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Allergia al preservativo nella donna: sintomi e cosa fare

Nella donna, come nell’uomo, più che di allergia al preservativo in particolare, si dovrebbe parlare, più in generale, di allergia al lattice. Cioè di allergia al materiale in cui la maggior parte dei profilattici sono realizzati. I sintomi sono molto fastidiosi, difficilmente ignorabili, e, in alcuni casi, evolvono in veri e propri disturbi seri e preoccupanti. Per capire meglio di cosa si tratta e anche cosa fare nel caso in cui si manifesti, ecco qualche informazione utile.

Un fenomeno in aumento

L’allergia al lattice, che si può declinare anche come allergia al preservativo nella donna, ha registrato un aumento crescente del tasso di incidenza. La colpa? Questo incremento dei soggetti che soffrono di allergia al lattice è legato soprattutto all’aumento dell’utilizzo di questo materiale in molti oggetti di uso comune, dai guanti al cuscino fino al materasso.
 
Per questo motivo, i soggetti più a rischio, che hanno maggiori probabilità di sviluppare l’allergia al lattice sono coloro che utilizzano con più frequenza i prodotti in lattice. Un esempio? Gli operatori sanitari, che utilizzano quotidianamente i guanti in lattice sono maggiormente sensibilizzati alla sostanza.
 
L’allergia al preservativo non è altro che la risposta eccessiva del sistema immunitario ad alcune proteine contenute nel lattice. Come in tutte le altre forme allergiche, anche in questo caso il sistema immunitario percepisce il lattice come un pericolo e si difende scatenando la reazione allergica.
 

I sintomi

I sintomi, cioè le manifestazioni più evidenti della reazione allergica al contatto con il preservativo da parte della donna, possono essere immediati o ritardati. Nel primo caso, si manifestano subito, o quasi, nell’arco di circa un’ora, nel secondo caso entro 24-72 ore.
 
Rientrano nella sintomatologia di questa forma allergica: prurito intimo, arrossamento, fastidio, eruzioni cutanee di varia entità, orticaria e malessere generale. Nei casi più seri, il rischio maggiore è lo shock anafilattico, che richiede l’intervento sanitario tempestivo.
 

Cosa fare?

La prima cosa da fare, se si sospetta la presenza di un’allergia al preservativo, al lattice, per la donna che ne soffre, è di recarsi dal proprio medico, per effettuare tutte le indagini del caso e diagnosticare con certezza il disturbo di natura allergica.
 
Diagnosticata l’allergia, però, non c’è molto da fare, in realtà. Non esistono cure risolutive o trattamenti miracolosi. L’unica strategia vincente per evitare la comparsa delle reazioni allergiche è evitare il contatto con il lattice. Questo non significa rinunciare ai rapporti sessuali protetti e sicuri: basta scegliere i preservativi anallergici, i profilattici in poliuretano, facilmente reperibili in farmacia.

Published by
Camilla Buffoli