quando il taglialegna si svegliò, il bambino – che, in realtà, era Gesù – non c’era più, ma fuori dalla porta c’era un abete illuminato.
Perché si fa l’albero di Natale l’8 dicembre
Quando si fa l’albero di Natale? Secondo la tradizione cattolica, l’albero di Natale viene addobbato l’8 dicembre. Ma perché si fa l’albero di Natale l’8 dicembre? In questo giorno, viene celebrata la Festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Si tratta di uno dei giorni più importanti in cui si celebra Maria, madre di Gesù, che fu concepita senza peccato originale. In Italia, dunque, si è scelta questa data simbolica per iniziare i festeggiamenti natalizi.
Per tante famiglie, quindi, decorare l’albero di Natale l’8 dicembre è un modo per celebrare la gioia del Natale che arriva, poi, il 25 dicembre. Scoprite anche l’albero di Natale bianco e l’albero di Natale dorato.