La senatrice a vita Liliana Segre, superstite e testimone degli orrori avvenuti nel campo di concentramento di Auschwitz, ha parlato della Shoah in occasione della Giornata Internazionale della Memoria.
Il 27 gennaio, come ogni anno a partire dal 2000 in Italia e dal 2005 a livello mondiale, ricorre la Giornata della Memoria in commemorazione delle vittime dell’Olocausto per non dimenticare l’orrore e l’atrocità delle leggi razziali che causarono la morte di milioni di persone, non solo ebrei ma anche dissidenti politici, omosessuali, disabili, rom.
Come è noto, la data fu scelta proprio perché il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa riuscirono ad entrare nel il campo di concentramento di Auschwitz liberando i pochi sopravvissuti. In tutto il mondo in questa giornata si organizzano eventi per non dimenticare e per far conoscere alle nuove generazioni questa terribile pagine della Storia.
A tal proposito, ecco le parole della senatrice a vita Liliana Segre che ha condiviso una riflessione amara sui tempi che stiamo vivendo.
Le parole di Liliana Segre a proposito della Shoah: “Spariti gli ultimi superstiti rimarrà sola una riga nei libri di Storia”
Come ogni 27 gennaio nel mondo si celebra la Giornata della Memoria, la ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto. Per non dimenticare in tutte le città si organizzano dibattiti, mostre, eventi, anche la programmazione televisiva offre approfondimenti e le testate giornalistiche propongono schede e interviste.
Durante una intervista-dialogo con Marco Vigevani, Presidente del Comitato Eventi Memoriale della Shoah, la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta e testimone dell’Olocausto, ha affermato di avere il timore che della Shoah resterà solo una riga nei libri di Storia, perché ne “sono così sicura dentro di me“, soprattutto “una volta spariti, e ormai manca poco, gli ultimissimi superstiti e quando sarà finita la generazione dei figli dei superstiti, e dei nipoti forse, man mano che il tempo passerà“.
La storia di Liliana Segre è salita alla ribalta dopo aver dedicato gli ultimi trent’anni della sua vita a rendere testimonianza tra i giovani sugli orrori della Shoah, perché quanto accaduto non cada nell’oblio. Ma negli ultimi periodi è stata vittima di ondate di attacchi sui social, di cui lei ha detto di essere molto stanca.
E il suo commento sulla perdita della memoria della Shoah è quanto mai attuale. La convinzione della senatrice a vita arriva sia “per la questione di come è stato finora sia per le falsità che verranno dette, così come in 1984 di Orwell, che secondo me dovrebbe essere adottato nelle scuole“. L’intervista integrale sarà online lunedì 27 gennaio, Giorno della Memoria, alle ore 11 sui profili della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e su Corriere.it.