Il calciatore di cui parliamo oggi ha giocato nell’Inter di Ronaldo, era una star pronta a esplodere ma oggi fa il muratore per vivere. Non che ci sia nulla di male a fare il manovale, ma la sua vita è notevolmente cambiata.
La sua è la storia triste di chi ha avuto successo, ma se l’è dovuto dimenticare un po’ perché l’ha voluto il fato e un po’ per le sue scelte sbagliate. Ma andiamo a scoprire di chi stiamo parlando.
Fabio Macellari nasce a Sesto San Giovanni il 23 agosto del 1974. Cresciuto nella Primavera della Fiorentina, debutta tra i professionisti in C1 con la Pro Sesto nel 1992. Dopo una buona esperienza a Lecce passa al Cagliari e nel 1998 arriva la Serie A.
Sono tre gli anni che il terzino sinistro passa in Sardegna, cosa che gli permette di meritarsi la maglia dell’Inter. È la stagione 2000/01, quella che vedrà la Roma vincere lo Scudetto, e nonostante i nerazzurri siano in un periodo non idilliaco Fabio gioca con Ronaldo, Javier Zanetti, Ivan Zamorano e tanti altri campioni.
Tra i nerazzurri però gioca poco e non incide, tanto che dopo un anno e 7 presenze viene ceduto al Bologna. Arriva in Emilia l’inizio della fine, un’avventura che piano piano lo porterà a uscire dal mirino dei media.
Calciatori e showgirl hanno spesso condiviso questo destino, l’altro giorno vi abbiamo parlato di Dora Moroni oggi invece ci spostiamo sul rettangolo verde.
A Bologna Macellari gioca poco e niente, ammetterà poi di aver fatto uso di cocaina e di essere caduto in un tunnel da cui poi per fortuna è uscito. Non vedrà più la Serie A, chiudendo la sua carriera in Eccellenza alla Loanesi.
Oggi la vita di quello che è un ex calciatore di successo è radicalmente cambiata. Fabio fa il muratore in una ditta edile di Amatrice e ha partecipato attivamente alla ricostruzione del comune dopo il terribile terremoto del 2016.
Quando gli parlano di calcio e Serie A, Fabio non ricorda con piacere quei momenti anche perché culminati in momenti molto difficili da affrontare. Macellari ha però dimostrato di essere un uomo forte e umile, che ha saputo costruirsi una nuova vita.
Ha ricominciato da capo e oggi è felice, pronto ad affrontare la vita come una persona normale. Anche se appare abbastanza logico che ogni tanto gli rivenga in mente quell’esordio contro l’Helsingborg nei preliminari di Champions League. E chissà che qualche rimpianto per non aver fatto di più gli venga in mente.