Sono incinta? Oggi vediamo come riconoscere fin da subito i sintomi della gravidanza, già dalle prime settimane. Stiamo parlando di quei segnali del corpo che potrebbero essere le avvisaglie di una gravidanza.
Sia che lo si desideri fortemente o che invece non si voglia contemplare la possibilità di non avere un bambino, vediamo quali sono i piccoli-grandi sintomi della gravidanza che si verificano fin dai primi momenti della gestazione, che possono farci capire se è avvenuto o meno il concepimento.
Ricordiamo però che c’è la possibilità che non si verifichi alcun sintomo di una gravidanza nella prima settimana o nel primo mese, neanche la nausea e proprio per questo, l’unico modo veramente sicuro per sapere se siete incinta o no è quello di fare il test di gravidanza.
Approfondiamo di seguito l’argomento.
Tanti sono i fattori che intervengono nella prima fase di una gravidanza e accanto alle modifiche fisiche, va considerata anche la componente emotiva, che può alterare la percezione di tali cambiamenti o per il troppo desiderio, o al contrario, per la paura e la negazione di una eventuale gravidanza.
Si definiscono infatti “fenomeni simpatici” e sono tutto un corollario di manifestazioni psico-fisiche che accompagnano un possibile inizio di gestazione ma non sono di per sé tutti indicativi di uno stato interessante.
Vediamo allora di capire quali sono i veri segnali lanciati dal nostro corpo, per intuire correttamente se c’è una nuova vita che sta sbocciando o meno. Perché in molti casi i sintomi possono essere avvertiti fin da subito e riconoscerli non è detto che sia complicato.
Il corpo di una donna in cui è avvenuta la fecondazione dell’ovulo subisce un cambiamento già nei primi giorni poiché l’organismo comincia da subito a creare l’ambiente giusto per la crescita dell’embrione. Proprio in questi giorni possono verificarsi quelle che sono tecnicamente chiamate perdite da impianto, cioè delle tenui e poco abbondanti perdite ematiche che si presentano proprio quando il concepimento è avvenuto.
I primi segni della gravidanza, che consistono nei cambiamenti dell’anatomia e della funzionalità del corpo della donna, possono quindi cominciare ad essere avvertiti e visibili nei giorni in cui si sarebbero dovute presentare le mestruazioni, ma in realtà la maggior parte delle donne avvertono i sintomi dopo circa 6 settimane dal concepimento.
Ricordiamo comunque che mentre alcune donne riescono a riconoscere i sintomi della gravidanza da subito, altre invece possono avere più difficoltà a notare i segni della gravidanza.
L’assenza del ciclo mestruale è in assoluto il sintomo più evidente di una gravidanza, eppure non è così significativo. Prima di tutto bisogna infatti valutare se la donna ha un ciclo mestruale regolare della durata di 28-30 giorni. Se fosse così, una interruzione del ciclo può legittimamente far pensare ad un concepimento andato a buon fine, ma diversamente, ossia se le mestruazioni sono di norma irregolari, il ritardo non è molto indicativo.
Da segnalare che in seguito al concepimento si potrebbero verificare delle perdite da impianto, ossia perdite di sangue in prossimità del ciclo causate dall’impianto dell’ovulo nelle pareti uterine che può portare la rottura di vasi sanguigni e di capillari.
Questi episodi vengono chiamati false mestruazioni e sono causa di confusione perché possono indurre una donna in cui è avvenuto il concepimento a pensare che si tratti del flusso mestruale.
Un rigonfiamento del seno può essere sintomatico di una gravidanza appena iniziata. A differenza del classico inturgidimento da sindrome premestruale (dovuto alla ritenzione di liquidi che premono sulle ghiandole mammarie), una tensione diversa con seno dolorante e capezzoli ipersensibili con colorazione più scura sono un segno tipico di una donna incinta.
Queste modificazioni del seno sono provocate dagli ormoni tipici della gravidanza, ossia dagli estrogeni e dal progesterone, e sono assolutamente necessarie perché il corpo comincia a prepararsi anche alla funzione dell’allattamento.
Sono molte le donne che riscontrano dolori e crampi al basso ventre di lieve entità durante le prime settimane di gravidanza. Si tratta però di un disturbo molto simile alle fitte che si manifestano in concomitanza con l’inizio del ciclo mestruale ed è quindi facile confonderle.
In linea generale, però, i crampi addominali per l’arrivo delle mestruazioni sono caratterizzati da un dolore piuttosto marcato che va in crescendo fino alla comparsa del flusso mestruale, mentre il dolore pelvico in gravidanza cioè le fitte al basso ventre che si possono verificare dopo il concepimento sono più sporadiche e meno violente.
Stanchezza generale e una gran voglia di dormire sono un altro tipico sintomo della gravidanza. Ci sono donne che avvertono in modo più significativo questo calo di energia fisica e che si ritrovano a sentire la necessità di schiacciare un pisolino nelle ore più impensate. A questa sonnolenza durante le ore diurne si accompagna spesso però ad un sonno notturno di cattiva qualità.
Se i disturbi del sonno tendono a proseguire fino alla fine della gravidanza, nella maggior parte dei casi la sonnolenza diurna tende a proseguire solo fino alla fine del primo trimestre. Tra le cause della spossatezza vi è, come per la maggior parte degli altri sintomi, l’aumento del livello dell’ormone progesterone del primo trimestre.
La nausea è un sintomo tipico delle prime settimane di gravidanza ed è anche il più antipatico di tutti perché in alcuni casi può protrarsi ben oltre le prime settimane di gestazione ed essere invalidante.
Provocata dalla presenza nel sangue degli ormoni della gravidanza, in particolare le Beta Hcg fondamentali per l’annidamento dell’ovulo nell’utero materno, la nausea è un effetto collaterale spesso associata anche a vomito mattutino e a ipersalivazione.
Il lato positivo di questi sintomi è che una ricerca condotta dai medici dell’Hospital for Sick Children di Toronto ha rivelato che sono correlati con uno sviluppo più sano del feto e ad un più basso rischio di aborto.
La nausea in gravidanza è un disturbo che può davvero dare il tormento. Va detto subito che non è facile contrastare questo malessere, perché come sapete bene, durante la gestazione è meglio non assumere farmaci per evitare di nuocere allo sviluppo del feto. La nausea gravidica, in linea di massima, si presenta nel primo trimestre per poi sparire una volta entrate nel secondo e riguarda l’80% delle donne in dolce attesa. È un problema estremamente comune, ma come si può superare? Esistono dei rimedi naturali abbastanza efficaci e qualche piccolo trucchetto:
Mangiare a colazione, pranzo, merenda e cena quando non ne avete voglia può essere solo controproducente; molto meglio quindi concedersi di mangiare solo quando ne sentite l’esigenza, chiaramente senza esagerare con cibi ipercalorici e grassi che non fanno altro che peggiorare la situazione.
Capita spesso che durante le prime settimane una donna si ritrovi a manifestare un rifiuto nei confronti di alcuni odori e sapori in precedenza molto graditi, come ad esempio il caffè. Anche questo disagio è dovuto alle variazioni ormonali, in particolare per via dell’incremento di progesterone, ma con la fine della gravidanza tutto torna alla normalità.
Quando questi sintomi sono particolarmente evidenti non si riesce ad alimentarsi in modo adeguato, ma in altri casi alcune donne gravide sperimentano attacchi di fame improvvisa e si ritrovano a mangiare anche alimenti che prima non apprezzavano particolarmente. Valgono entrambe le opzioni, nel senso che sia un maggior appetito che un rifiuto verso il cibo sono sintomi normali di una gravidanza.
È da segnalare che a gravidanza avanzata anche il feto contribuisce ai cambiamenti di gusto nella madre poiché premendo sullo stomaco riduce la produzione di acido cloridrico innescando una maggior richiesta da parte del cervello materno di un’alimentazione a base di sostanze acide. L’acidità in gravidanza può essere un altro sintomo molto fastidioso.
Altro sintomo tipico e facilmente riscontrabile anche durante le prime settimane di gravidanza è quello che ci vede costrette a fare la pipì molto spesso, indipendentemente dalla quantità di liquidi ingerita, e addirittura ad avere piccole perdite urinarie durante gli sforzi fisici.
Niente di strano, è una conseguenza dell’aumento di volume dell’utero che preme sulla vescica stimolando così la minzione. Questo è uno dei sintomi che con il trascorrere della gravidanza peggiorano perché l’aumento del volume della pancia e del suo peso provocano una pressione maggiore sulla vescica la quale tenderà a volersi liberare con più frequente dell’urina.
Anche la secchezza oculare può essere un sintomo fastidioso della gravidanza: gli occhi diventano secchi come se fossero prosciugati, mentre le palpebre appaiono gonfie.
Si tratta di un sintomo collegabile alle fluttuazioni ormonali: aumenta il livello ormonale estro-progestinico sopprimendo quasi del tutto il livello degli androgeni, causando così una condizione tipica che si verifica anche nella popolazione femminile più anziana. Fortunatamente si tratta di una condizione destinata via via a scomparire durante i 9 mesi e prende anche il nome di “dry eye”.
Altro sintomo caratteristico di una gravidanza sono gli sbalzi d’umore. Potreste ritrovarvi a piangere per un nonnulla, a rispondere male ad una persona a cui volete bene o ad essere prese da grande senso di affetto e sensibilità verso i mali del mondo.
A provocarli sono i cambiamenti ormonali, che tendono ad enfatizzare ogni sentimento, dall’euforia alla tristezza, soprattutto nel primo e nel terzo trimestre. Durate le prime settimane di gravidanza rientra nella normalità anche l’avere dei momenti di crisi, anche molto accentuati, sentendosi particolarmente ansiose o stressate.
La pesantezza addominale che la donna conosce anche come sintomo del periodo premestruale si presenta anche in seguito al concepimento ed è la conseguenza della variazione dei livelli ormonali che si verificano nel corpo.
Fra i sintomi più comuni e frequenti della gravidanza vi è la stipsi, ossia una pigrizia intestinale causata dall’aumento del progesterone, l’ormone che ha il compito di inibire le contrazioni della parete uterina.
La sua azione rilassante colpisce anche l’apparato digerente e l’intestino con la conseguente stitichezza, aumentata anche per via di una maggiore richiesta di acqua da parte del corpo della donna che impoverisce le feci rendendole più dure e più difficili da espellere.
L’innalzamento della temperatura basale può essere un sintomo di una gravidanza in corso nel momento in cui l’aumento rimane in atto per almeno 16 giorni consecutivi dopo l’ovulazione.
Il monitoraggio della temperatura basale dall’inizio del ciclo permette quindi di capire se è in atto una persistenza del corpo luteo con il conseguente aumentato della secrezione di progesterone che causa l’aumento della temperatura.
Abbiamo parlato di come riconoscere fin dalle prime settimane i sintomi di una gestazione in corso, ma per avere la certezza assoluta è necessario fare un test di gravidanza.
I test di gravidanza rivelano l’ormone secreto dalle cellule della futura placenta quando l’embrione si installa nella parete uterina in seguito al concepimento. Esistono diversi tipi di test di gravidanza da scegliere per avere l’esito:
Se, invece, non avete a disposizione una farmacia nei paraggi, potete scoprire qui come capire se si è incinta con il calcolo delle settimane anche senza fare il test di gravidanza.
La gravidanza extrauterina è una condizione particolare che si verifica quando l’annidamento dell’ovulo fecondato avviene in una sede esterna all’utero, nella maggior parte dei casi in una tube, nell’addome, in un ovaio o nella cervice.
Quando l’embrione si impianta in una zona diversa da quella dove normalmente dovrebbe avvenire l’impianto si assiste ad una lacerazione della zona con una conseguente emorragia interna. Essendo un evento pericoloso, anche potenzialmente mortale per la donna se non viene adeguatamente assistita, riconoscere i sintomi della gravidanza extrauterina già nelle prime settimane è estremamente importante.
Purtroppo la sintomatologia si rivela essere però molto simile a quella di una gravidanza fisiologica; i sintomi più frequenti anche in questo caso sono:
Nelle settimane successive si verificheranno, purtroppo, i sintomi di un aborto spontaneo, quali:
Se si sospetta una gravidanza extrauterina è fondamentale rivolgersi al più presto al medico, il quale provvederà ad effettuare un’ecografia transvaginale per accertare la mancata visualizzazione della camera gestazionale nella cavità uterina e prescriverà il dosaggio delle Beta-HCG per il monitoraggio della situazione.
Esistono dei fattori psicologici che, spesso in chi desidera fortemente un figlio o in chi ha una paura incontrollata della gravidanza, convincono il corpo a ritenere che il concepimento sia avvenuto, provocando i sintomi di una vera e propria gravidanza:
Quando si è difronte ad un caso particolarmente grave si possono verificare anche:
In questi casi la situazione può essere chiarita grazie al test di gravidanza, che darà chiaramente esito negativo, e ad un’ecografia addominale.
La terapia sarà poi volta a seguire un percorso di psicoterapia per il trattamento delle nevrosi e dei disturbi della personalità.
Testi a cura di Anna Franceschi e Kati Irrente