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Benessere

Chirurgia estetica: la rinoplastica per correggere il naso

Gli interventi di chirurgia estetica ce ne sono diversi, tutti pensati per far sentire ognuno a suo agio con il proprio corpo. I prezzi e le tipologie dei vari interventi sono diversi tra loro, ma se il vostro naso vi crea disagio nel relazionarvi con il prossimo, potete pensare alla rinoplastica. Si tratta di un intervento di chirurgia estetica abbastanza frequente, ma non per questo va preso sottogamba. La regola principale come sempre è quella di rivolgersi ad uno specialista qualificato.

Come scegliere il chirurgo plastico? Tenete presente che un buon intervento di chirurgia plastica, deve sempre sembrare quanto mai naturale: specie con il naso, determinante nel viso, troppi stravolgimenti non sono possibili, anche a causa della mascella, della mandibole, delle arcate dentarie…Ecco un modo per capire se avete scelto bene il professionista: deve avvisarvi di tutto ciò.


In genere, tramite il pc o meglio, con foto e pennarello in mano, vi mostrerà preventivamente i possibili risultati. L’intervento dura dai 45 minuti alle due ore, a seconda dei casi. Tendenzialmente con la rinoplastica si tolgono le gobbe, si restringono le narici e si rimpicciolisce la punta del naso.
Solitamente il tutto non comporta cicatrici o aderenze successive. Dolore non se ne sente, neppure dopo. Il gonfiore (edema) è relativo, dipende dalla correzione effettuata. Alcune persone dichiarano fastidiosi i tamponi nasali che vengono spesso inseriti dopo l’operazione, ma nulla più.
 
Almeno una giornata di degenza va calcolata, qualunque sia il tipo di anestesia: totale o generale, locale, epidurale o spinale. A questo intervento estetico può abbinarsi anche la correzione del setto nasale, nel caso abbiate difficoltà a respirare (o viceversa!). Il post operatorio? Un gessetto per una settimana circa e poi via! A mostrare al mondo una nuova “lei”. Ma cerchiamo di approfondire passo dopo passo.

La scelta del chirurgo plastico per rifarsi il naso

Foto Shutterstock | Iuliia Fadeeva

Rifarsi il naso è un desiderio piuttosto comune. Pensate che più di 11 mila persone ogni mese e solo negli Stati Uniti, si sottopongono ad intervento chirurgico di rinoplastica: tre pazienti su quattro sono donne ed in assoluto è la procedura estetica più richiesta tra i giovanissimi con meno di 18 anni. Il fatto che sia così praticato però non deve indurre a pensare che si tratti di un intervento totalmente senza rischi: la chirurgia ne ha sempre qualcuno.

È dunque particolarmente importante rivolgersi ad un buon chirurgo plastico. Oltre a farsi consigliare dall’amica che già si è operata, è utile fare qualche ricerca, su internet ad esempio, per vedere se il medico individuato ha una specifica competenza e (fidarsi è bene ….) vedere se è adeguatamente iscritto all’ordine dei medici.

Rinoplastica: la prima visita

Foto Shutterstock | Gerain0812

Questa fase è tanto semplice quanto preziosa. Il medico provvederà a valutare la struttura del naso, anche al suo interno, oltre che esteticamente, dal punto di vista armonico nel volto. Se il chirurgo ha la strumentazione adatta, è possibile visionare anche la propria immagine elaborata al pc: una vera simulazione del prima e del dopo intervento chirurgico. Ma questo può mettere ansia e, peggio ancora, instaurare false aspettative: la pratica operatoria non sempre può portare alla perfezione di un’immagine virtuale.

Altra cosa importante sarà l’anamnesi. Il medico dovrà valutare tutte le patologie di cui il paziente soffre o ha sofferto, con particolare riferimento a fratture e traumi nasali, l’utilizzo di farmaci e soprattutto dei contraccettivi ormonali. A quel punto il paziente, una volta prospettato l’iter chirurgico ed i rischi connessi dovrà firmare il consenso informato e decidere la data.

Rinoplastica: le tecniche chirurgiche

Foto Shutterstock | Olena Yakobchuk

Esistono diverse tecniche chirurgiche finalizzate alla rinoplastica e che il chirurgo potrebbe /dovrebbe illustrare al paziente nel corso della prima visita. Proviamo a spiegarvele riassumendo i concetti di base. Esistono prima di tutto la rinoplastica chiusa e quella aperta. Questa seconda è più complessa, ma decisamente più precisa: permette un rimodellamento da parte del chirurgo, che vede direttamente le strutture nasali (le cartilagini della punta ed il dorso del naso), grazie ad una minima incisione di cui rimane anche una piccolissima cicatrice.

C’è poi la cosiddetta rinoplastica non distruttiva, una tecnica sofisticata capace di rimodellare le cartilagini della punta del naso solo con dei fili di sutura. Ma non è indicato ovviamente per tutti i nasi da rifare. La rinosettoplastica invece corregge, oltre all’aspetto estetico anche un eventuale setto nasale deviato, favorendo un deciso miglioramento della funzione respiratoria.

Published by
Giulia Selvi