Poesie tristi sull’amore perduto o finito, le più malinconiche da dedicare

Scopriamo quali sono le poesie tristi sull’amore perduto o finito più belle, emozionanti e malinconiche da dedicare…

Scopriamo le più malinconiche poesie tristi sull’amore perduto o finito da dedicare a chi non c’è più.

Affrontare una rottura è molto difficile: per esprimere i nostri sentimenti e per lasciarsi andare alla malinconia, le poesie d’amore tristi di autori famosi sono quello che ci vuole.

Vediamo insieme le poesie tristi d’amore più belle dedicate sia ad amori lontani che ormai perduti.

Le poesie tristi che vorrai dedicare ad un amore finito

ragazza triste con cuscino a forma di cuore in mano
Quali sono le poesie tristi più belle e malinconiche – Pourfemme.it

Lasciati ispirare dalle parole di queste poesie famose, per un amore finito, quelle d’autore e quelle più malinconiche.

Poesie più famose

Scopriamo le più belle poesie d’amore famose da dedicare a un partner ormai lontano, a un amore finito o perduto che continua a tormentare l’anima.

  • E’ una curiosa creatura il passato
    Ed a guardarlo in viso
    Si può approdare all’estasi
    O alla disperazione.
    Se qualcuno l’incontra disarmato,
    Presto, gli grido, fuggi!
    Quelle sue munizioni arrugginite
    Possono ancora uccidere!
    Il Passato di Emily Dickinson
  • Toglimi il pane, se vuoi,
    toglimi l’aria, ma
    non togliermi il tuo sorriso.
    Non togliermi la rosa,
    la lancia che sgrani,
    l’acqua che d’improvviso
    scoppia nella tua gioia,
    la repentina onda
    d’argento che ti nasce.
    Dura è la mia lotta e torno
    con gli occhi stanchi,
    a volte, d’aver visto
    la terra che non cambia,
    ma entrando il tuo sorriso
    sale al cielo cercandomi
    ed apre per me tutte
    le porte della vita.
    Amor mio, nell’ora
    più oscura sgrana
    il tuo sorriso, e se d’improvviso
    vedi che il mio sangue macchia
    le pietre della strada,
    ridi, perché il tuo riso
    sarà per le mie mani
    come una spada fresca.
    Vicino al mare, d’autunno,
    il tuo riso deve innalzare
    la sua cascata di spuma,
    e in primavera, amore,
    voglio il tuo riso come
    il fiore che attendevo,
    il fiore azzurro, la rosa
    della mia patria sonora.
    Riditela della notte,
    del giorno, della luna,
    riditela delle strade
    contorte dell’isola,
    riditela di questo rozzo
    ragazzo che ti ama,
    ma quando apro gli occhi
    e quando li richiudo,
    quando i miei passi vanno,
    quando tornano i miei passi,
    negami il pane, l’aria,
    la luce, la primavera,
    ma il tuo sorriso mai,
    perché io ne morrei.
    Il tuo sorriso di Pablo Neruda
  • Io ti chiesi perché i tuoi occhi
    si soffermano nei miei
    come una casta stella del cielo
    in un oscuro flutto.
    Mi hai guardato a lungo
    come si saggia un bimbo con lo sguardo,
    mi hai detto poi, con gentilezza:
    ti voglio bene, perché sei tanto triste
    Io ti chiesi di Hermann Hesse
  • Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
    sei la mia carne che brucia
    come la nuda carne delle notti d’estate
    sei la mia patria
    tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
    tu, alta e vittoriosa
    sei la mia nostalgia
    di saperti inaccessibile
    nel momento stesso
    in cui ti afferro
    Sei la mia schiavitù sei la mia libertà di Nazim Hikmet
  • Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
    è la mia nostalgia
    cresciuta sul ramo inaccessibile
    è la mia sete
    tirata su dal pozzo dei miei sogni
    è il disegno
    tracciato su un raggio di sole
    ciò che ho scritto di noi è tutta verità
    è la tua grazia
    cesta colma di frutti rovesciata sull’erba
    è la tua assenza
    quando divento l’ultima luce all’ultimo angolo della via
    è la mia gelosia
    quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
    è la mia felicità
    fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
    ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
    ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
    Ciò che ho scritto di noi di Nazim Hikmet

Poesie d’autore tristi

Ecco alcune poesie tristi sulla vita e alcune frasi depresse da dedicare a un amore perduto. Ricordate che per superare davvero il dolore bisogna viverlo, solo accettando la sofferenza si può essere liberi di ricominciare ad amare.

  • Se leggi questi versi,
    dimentica la mano che li scrisse:
    t’amo a tal punto
    che non vorrei restar
    nei tuoi dolci pensieri,
    se il pensare a me
    ti facesse soffrire.
    All’amata di William Shakespeare
  • Che sia l’amore tutto ciò che esiste
    È ciò che noi sappiamo dell’amore;
    E può bastare che il suo peso sia
    Uguale al solco che lascia nel cuore.
    Che sia l’amore tutto ciò che esiste di Emily Dickinson
  • E sto abbracciato a te
    senza chiederti nulla, per timore
    che non sia vero
    che tu vivi e mi ami.
    E sto abbracciato a te
    senza guardare e senza toccarti.
    Non debba mai scoprire
    con domande, con carezze,
    quella solitudine immensa
    d’amarti solo io.
    Pedro Salinas
  • Giaccio da solo nella casa silenziosa,
    la lampada è spenta,
    e stendo pian piano le mie mani
    per afferrare le tue,
    e lentamente spingo la mia fervente bocca
    verso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
    – e all’improvviso son sveglio,
    ed intorno a me la fredda notte tace,
    luccica nella finestra una limpida stella –
    o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,
    dov’è la tua dolce bocca?
    Ora bevo in ogni piacere la sofferenza
    e veleno in ogni vino;
    mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
    essere solo
    essere solo e senza di te!
    Federico Garcia Lorca
  • Forse mi dimenticherai.
    Lo scorrere del tempo ti aiuterà:
    altri sguardi, altri sorrisi
    desteranno un sussulto nel tuo cuore.
    Un altro sole ti scalderà.
    Altre piogge, altre lacrime bagneranno il tuo volto.
    Altre brezze si confonderanno
    con i tuoi sospiri
    ed io non sarò più per te che un nome, un’ombra.
    O forse un giorno,
    quando cercando te stessa
    avrai ancora affondato le mani nella vita,
    quando sarai finalmente convinta
    che chi sei è dentro di te,
    non fuori, non nei corpi più belli,
    non nei paesaggi profumi sapori più splendidi,
    ma dentro di te,
    forse allora mi ricorderai
    e saprai che ciò che vedesti specchiato nei miei occhi
    fu quel luogo recondito.
    Ciò che svelammo un attimo insieme
    fu noi stessi.
    E fu il sussulto più dolce, più vero.
    Allan Riger-Brown

Poesie d’amore finito

Ed ecco infine una ricca selezione di poesie d’amore finito da cui trarre ispirazione. In queste parole sicuramente ritroverai il tuo stato d’animo attuale e non potranno che essere una coccola per te e l’uragano di emozioni che stai attraversando!

  • Languidi raggi
    le immagini di te
    ed il pensiero che a te sempre mi lega,
    mentre una nuova vita
    scorre ormai intorno a me
    ma i tuoi sorrisi
    ed il tuo lontano sole,
    nei giardini della tua terra
    ovunque mi circondano.
  • La mia anima è in tempesta,
    non trova pace,
    è un mare agitato.
    Onde di dolore, amarezza,
    delusione, tristezza
    la devastano.
    Nulla riesce a calmarla
    per aver perduto
    l’altra metà di sé.
  • Non posso più essere contento,
    per tutti i miei giorni devo portare
    nella mia nostalgia la tua immagine.
    son proprio tuo.
    Non posso più essere contento di Garcia Lorca
  • Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida
    scorta per avventura tra le petraie d’un greto,
    esiguo specchio in cui guardi un’ellera i suoi corimbi;
    e su tutto l’abbraccio di un bianco cielo quieto.
    Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
    se dal tuo volto s’esprime libera un’anima ingenua,
    o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
    e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
    Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
    sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,
    e che il tuo aspetto si insinua nella mia memoria grigia
    schietto come la cima di una giovinetta palma…
    Ripenso il tuo sorriso di Eugenio Montale
  • L’ultimo addio
    T’amai, dunque, t’amai, e t’amo ancor
    di un amore che non si può concepire
    che da me solo. E’ poco prezzo,
    o mio angelo, la morte per chi
    ha potuto udir che tu l’ami,
    e sentirsi scorrere in tutta
    l’anima la voluttà del tuo bacio,
    e pianger teco – io sto col piè
    nella fossa; eppure tu anche
    in questo frangente ritorni,
    come solevi, davanti a questi occhi
    che morendo si fissano in te,
    in te che sacra risplendi
    di tutta la tua bellezza…
    Io muoio… pieno di te,
    e certo del tuo pianto…
    Ugo Foscolo
  • Amore mio, se muoio e tu non muori,
    amore mio, se muori e io non muoio,
    non concediamo ulteriore spazio al dolore:
    non c’è immensità che valga quanto abbiamo vissuto
    Polvere nel frumento, sabbia tra le sabbie,
    il tempo, l’acqua errante, il vento vago,
    ci ha trasportato come grano navigante.
    Avremmo potuto non incontrarci nel tempo.
    Questa prateria in cui ci siamo trovati,
    oh piccolo infinito! la rendiamo.
    Ma questo amore, amore, non è finito,
    e così come non ebbe nascita,
    non ha morte, è come un lungo fiume,
    cambia solo di terra e labbra.
    Amore mio, se muoio e tu non muori di Pablo Neruda

Poesie malinconiche

Ecco alcune poesie sulla malinconia da dedicare o da leggere per vivere pienamente l’emozione del dolore, un passo indispensabile per superare la ferita dell’abbandono.

Le poesie malinconiche possono farci fare un tuffo nel passato, ecco perché è importante prendersi un momento per leggerle con cura e lasciarsi travolgere dalle proprie emozioni.

  • Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
    perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
    e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
    ti dimenticai, io tuo figlio infedele.
  • Tu però in silenzio mi seguivi,
    ed eri nel vino che disperato bevevo,
    ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
    ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.
  • Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
    ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
    ora che dai miei viaggi son tornato:
    tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.
    Alla Malinconia di H. Hesse
  • …lacrime di una tristezza infinita
    segnano il mio viso sotto questa pioggia battente,
    questo viso innamorato di quegli occhi che mi hanno tradita…
    Ora il dolore, il tormento, l’angoscia, il rancore hanno il volto che avevo imparato ad amare.
    Questa è la malinconia.
    Una disperazione che sfocia in un oceano di desolata calma apparente…
    …malinconia è guardarsi è vedere il vuoto tra noi.
    Malinconia di Sabisse
  • E mi ricordero’ di te anche fra trent’anni..bellissimo esattamente come ora sei,con quegli occhi ridenti e con quel velo di malinconia,i capelli folti e lisci all’insu’,con quel figurino magro, ma al contempo forte come un dio..e poi mi ricordero’ il tono della tua voce,cosi sensuale e dolce,il tuo odore cosi vivo…che sa di estate.Poi riaffiorera’ in me quel tuo modo di fare sicuro,ma mai spavaldo,quella tua camminata veloce ed infine ricordero’ la tua mano che tocco’ la mia spalla per rassicurarmi…ed il mio sangue scorrere piu’ velocemente per rimanere senza parole.E quel giorno mi ricordero’ ancora quanti danni fa l’amore di perdizione.
    Valentine
  • Destino crudele
    il nostro
    per questo amore svanito
    e ormai lontano.
    Noi spaiati e svuotati.
    Lacerati i cuori
    dai ricordi
    velati di tristezza
    nel chiedersi perché.
    Questo amore
    affievolito poco a poco
    ma non totalmente
    gridano i nostri cuori.
    Forse non così crudele
    è questo destino.
    Noi di Roberta Corimbi
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