Dormire nel lettone con mamma e papà: i pro e i contro per i bambini

I vantaggi e gli svantaggi per i bambini del dormire nel lettone con i genitori

Parliamo di un tema che spesso solleva discussioni tra genitori e specialisti: dormire nel lettone con mamma e papà, si o no?

La nanna, così come la pappa e il bagnetto, è una delle preoccupazioni che i neo genitori si trovano ad affrontare con l’arrivo di un bebè. Il sonno è uno degli aspetti più importanti dello sviluppo e della salute di un bambino: un neonato necessita di molte ore di sonno, e le decisioni riguardanti l’ambiente in cui i bambini dormono, dalla posizione nella culla alla scelta del lettino, possono avere un impatto significativo. Molti genitori si chiedono se sia meglio per il piccolo condividere il letto con loro, pratica che viene definita co-sleeping, o se invece sia più salutare per il bambino avere uno spazio tutto suo.

Ci sono infatti pareri contrastanti sugli effetti del co-sleeping sull’educazione dei bambini: alcuni esperti ritengono che a lungo termine potrebbe essere diseducativo, mentre altri sostengono che in certi contesti possa avere benefici emotivi e relazionali. In questo articolo analizziamo i vantaggi e gli svantaggi per il bambino del dormire nel lettone con mamma e papà, mettendo in luce gli aspetti che possono aiutare i genitori a fare una scelta informata.

Dormire nel lettone: i pro del co-sleeping

Dormire nel lettone con i genitori può offrire al bambino una sensazione di sicurezza e di comfort emotivo. Per i neonati e i bambini piccoli, infatti, la vicinanza fisica a mamma e papà può ridurre l’ansia da separazione e il senso di solitudine. La presenza dei genitori può contribuire a un sonno più tranquillo e meno frammentato: il bambino si sente protetto e coccolato, si addormenta più facilmente e i risvegli notturni si riducono.

famiglia che dorme nel letto con neonato
I vantaggi per il bambino del dormire nel lettone con mamma e papà – pourfemme.it

Il co-sleeping può rafforzare anche il legame affettivo tra genitori e figli. La vicinanza fisica durante la notte favorisce infatti un costante contatto che non solo offre al bambino comfort, ma stimola anche la produzione di ormoni come l’ossitocina, che è associata al legame affettivo, fondamentale per la crescita socio-emotiva, e può dunque influenzare positivamente la sua autostima e il senso di sicurezza.

Per le mamme che allattano al seno, poi, avere il bambino accanto a sé nel lettone riduce lo stress e rende più facile l’allattamento durante la notte. Il vantaggio è quello di mantenere una routine di sonno regolare sia per il bimbo che per la mamma.

Altro pro del dormire insieme nel lettone è che questo permette ai genitori di monitorare più facilmente la salute del bambino durante la notte. Qualsiasi cambiamento nel suo respiro, nella temperatura corporea o nel comportamento può essere notato immediatamente, consentendo ai genitori di intervenire rapidamente.

Gli svantaggi del co-sleeping

Vediamo ora quali sono per il bambino i contro del dormire nel lettone con i genitori. Il primo, molto importante, riguarda la sicurezza. Il rischio di soffocamento, di schiacciamento o di cadute aumenta se il bambino dorme nel lettone con i genitori.

Le linee guida dell’American Academy of Pediatrics (AAP) consigliano di evitare il co-sleeping per ridurre il rischio di SIDS (Sindrome della morte improvvisa del lattante), soprattutto nei neonati.

neonato che dorme attaccato alla mamma
Dormire nel lettone, i rischi e gli svantaggi da considerare – pourfemme.it

Un altro problema riguarda l’indipendenza e l’autonomia: dormire con i genitori può influenzare lo sviluppo del bambino perché può portare a una dipendenza dal contatto fisico per addormentarsi, e può rendergli più difficile imparare a dormire da solo, specialmente se il co-sleeping si protrae il fino a un’età più avanzata.

Anche se non c’è un’età specifica in cui il co-sleeping dovrebbe finire, alcuni esperti suggeriscono che dormire nel lettone con i genitori oltre i 3-5 anni potrebbe portare il bambino a sviluppare una dipendenza e causargli problemi di sonno. A partire da quell’età, molti esperti raccomandano quindi di iniziare la transizione verso un sonno separato, abituandolo gradualmente a dormire nel suo lettino.

coppia che dorme per mano sul letto con neonata al centro
Far dormire il bambino nel lettone comporta dei rischi anche per la coppia – pourfemme.it

Gli svantaggi del co-sleeping non riguardano solo i bambini ma anche i genitori: la presenza del bambino nel letto può portare a risvegli notturni frequenti e interruzioni del sonno.

Questo può comportare stanchezza e stress ed influire negativamente sulla qualità della vita familiare e sul benessere complessivo. Altro aspetto da non sottovalutare è che condividere il letto riduce il tempo e lo spazio dedicati alla relazione di coppia, compromettendo la privacy e l’intimità, essenziali per mantenere una relazione sana e soddisfacente.

Co-sleeping, alternative e strategie

Come abbiamo visto, far dormire il bambino nel lettone può avere effetti psicologici sia positivi che negativi sul suo sviluppo. Per i bambini che vengono abituati al co-sleeping per periodi prolungati potrebbe risultare difficile adattarsi a un cambiamento, e potrebbero manifestare ansia da separazione o difficoltà nel dormire da soli.

neonato che dorme in una culla co-sleeping
La culla co-sleeping può essere un’alternativa al dormire nel lettone – pourfemme.it

Ci sono alternative per i genitori che desiderano beneficiare dei vantaggi del co-sleeping senza i suoi svantaggi? Si, esistono, ed una delle più raccomandate è l’uso di una culla laterale (“co-sleeping crib”) che può essere attaccata al letto dei genitori.

Questo consente al bambino di essere vicino, facilitando l’allattamento e il comfort, senza i rischi associati al co-sleeping. Un’altra strategia è quella di stabilire una routine di sonno per il bambino accompagnandolo alla nanna con gesti ripetitivi ogni sera nello stesso modo.

Fargli il bagnetto, leggergli una storia o fargli ascoltare musica soft, stabilire un orario regolare per la nanna, anche nei fine settimana, sono tutti gesti che aiutano il bambino a capire che è ora di rilassarsi e a regolare il suo orologio biologico.

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