[didascalia fornitore=”shutterstock”]Foto di kotikoti/Shutterstock.com[/didascalia]
L’autopalpazione del seno è una sana abitudine che serve come prevenzione, per riconoscere l’eventuale presenza di noduli che possono crearsi in questa delicata parte del corpo e, dunque, eventuali sintomi di tumore al seno. Per la precisione, si tratta di un massaggio che si fa in modo autonomo, per accertarsi che non vi siano noduli sospetti nel seno. Ma come farla? Cosa si sente, esattamente, in caso di problemi? Scopriamo cos’è, perché è importante e come riconoscere i noduli, grazie all’autopalpazione al seno.
L’autopalpazione del seno è un test di valutazione che, tramite un massaggio da effettuare in modo autonomo, permette di conoscere bene i propri seni, la loro anatomia e consistenza: è, infatti, di fondamentale importanza comprendere perfettamente le caratteristiche del seno, così da riuscire a notare ogni minimo cambiamento ed, eventualmente, segnalarlo al ginecologo.
L’autopalpazione periodica permette di conoscere l’aspetto normale del seno, notando qualunque cambiamento ed eventuali irregolarità: la presenza di un nodulo può, spesso, condurre alla scoperta di un tumore.
Nella maggior parte dei casi, l’autopalpazione porta a individuare cisti benigne, come fibroadenomi o cisti – in special modo, prima dei 30 anni di età – o mastosi – soprattutto, dopo i 40 anni – che dovranno essere tenuti sotto controllo. I più pericolosi sono i carcinomi, in quanto possono progredire e coinvolgere i tessuti vicino al seno o altre parti del corpo.
Questo esame, che ogni donna può eseguire in autonomia, non deve essere motivo di ansia, ma va vissuto come un ottimo modo per fare prevenzione: la prevenzione e la diagnosi sono, infatti, dei fattori salvavita molto importanti contro il tumore al seno o carcinoma mammario. Quest’ultimo è considerato la neoplasia più diffusa nelle donne, dovuta dalla crescita anomala e incontrollata di cellule della mammella, il cui materiale genetico è danneggiato e forma una massa tumorale all’interno della ghiandola mammaria.
L’autopalpazione del seno non provoca dolore ed è molto semplice da effettuare. Inizia, prima di tutto, con una attenta osservazione del busto davanti allo specchio:
[didascalia fornitore=”shutterstock”]Foto di MatoomMi/Shutterstock.com[/didascalia]
In caso di presenza di uno o più noduli della mammella, presta attenzione alla loro posizione, alla consistenza e al volume. Occorre, però, tenere presente che il seno ha una natura nodulare e, dunque, spesso le formazioni che destano preoccupazioni non sono nulla di serio.
Durante questa fase, puoi osservare se sono presenti irregolarità del seno, cambiamenti nel colore della pelle, ulcerazioni della cute o screpolature del capezzolo. Generalmente, due mammelle non sono identiche in ogni dettaglio, ma sono simmetriche e hanno un profilo regolare.
Dopo l’osservazione, vediamo come riconoscere i noduli, grazie all’autopalpazione del seno vera e propria che va effettuata come segue:
[didascalia fornitore=”shutterstock”]Foto di MatoomMi/Shutterstock.com[/didascalia]
È importante effettuare questa operazione su tutta la superficie del seno. Per identificare alterazioni insolite, presta attenzione anche all’aspetto del capezzolo e della pelle.
La mano riesce a percepire la presenza di noduli di 1 centimetro; mentre, è la mammografia che può trovare noduli allo stadio iniziale, anche di soli 2-3 millimetri di diametro. I noduli non sono dolorosi, ma palpabili e, a volte, visibili.
Naturalmente, in caso di noduli o di irregolarità al seno, è consigliabile rivolgersi, il prima possibile, al proprio ginecologo per una visita.
L’autopalpazione andrebbe eseguita tutti i mesi, ma basta anche una volta ogni 2-3 mesi.
Per ottenere migliori risultati, va effettuata una settimana circa dopo la fine del ciclo mestruale, ovvero quando il seno è più morbido e certi cambiamenti delle mammelle sono più facilmente percepibili. Se sei in menopausa, invece, non c’è un momento particolare consigliato, ma è necessario mantenere delle scadenze regolari: ad esempio, potresti farla ogni inizio del mese, così da non dimenticarla.
L’autopalpazione del seno andrebbe iniziata verso i 20 anni, continuando a cicli regolari per tutta la vita, dato che il rischio di tumore al seno non tende a diminuire con l’avanzare dell’età.
L’autopalpazione del seno e controlli medici regolari sono fortemente consigliati sopratutto a chi ha avuto familiari con tumore al seno. Diagnosticare in modo precoce un tumore limita il rischio che questo possa trovarsi in una fase avanzata.