Tra i film in concorso a Cannes 2023 a contendersi la Palma d’oro anche tre titoli italiani: vediamo quali sono i film favoriti di quest’anno.
Il Festival di Cannes è iniziato e come ogni anno continuiamo a rimanere incantate dalla bellezza della Croisette, con il red carpet più elegante del cinema, ma soprattutto dai tantissimi film in concorso. Tra i titoli in concorso quest’anno ci sono molti graditi ritorni ma anche qualche novità che ci incuriosisce, in particolare spiccano ben tre film italiani chce portano alta la bandiera del cinema nazionale.
I film favoriti di questa edizione del Festival di Cannes 2023
Sono davvero tante le opere che promettono di regalare emozioni, riflessioni e intrattenimento di alto livello: da “Asteroid City” di Wes Anderson, all’ultima fatica di Nanni Moretti “Il Sol dell’Avvenire”, ma anche il ritorno di Ken Loach e Wim Wenders. Per rimanere in terra nostrana, invece, al tifo per Moretti si aggiunge quello per “La Chimera” di Alice Rohwacher e per “Rapito” di Marco Bellocchio. Nell’attesa di scoprire chi si aggiudicherà la Palma d’oro, vediamo i film che ci hanno incuriosito di più!
Il Sol dell’Avvenire – Nanni Moretti
Nanni Moretti, uno dei grandi maestri del cinema italiano, torna in concorso a Cannes 22 anni dopo la Palma d’oro per “La stanza del figlio” con il suo ultimo lavoro “Il Sol dell’Avvenire“. Nel film Moretti è alle prese con la regia di un film sulla vita di un intellettuale comunista nell’anno dell’invasione sovietica dell’Ungheria. Una storia meta cinematografica che si intreccia a quella personale dei protagonisti. Con l’ormai consueta abilità nel combinare riflessioni profonde e commedia, Moretti ci promette un’esperienza cinematografica emozionante e divertente.
La Chimera – Alice Rohwacher
Già vincitrice del premio alla sceneggiatura per Lazzaro Felice a Cannes 2018, Alice Rohwacher torna quest’anno con “La Chimera“, un film che ci immergerà in una storia in cui ognuno ha la sua “chimera” da raggiungere. Per alcuni si tratta dell’amore, per altri di guadagni facili, per una banda di tombaroli è il sogno di un riscatto. La regista ci porterà in un viaggio in cui si intrecciano la storia e il destino di personaggi dalla profondità incredibile.
Rapito – Marco Bellocchio
“Rapito” di Marco Bellocchio è un film intenso che ci tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Il film racconta la vera storia di Edgardo Mortara, un bambino ebreo che nella metà del 1800 venne strappato alla famiglia per essere cresciuto come cattolico da Papa Pio IX. Con la sua capacità di affrontare tematiche sociali e politiche in modo avvincente, Bellocchio ci regala un’opera potente e riflessiva.
Asteroid City – Wes Anderson
“Asteroid City” di Wes Anderson è un film che ha già generato grandi aspettative. Il regista americano, noto per il suo stile visivamente unico e i suoi racconti surreali, ci trasporterà in una città spaziale popolata da personaggi eccentrici e colorati. Con una combinazione di comicità stravagante e toccanti momenti di umanità, Anderson ci regalerà una visione straordinaria e inaspettata del futuro. Come al solito si tratterà di un film corale con un cast davvero eccezionale: da Scarlett Johansson a Tom Hanks, Adrien Brody, Tilda Swinton, Maya Hawke, Steve Carrell e tanti altri.
The Old Oak – Ken Loach
Ken Loach, regista inglese noto per i suoi film socialmente impegnati, presenta in concorso “The Old Oak“. Protagonista della pellicola è un pub, la Vecchia Quercia, un posto speciale per gli abitanti e luogo di incontro di un’intera comunità mineraria in lento declino. Il pub diventerà territorio di contesa con l’arrivo dei rifugiati siriani nel villaggio. Un film intenso, che parla al cuore di tutti noi.
Perfect Days – Wim Wenders
Infine, Wim Wenders ci sorprende con “Perfect Days” in cui il regista tedesco racconta la storia di Hirayama, un uomo abitudinario che lavora come addetto alle pulizie dei bagni di Tokyo ed è soddisfatto della sua vita pacata. Saranno una serie di incontri ed eventi inaspettati a rivelarci qualcosa in più sul suo passato. Avvincente ed emozionante, come sempre quando si parla di Wim Wenders.