Chi non ha mai avuto un cedimento emotivo e non si è mai sentito con il morale a terra? In un periodo storico difficile come quello che stiamo attraversando, queste sensazioni sono sempre più comuni e rischiano di amplificarsi ulteriormente. È importante tenere in considerazione il nostro benessere psicologico ed emotivo con alcune pratiche fondamentali. Ecco cosa consigliano gli esperti per risollevare il nostro umore quando ci sentiamo tristi.
Quando accade qualcosa di negativo nella nostra vita, ad esempio una rottura, un lutto o la perdita del lavoro, ci sembra che il mondo finisca ed è naturale sentirsi con il morale a terra. “In questi momenti dobbiamo attraversare diverse emozioni che ci aiutano a elaborare l’evento“, spiega la psicologa americana Lori Rockmore in un’intervista a Oprahmag. “Cerchiamo di considerare questo momento come un’opportunità per imparare, crescere e trovare la vera guarigione“, aggiunge Briana Borten del centro Dragontree, ma sempre tenendo a mente un punto: i sentimenti, quindi anche la tristezza, non devono farci sentire in colpa. Sono naturali e come tali vanno gestiti.
A volte è facile individuare il motivo per cui ci sentiamo tristi. A volte ci capita di sentirci così senza un motivo in particolare. In questo caso, proviamo a tirare fuori carta e penna e “scriviamo senza fermarci per cinque minuti“, suggerisce Sunny Joy McMillan, life coach, conduttrice radiofonica e autrice. In alternativa alla scrittura, possiamo provare a meditare, fare yoga o qualsiasi altra pratica che ci aiuti a concentrarci sul nostro Io. Anche se, a volte, il miglior modo per stare bene con se stessi è aiutare gli altri. In ogni caso, prima si scopre l’origine dello star male e meglio è per poter mettere subito in atto le buone pratiche contro il malumore.
Quando cerchiamo di evitare del tutto la tristezza sbagliamo. “Non puoi guarire ciò che non senti“, afferma la life coach e autrice Nancy Levin. In altre parole, smettiamo di affogare i nostri problemi nello shopping compulsivo o nel bicchiere di vino in più a cena: per quanto difficile possa essere, riconoscere e abbracciare la nostra tristezza è in realtà il primo passo per sentirci meglio. Anche se inizialmente fa male.
Dopo aver individuato le cause della nostra tristezza, è tempo di liberare le emozioni. “Quando mi sento triste, metto su musica, film o spettacoli che so mi aiuteranno a piangere e ad avere un rilascio“, racconta Nancy Levin. Anche se può sembrare persino controproducente nel cammino verso la felicità e la serenità, in realtà c’è qualcosa di molto salutare nel piangere. “Solo gli esseri umani manifestano pianti emotivi“, afferma il dottore Matt Bellace, PhD, psicologo e autore. Sostiene che un’analisi biochimica delle lacrime ha rilevato una quantità di endorfina in grado di ridurre il dolore e migliorare l’umore. Quindi, abbandoniamoci a un sano pianto liberatorio ogni tanto, fa davvero bene!
Una volta che abbiamo pianto fino a farci bruciare gli occhi, è tempo di riprendere il controllo della situazione. Potrebbero essere necessari alcuni giorni, alcune settimane o anche alcuni mesi. “Il dolore non vive su una linea temporale“, spiega Levin. Ma non possiamo rimanere per sempre in un buco nero: analizzare il presente con consapevolezza e guardare al futuro è il passo determinante in questo processo di superamento della tristezza.
Questa fase è l’opposto delle lacrime: cerchiamo musica, film, persone o esperienze che ci facciano stare bene, che ci alleggeriscano l’anima e – ancora meglio – ci facciano ridere. “Ridere in risposta al dolore e alla tristezza può essere un formidabile meccanismo“, spiega Bellace. E aggiunge: “La risata rilascia endorfine simili all’esercizio fisico, riduce l’ormone dello stress cortisolo e aumenta la dopamina“, noto anche come l’ormone del benessere.
Avere una rete di supporto esterno è importante, soprattutto se stiamo attraversando un momento difficile. Se non sappiamo da dove cominciare, “iniziare a fare cose fuori casa che includono altre persone“, dice Borten, è il passaggio numero uno. Ad esempio, scegliamo qualcosa che generalmente ci interessa, come il fitness o un corso di fotografia (anche online), e tuffiamoci in una nuova trama di contatti che ci farà scoprire nuove persone.
Rockmore consiglia di vivere la vita all’aria aperta assaporando la realtà con tutti i sensi: prestando attenzione a ciò che vediamo, sentiamo, ascoltiamo, annusiamo e possibilmente gustiamo. “Uscire dal letargo ed essere attivi stimola il sistema nervoso e offre alle persone l’opportunità di vedere la bellezza nel mondo“, afferma Rockmore. Noi aggiungiamo che permette anche di essere più produttivi. Se ci si somma una sveglia presto al mattino, è il massimo per dare alla mente e al corpo una sana botta di energia.
C’è un altro importante consiglio da tenere a mente: una sana dose di attività fisica aiuta a “distendere” le emozioni negative scaricando la tensione accumulata. È bene fare movimento, ma anche imparare a essere una persona mattiniera a alzarsi presto per evitare che il sonno si riveli il nostro unico “rifugio” dal dolore e dalla delusione…
Se ci accorgiamo che la tristezza non se ne va e ci sentiamo sempre più giù, la cosa migliore da fare (e presto) è rivolgersi a uno specialista e chiedere aiuto. Non fermarsi all’autocommiserazione o alla negazione del problema è la chiave per arrivare alla consapevolezza di star male e di non avere tra le mani gli strumenti per uscirne. Ecco che chiedere aiuto velocemente può essere decisivo per rinascere altrettanto in fretta!