Sostenibilità non significa soltanto acquistare vestiti in maniera consapevole, ma anche saper sfruttare il più a lungo possibile i propri capi, indossarli per più stagioni e aggiustarli nel momento in cui ci fosse un difetto.
Soprattutto nel fast fashion, tessuti e cuciture tendono ad essere di qualità inferiore, quindi bisogna prestare ancora più attenzione a come li trattiamo per far sì che non siano letteralmente da buttare dopo neanche 6 mesi.
Anche in un’ottica di eliminazione del superfluo nonché di risparmio, saper mantenere più a lungo i propri vestiti è ormai di importanza vitale per il nostro stile di vita come per le nostre finanze. Ecco allora alcuni consigli pratici per mantenerli belli nel tempo.
Evitare il poliestere
Ci sono tessuti sintetici di varia qualità e talvolta non possiamo farne a meno, come per esempio nel caso di indumenti tecnici. Il poliestere è tendenzialmente scadente nonché dannoso: crea microfibre e si sfalda ad ogni lavaggio, inquinando le acque.
Se dovete acquistare abiti in poliestere, prediligete quelli che non vanno lavati spesso, come per esempio un capospalla, al quale basta essere spazzolato o pulito nelle zone di cui ha bisogno.
Lavare quanto e nel modo giusto
Innanzitutto, i vestiti non vanno lavati troppo spesso: acqua, detersivo e il movimento della lavatrice ne accorciano inevitabilmente la vita: quando possibile, meglio pulire il localmente con spugne umide e spazzole. Se invece dobbiamo usare la lavatrice, seguiamo questi accorgimenti:
- Rovesciare i capi scuri in modo che i tessuti non sfreghino
- Chiudere bene tutte le cerniere
- Scegliere sempre il lavaggio più delicato
- Preferire il lavaggio a mano quando possibile, soprattutto per i capi delicati.
Anche l’asciugatrice ha i suoi contro: se fa caldo e non è umido, meglio optare per l’aria. Mai riporre i capi prima che siano perfettamente asciutti.
I reggiseni meritano un’attenzione in più: vanno lavati all’interno degli specifici sacchetti, così che non si rovinino ed eventualmente il ferretto, bucando la cucitura, non rovini la lavatrice.
Come riporre i vestiti per farli durare per sempre
Anche come pieghiamo e teniamo i nostri vestiti in armadi e cassetti può influire sulla loro durevolezza. Per esempio, quando appendiamo camicie, golf, ecc, è meglio utilizzare grucce morbide come quelle in feltro.
Avere cura degli abiti ripiegandoli assecondandone le loro cuciture e pieghe è un altro modo per non stressarli e farli durare di più. Per esempio: i reggiseni vanno infilati nelle rispettive coppe, così che mantengano la loro forma.
È importante poi ricordarsi di proteggere soprattutto i maglioni con un antitarme, così da non trovarsi la stagione successiva spiacevoli sorprese.
Aggiustare, o meglio, decorare
Macchie e buchi rendono un abito più brutto ma non inutilizzabile: perciò prima di eliminare i capi segnati o leggermente rotti, possiamo cimentarci nella loro correzione.
Cuciture, rammendi creativi, toppe o spille possono dare una seconda vita ai capi, rendendoli, paradossalmente, ancora più unici e particolari, assolutamente nostri. E soprattutto eviteremo di immettere ulteriori rifiuti tessili nel mondo.
Decluttering: sì ma con attenzione
Quando diamo via i vestiti che non ci piacciono più, dobbiamo pensare se effettivamente potremmo riutilizzare quei vestiti.
Stiamo liberando la nostra casa intasando lo spazio altrui?
Ogni capo, potenzialmente, potrebbe avere una seconda chance: prima di buttarlo, dobbiamo chiederci se possiamo reinventarlo, aggiustarlo, adattarlo al nostro modo di vestire in quel momento, al nostro fisico, al nostro gusto e soprattutto alla moda.
Se siamo determinati a eliminare alcuni vestiti e fare decluttering, dobbiamo essere certi che si tratti di capi integri e utilizzabili.