L’assegno unico e universale per i figli a carico in vigore dal 1° marzo 2022 subisce delle modifiche con la legge di bilancio varata dal governo Meloni. Ma come funziona quindi l’assegno unico 2023? E come ottenerlo? Ecco tutti i dettagli della misura a sostegno delle famiglie italiane: cos’è, come funziona, a chi spetta e come presentare domanda.
L’esecutivo Meloni ha aumentato del 50% l’assegno unico per il primo anno di vita dei figli per tutti gli aventi diritto, aumento che sarà per i primi tre anni anche per le famiglie con tre o più figli a carico. È stata inoltre resa strutturale la maggiorazione per i disabili. Tra le novità anche un bonus speciale del valore di 100 euro per i gemelli fino ai tre anni di vita.
L’assegno unico e universale per figli è un sostegno economico alle famiglie che spetta per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (a determinate condizioni). Non prevede limiti di età per i figli disabili.
La misura ha un importo variabile in base alla condizione economica della famiglia richiedente, valutata sulla base dell’Isee (il documento deve essere valido al momento della domanda), tenuto conto dell’età, del numero dei figli e di eventuali situazioni di disabilità degli stessi.
Come precisato da Inps, il sostegno è definito unico poiché volto alla semplificazione nel tessuto di un piano per il potenziamento degli interventi a supporto della natalità. Ed è universale perché garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico anche in assenza di attestazione ISEE, con ISEE sotto i 15mila euro o con ISSE superiore alla soglia di 40mila euro.
La misura spetta alle famiglie in cui sussistono alcuni precisi requisiti:
L’assegno è erogato dall’Inps con accredito via conto corrente bancario o postale, oppure via bonifico domiciliato al beneficiario, ma quanti soldi andranno alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni? Ecco la precisazione dell’Ente: una quota variabile modulata in modo progressivo. Quindi si va da un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro).
Le somme per ogni figlio possono essere maggiorate in caso di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con 4 o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità.
L’assegno unico, inoltre, non assorbe né limita il bonus asilo nido.
Se un nucleo familiare percepisce Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio dall’Inps senza necessità di fare domanda. Inoltre il direttore generale dell’Inps Tridico ha già annunciato che dal marzo 2013 non sarà necessario fare domanda per l’assegno unico per le persone che avevano già ricevuto il beneficio in passato. A meno che non ci siano variazioni dei requisiti della famiglia ovvero :
Per tutti gli altri, la richiesta può essere presentata
La domanda di Assegno Unico invece deve essere presentata da:
Come per il 2022 anche nel 2023 si può presentare entro il 30 giugno con diritto agli arretrati maturati dal 1° marzo 2023. Mentre per le domande presentate oltre il 30 giugno l’assegno decorrerà dal mese successivo alla data di presentazione, determinato sulla base dell’Isee al momento dell’istanza.
La domanda si fa direttamente attraverso il sito Inps oppure chiamando il contact center o tramite patronati e può essere presentata anche tramite tutore del figlio o da uno dei due genitori a prescindere dalla convivenza con il figlio. I figli maggiorenni possono presentare domanda autonomamente in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori, chiedendo la corresponsione diretta della quota spettante.
Per quelle presentate dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, l’assegno unico e universale spetta con tutti gli arretrati a partire da marzo 2022.