La lista dei detti popolari per sapere se è maschio o femmina è pressoché infinita. In passato le ecografie non esistevano, ma la curiosità era sempre la stessa! Non potendo usufruire di strumenti all’avanguardia, ci si affidava all’intuito, dando vita a statistiche approssimative, concepite sulla base di alcuni “segni particolari”! Voglie, macchie, brufoli, pancia bassa o alta, tonda o a punta e chi più ne ha più ne metta. Il perchè e il percome di tali dicerie, vere o false che siano, non è dato a sapersi. Ma che ci si creda o meno, vale sempre la pena di conoscerle, se non altro per farsi una cultura del folclore! Scopriamo quindi come si capisce se è maschio o femmina secondo la tradizione.
L’irresistibile desiderio di un certo cibo, ovvero le voglie tipiche della gravidanza, secondo una credenza popolare non solo andrebbe immediatamente soddisfatto, pena la comparsa di inestetiche macchie sulla cute del nascituro, ma svelerebbe anche il suo sesso. L’irrefrenabile desiderio di dolci presagirebbe l’arrivo di una femminuccia, i cibi salati o amari quello di un maschietto.
Come capire il sesso del bambino interpretando l’aspetto della pelle? La comparsa di macchie e brufoli indicherebbe l’arrivo di un maschio, mentre la pelle liscia e perfetta preannuncerebbe una femminuccia. Ma indicazioni sul sesso del nascituro deriverebbero anche dal colorito del volto: scuro se è bimbo, chiaro se è bimba.
In presenza di pancia alta la tradizione vuole un maschio, in caso di pancia bassa in gravidanza una femmina. C’è da precisare però che questa credenza basata sulla forma della pancia varia di regione in regione, probabilmente nel tramandarla qualcuno ha commesso “errori di stampa”!
Nell’antichità correva voce che “pancia a punta non va in guerra”, ovvero che le femmine non erano costrette ad arruolarsi. Secondo la tradizione la pancia a punta indicherebbe infatti l’arrivo di una bambina, al contrario il ventre gonfio e tondo la nascita di un maschio.
Nausee e svenimenti indicherebbero senz’ ombra di dubbio l’arrivo di una bambina, che già nel ventre farebbe tribolare la povera mamma. Evidentemente questo detto popolare è nato in un contesto maschilista!
Una mamma che ha sempre sonno, secondo la tradizione, aspetterebbe una femmina. Le bimbe a quanto pare succhiano più energie durante la gravidanza, ma i maschi, lo sappiamo bene, si rifanno una volta venuti al mondo!
In questo caso per capire il sesso del bambino, che secondo alcuni studi dipenderebbe dalle mamme, ci si mette di mezzo la matematica! Basta sommare le R del vostro nome e cognome, quelle del nome e cognome del papà e le R dal primo mese di gravidanza al mese del parto. Se il risultato è dispari si avrà un maschio, pari una femmina. Più facile a dirsi che a farsi!