I nonni sono una figura determinante per i nipoti, sin dalla loro fase di crescita, chi ne ha avuto almeno uno non può non riconoscerlo. È certamente riduttivo, oltre che sbagliato, ritenerli solo come “baby sitter”, pur essendo importanti anche per questo scopo se i genitori lavorano. Sono determinanti per la loro capacità di ascoltare e dare consigli, al punto tale che spesso diventa quasi più naturale farlo con loro rispetto a mamma e papà, da cui si teme di essere giudicati in modo negativo. A volte possono arrivare anche le ramanzine, anche se sono certamente più rare, nella maggior parte dei casi è naturale per loro viziare i bimbi, magari concedendo loro quello che non avevano fatto con i figli.
È quindi assolutamente spontaneo cercarsi a vicenda e voler trascorrere del tempo insieme, apparentemente anche senza motivo. Impossibile non riconoscere quanto possano trasformarsi in veri e propri compagni di gioco, oltre a essere disposti a cucinare il loro piatto preferito, quello che magari a casa si preferisce mangiare più raramente.
A volte ci sono genitori che finiscono per impedire a nonni e nipoti di avere un rapporto stabile, magari come spirito di rivalsa dopo avere avuto un litigio con il suocero/a. Questo è però un grave errore che non dovrebbe essere mai commesso, innanzitutto perché i figli dovrebbero essere estranei alle diatribe che possono nascere in ogni famiglia.
Trovarsi in situazioni simili può essere davvero spiacevole, soprattutto perché si può tendere a sopportare questo atteggiamento per timore di creare problemi ai genitori, nonostante la sofferenza sia palpabile. In realtà, agire in questo modo non è nemmeno consentito dalla legge, è bene che tutti lo sappiano, così da fare valere i propri diritti.
È necessario infatti fare riferimento all‘articolo 317 bis del Codice Civile, dove si sottolinea il diritto degli ascendenti, ovvero dei nonni, a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. È quindi indispensabile che sia rispettato il loro diritto di visita, i genitori non hanno la facoltà di negarlo, a meno che non ci siano giustificati motivi.
È però fondamentale fare un’importante distinzione, pur trattandosi di un diritto questo non è assoluto, un giudice può negarlo se esso è causa di pregiudizio per il minore. È il caso, ad esempio, delle situazioni in cui questo può essere causa di problemi che possono emergere a riguardo tra i genitori.
Qualora dovesse esserci un divieto vero e proprio, i nonni hanno la possibilità di fare valere le proprie ragioni intentando una causa in Tribunale. La decisione finale del giudice dovrà avvenire sempre nel pieno rispetto dei diritti del minore. Attenzione, però, i nipoti non devono sentirsi obbligati a incontri periodici, se dovessero sentirsi turbati per qualsiasi motivo possono evitarlo.