Come proteggere i bambini dal bullismo? I numerosissimi casi di cronaca evidenziano una realtà piuttosto diffusa e radicata nella nostra società. Il bullismo è purtroppo un fenomeno in crescita, come ha documentato l’ultimo rapporto Istat, e le caratteristiche principali sono: l’intenzionalità, la sistematicità e l’asimmetria. Una piaga sociale che si manifesta soprattutto in ambito scolastico, ma anche in strada, in Rete, nei locali e nei luoghi di ritrovo degli adolescenti e dei ragazzi. Per un aiuto tempestivo occorre rivolgersi subito alla Polizia di Stato e ai Carabinieri oppure al Telefono Azzurro o al servizio Emergenza Infanzia. Generalmente i ragazzi e le ragazze che subiscono atti di dominio e di prevaricazione non denunciano i bulli e non hanno molta voglia di parlarne con i propri genitori… Proprio per questo motivo è importantissimo e fondamentale per ogni genitore cogliere i segnali e i sintomi di malessere del proprio figlio. Scopriamoli insieme.
Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e i quotidiani casi di cronaca, il bullismo rimane ancora un fenomeno quasi sconosciuto o ignorato da tante famiglie. Le conseguenze di tutti quei comportamenti e atti di violenza psico-fisica dei bulli nei confronti delle giovanissime vittime sono però devastanti: dal classico mal di pancia agli attacchi d’ansia fino alla depressione e a comportamenti autodistruttivi. Ecco una guida utile per i genitori.
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Gli adolescenti e i ragazzi vittime di bullismo si vergognano della propria debolezza e delle proprie insicurezze, e pertanto rifiutano di parlarne con i propri genitori. L’intervento della famiglia è davvero provvidenziale e utilissimo. I genitori devono imparare a comprendere i propri figli al fine di riconoscere i segnali di un eventuale disagio e al tempo stesso per impedire che i propri figli un giorno possano trasformarsi in bulli. I genitori devono pertanto stabilire un dialogo quotidiano e proficuo con i propri figli, prestando molta attenzione alla loro comunicazione non verbale e dimostrando loro di esserci sempre soprattutto quando si trovano in circostanze e situazioni di difficoltà o pericolo. I giovani e gli adolescenti vittime di bullismo soffrono spesso di mal di pancia, mal di stomaco o di mal di testa. I sintomi psicologici delle vittime dei bulli sono: incubi, attacchi d’ansia e disturbi del sonno. Gli altri sintomi classici di malessere sono: riluttanza nell’andare a scuola, scarsa autostima, calo del rendimento scolastico oltre a problemi di concentrazione e apprendimento. I genitori non devono neanche sottovalutare richieste di denaro, sparizione di piccole somme e smarrimenti o danneggiamenti di materiale scolastico e non. Gli altri segnali di allarme sono essenzialmente legati ai cambiamenti dello stile di vita dei propri figli al di fuori del contesto scolastico: isolamento e rifugio nel mondo virtuale.
Per intervenire tempestivamente o preventivamente, i genitori devono parlarne subito con gli insegnanti. Ma anche con gli educatori e gli psicologi spesso presenti anche nell’ambiente scolastico oppure con gli adulti di riferimento se i propri figli praticano sport o altre attività extrascolastiche per monitorare costantemente eventuali cambiamenti nelle abitudini e negli atteggiamenti. E’ necessario stimolarli a stabilire relazioni con i coetanei e a non isolarsi ed è importante conoscere e stabilire un rapporto costante anche con gli amici di scuola o virtuali dei propri figli. Inoltre i genitori devono aumentare l’autostima dei propri figli. Come? Incoraggiandoli a sviluppare le loro caratteristiche positive e le loro abilità.