I 10 additivi alimentari da conoscere. Non per forza da evitare. Ma la top ten dei trucchi utilizzati per esaltare o abbellire le caratteristiche visive o organolettiche di alimenti e bevande, cibi e bibite, merita una dose extra di cautela e attenzione. O, almeno, un po’ di conoscenza e consapevolezza. La legge prescrive che la presenza degli additivi alimentari, riconoscibili attraverso la relativa sigla, sia indicata in modo chiaro sull’etichetta del cibo interessato. Quindi, leggere con attenzione l’etichetta, prima di comprare un alimento serve anche, e soprattutto, a questo. Ecco una decina di additivi alimentari da conoscere, qualche consiglio utile per imparare a riconoscerli e a stare alla larga da quelli meno affidabili e più pericolosi.
1. I conservanti
Le sigle da E-200 a E299 indicano i conservanti, cioè le sostanze addizionate agli alimenti per contrastarne il deterioramento e l’azione di batteri e muffe. Gli osservati speciali di questa categoria sono: i nitriti e i nitrati (E249-E252) dal potenziale effetto cancerogeno se presenti ad alte concentrazioni; il benzoato di potassio (E212) in associazione con la vitamina C può formare il benzene, dall’azione cancerogena; la formaldeide (E240) è al centro del dibattito degli esperti, ma è da considerare come potenzialmente rischiosa.
2. I coloranti
I coloranti, sia naturali sia artificiali, sono indicati con le sigle da E100 a E199. Da tenere sotto controllo nelle etichette degli alimenti: l’azorubina (E122) è l’azorubina, vietata in alcuni Paesi europei, come la Norvegia, la Svezia e l’Austria, perché considerata una sostanza pericolosa per la salute; l’eritrosina (E127), presente solitamente nelle caramelle, nei gelati e nella frutta sciroppata, se assunta in dosi massicce potrebbe aumentare il pericolo di tumore alla tiroide.
3. Gli antiossidanti
Indicati con le sigle da E300 a E322, gli antiossidanti contrastano gli effetti dell’ossidazione degli alimenti provocati da luce e aria. Attenzione agli ascorbati (da E300 a E303) che, se presi ad alte dosi, possono provocare diarrea, carie e calcoli renali, e al tocoferolo di sintesi (E307, E308, E309), che si trova nella margarina, nella maionese e nel burro, che può provocare disturbi renali e macchie sulla pelle, se assunto in dosi importanti.
4. Il glutammato monosodico
Il glutammato monosodico, sigla E621 è un esaltatore della sapidità dagli effetti potenzialmente dannosi per la salute, come reazioni allergiche, mal di testa, debolezza e malessere generale.
5. I polifosfati
Additivi identificabili con le sigle E450, E451 ed E452, i polifosfati potrebbe interferire con il processo di calcificazione ossea.
6. I solfiti
I solfiti (da E220 a E228), conservanti pericolosi per la salute: a dosi elevate, possono provocare mal di testa, reazioni allergiche e problemi respiratori.
7. I dolcificanti
L’osservato speciale, tra i dolcificanti, è l’aspartame (E951) che, secondo recenti studi scientifici, potrebbe avere effetti cancerogeni. Attenzione, soprattutto alle dosi: secondo le linee guida più aggiornate, si consiglia di non superare 40 mg al giorno per kg di peso coroporeo.
8. I correttori di acidità
E325-E385 sono le sigle che indicano i correttori di acidità. Da evitare, di questa categoria, i derivati dell’acido fosforico (E338-E343), che possono interferire negativamente con il metabolismo del calcio.
9. Gli emulsionanti e gli addensanti
Emulsionanti e addensanti, sigle E400-E495. Da assumere con attenzione l’E407, che si trova nei gelati, nella maionese, nei budini, nelle caramelle, nelle carni in scatola e nella frutta candita e che potrebbe causare coliti ulceranti, in dosi abbondanti e avere degli effetti cancerogeni.
10. La tartrazina
La tartrazina, E102: una sostanza da cui stare a debita distanza, perché è un composto sintetico potenzialmente responsabile di numerosi disturbi, dall’asma, alla rinite, fino all’emicrania e al cancro.