Cos’è la friendzone e come uscirne

Se ne sente continuamente parlare, ma cos’è davvero la friendzone? Scopriamo l’autentica definizione dell’incubo di un’amicizia.

Cos’è la friendzone: la definizione dell’incubo di un’amicizia. Un girone dell’inferno, una piaga terribile, una zona paludosa che risucchia uomini e donne senza distinzione. L’Oxford Dictionary la definisce eufemisticamente “una situazione in cui una relazione platonica esiste fra 2 persone, una delle quali ha un interesse romantico o sessuale non dichiarato per l’altra persona”. Comunque la si descriva, il succo è sempre lo stesso: la friendzone scatta quando ci si innamora dell’amico/a che non ricambia! Anche se la parola nasce di recente in ambito televisivo, la “patologia” miete vittime da sempre, non ci sarebbe da stupirsi se persino l’uomo di Neandertal ci fosse cascato.

Le origini mediatiche della Friendzone

L’origine della parola non si perde certo nella notte dei tempi, piuttosto nell’universo mediatico: è Joey Trebbiani della serie “Friends” a utilizzarla per la prima volta nel 1994 per descrivere la sconfortante condizione sentimentale di Ross Geller (definito “sindaco della Friendzone”), innamorato non corrisposto dell’amica Rachel Green. Da quel momento la friendzone si diffonde a macchia d’olio, contagiando piccolo e grande schermo: nel 2005 è la grande protagonista del film “Solo Amici”, nel 2011 assurge addirittura a titolo della sitcom di MTV “FriendZone: amici o fidanzati?”. Ma c’è anche chi ne subiva le terribili conseguenze prima ancora che venisse allo scoperto: ricordate lo sfortunato ragioniere Ugo Fantozzi, innamorato perso della Signorina Silvani alias l’amica senza scrupoli? Insomma, la friendzone mieteva ignare vittime (televisive e non) già nel passato, solo che allora non aveva un nome!

La Friendzone nel mondo della musica

Il mondo della musica non è certo da meno, culla di “friendzonati” più o meno consapevoli della loro triste condizione: da Max Pezzali ne “La regola dell’amico”, che recita “se sei amico di una donna non ci combinerai mai niente”, a Elio e le Storie Tese ne “I Servi della gleba”, in cui si descrivono con pungente demenzialità i supplizi di un povero zerbino, vittima dell’amica-nemica. I Pipers trattano l’argomento con dovizia di particolari in “Just a Lie”, brano incentrato sull’amore per una persona che ricambia solo l’amicizia. Stessa minestra in “Creme Brulee” del gruppo rock Sonic Youth, che ben descrive i tipici autoconvincimenti dei friendzonati: “l’ho detto e lo ripeto, sono felice che siamo soltanto amici”. Come dimenticare poi il re del reggae, Bob Marley, che in “Waiting in Vain” canticchiava: “Sono tre anni che busso alla tua porta”… senza risposta! E infine “My Body is a cage” di Win Butler, che parla di un friendzonato incapace di mettere in pratica i propri desideri: “E quando vorresti fare qualcosa ma la tua mente ti frena, anche il tuo corpo diventa una gabbia.”

Le tipologie di Friendzone

Premesso che chiunque, uomo o donna, può trovarsi invischiato nella “zona di mezzo”, esistono fondamentalmente quattro tipologie di friendzone. La prima è quella più scontata: uno dei due non è attratto dall’amico/a. La seconda è da attribuirsi all’eccessiva ingenuità dell’amico “non coinvolto”, che non percepisce i segnali lanciati dall’altro, interpretandoli come battute di spirito o normalissimi gesti di amicizia. Nel terzo caso l’oggetto dei desideri sa benissimo di piacere all’amico/a, ma simula indifferenza per poter beneficiare di numerosi privilegi: passaggi in auto, compagnia nei momenti di solitudine, elemosina di drink e via dicendo. Infine il quarto caso presuppone il rifiuto di un’evoluzione sentimentale del rapporto, nonostante un interesse reciproco, a causa della paura di rovinare l’amicizia.

Come capire se l’amico è friendzonato

I campanelli d’allarme sono piuttosto evidenti, ma chissà per quale strana ragione, quando ci si è dentro, si fatica a riconoscerli. Ecco come capire se è innamorato/a: risponde alla velocità della luce a ogni vostro messaggio, a qualunque ora del giorno e della notte. E’ solito/a cercarvi per primo/a e ha sempre qualche nuova attività interessante da proporvi. Quando vi guarda sembra “illuminarsi d’immenso” e quando vi si avvicina, lo fa delicatamente, senza mai risultare morboso/a. Spesso progetta il futuro coinvolgendovi nei suoi piani e di tanto in tanto lancia complimenti velati… ma sospetti. Sa tutto di voi e dimentica raramente le vostre parole, è sempre iper-coinvolto/a e attivo/a durante qualunque discussione, anche la più noiosa al mondo.

Come evitare la friendzone

Per evitare di innamorarsi del migliore amico/a il primo step è rendersene conto. Se il desiderio sta divenendo un chiodo fisso e lui/lei sembra non essere altrettanto coinvolto, le opzioni sono due: lasciarlo scemare obbligandosi a pensare ad altro o magari a qualcun altro (la teoria del chiodo scaccia chiodo a volte funziona), altrimenti provare a stregare l’oggetto del desiderio. Se l’idea di rinunciare non vi sfiora nemmeno, sarà il caso di mutare tutta una serie di atteggiamenti consolidati. Anzitutto evitate troppa autoironia ed eccessiva disponibilità nei suoi confronti, mostrandovi più sicuri/e di voi stessi/e e flirtando in modo man mano più esplicito.

E’ decisamente importante riuscire a creare una certa intimità fisica, tramite abbracci calorosi e gesti che presuppongano un contatto, seppure fugace. Anche lo sguardo gioca un ruolo fondamentale, dev’essere seduttivo ma al tempo stesso naturale (le forzature piacciono poco), e le conversazioni devono celare (in modo non troppo velato) le vostre intenzioni, cosicché lui/lei se ne accorga. Se il tentativo fallisce, è il caso di provare a stuzzicarlo/a rendendolo/a geloso/a: potete fingere di aver adocchiato qualcuno e con questa scusa trascurarlo un pochino, simulare impegni improvvisi, farvi in definitiva desiderare… senza però tirare eccessivamente la corda!

Come uscire dalla Friendzone

Se la friendzone, nonostante tutti i buoni propositi, vi ha risucchiato, purtroppo l’amicizia, nella stragrande maggioranza dei casi, è destinata a un triste epilogo. A meno che non sia l’amico/a a darvi un sonoro due di picche, può capitare che il rapporto vada estinguendosi a poco a poco, tra imbarazzi, figuracce e una sensazione di disagio sempre più lampante e fastidiosa. In tal caso la frequentazione reciproca andrà progressivamente diminuendo fino a completa estinzione. A volte invece è il diretto interessato a decidere di liberarsi una volta per tutte del giogo, guardando finalmente altrove. In ogni caso, il consiglio è sempre lo stesso, mai tornare tornare indietro nel tentativo disperato di recuperare l’amicizia, che purtroppo (o per fortuna) è definitivamente perduta.

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