Che cos’è il femminicidio, qual è il significato della parola e del fenomeno? E quali le cause che portano gli uomini a uccidere le donne.
Il femminicidio è un fenomeno atroce e devastante che è pericolosamente radicato nella nostra società. Ogni giorno sia in Italia sia nel resto del mondo tantissime donne subiscono violenze o vengono uccise proprio dalle persone che dovrebbero proteggerle, aiutarle e amarle. Il caso di Giulia Cecchettin ha smosso le coscienze degli italiani ma dopo la sua uccisione tante altre donne sono state ammazzate.
Nella maggior parte dei casi i killer sono proprio i partner, i fidanzati, i mariti o i famigliari. Storie agghiaccianti e orribili di una piaga sociale che rappresenta a tutti gli effetti un male assoluto. Ma che cos’è il femminicidio? Qual è il significato e quali sono le cause di questo abominevole fenomeno?
Che cos’è il femminicidio
Il femminicidio è la forma estrema di violenza di genere contro le donne e riguarda tutti quei casi di omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa da un uomo per motivi basati sul genere. In Italia il femminicidio è una emergenza nazionale vera e propria.
Nella maggior parte dei casi questi omicidi avvengono all’interno delle mura domestiche, ovvero in ambito familiare, o all’interno di relazioni sentimentali poco stabili per motivi di odio, disprezzo, piacere o senso di possessione delle donne.
Questo fenomeno coinvolge tutte le forme di discriminazione e violenza di genere che annullano la donna nella sua identità e libertà mediante maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale provocando l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa.
Il significato della parola
Il termine femminicidio apparve per la prima volta nel 1801 in un libro satirico pubblicato in Inghilterra per indicare genericamente l’uccisione di una donna come la condotta di un uomo che induce una donna a perdere la propria illibatezza, paragonandolo quindi a un omicida, senza alcun riferimento alla violenza di genere come movente.
Poi fu usato come opposto ad homicide nel 1848, anno in cui l’uccisione di una donna divenne un reato giuridicamente perseguibile nel Regno Unito. Soltanto nel 1990 il termine è stato utilizzato nella sua accezione moderna dalla docente femminista Jane Caputi e dalla criminologa Diana Russell.
Pertanto il significato di femminicidio è il seguente: “Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”.
25 novembre, giorno per la lotta alla violenza sulle donne
Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per la lotta alla violenza sulle donne, data scelta nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste dominicane uccise nel 1960. In questa occasione le scarpe rosse sono diventate simbolo della violenza subita dalle donne a ricordo delle vite spezzate di donne giovani o meno giovani per mano di mariti, ex, familiari.
Le cause del femminicidio
Le cause di questo fenomeno allarmante che affonda le sue radici nel patriarcato possono essere molteplici: sociali, culturali ed economiche. Resta il fatto che la matrice di questo crimine contro l’umanità può essere rintracciata nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne relativa a una visione arcaica del rapporto di genere diffusa sia tra le donne che tra gli uomini.
D’altronde anche la stessa dichiarazione adottata dall’Assemblea Generale dell’Onu parla della violenza di genere come di “uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini”.
Il movente passionale o del possesso è il più frequente e si verifica spesso e volentieri quando la donna decide di interrompere o chiudere un legame, più o meno formalizzato, o comunque di non volerlo ricostruire.
Come chiedere aiuto se si è vittime di abusi
Appare evidente che occorre contrastare e fermare il femminicidio, questo crimine contro le donne e l’umanità, con tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione. Utile è conoscere il segnale delle vittime di violenza che con una mano chiusa a pugno possono comunicare di essere bisognose di aiuto anche senza parlare.
Dall’educazione alla non-violenza e al rispetto delle relazioni alla sensibilizzazione sociale, dall’educazione affettiva nelle scuole all’informazione sociale e alla denuncia tempestiva di atti di violenza (qui i numeri anti violenza e le istituzioni a cui chiedere aiuto), fino all’inasprimento della pena nei confronti di stalker e aggressori.
Al di là di ogni credo religioso o filosofico, la vita è un diritto inalienabile e prezioso che va quotidianamente valorizzato e salvaguardato. Qualsiasi atto di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica o familiare deve essere prontamente condannato e denunciato senza se e senza ma.