I social fanno male all'autostima? Come superare la paura del giudizio e vivere felici - Foto Pixabay/ geralt
I social hanno deluso le aspettative iniziali. Quello che poteva sembrare originariamente la nascita dii un cyber-villaggio globale interconnesso, prospero e sicuro, si è rivelato con il passare degli anni un insuccesso. Si è riscontrata una profonda metamorfosi negativa dei social media, una progressiva regressione involutiva della complessiva società, che sia Facebook oppure Instagram ma anche il nuovo social network BeReal.
L’era della condivisione come emblema della Rete globale non è risultata essere reale e sono emerse una serie di preoccupanti criticità legate all’uso delle piattaforme sociali al punto da giustificare una riflessione seria e particolareggiata sul loro effettivo impatto nella vita delle persone.
È emerso come i social attraverso il continuo confronto fra le immagini del proprio corpo e quello altrui, minano l’autostima e la salute mentale degli adolescenti. Così come la gratificazione sociale fatta di like o cuori.
Un recente studio ha confermato come l’utilizzo dei social media abbia un impatto negativo sugli stati d’animo dei giovani e sui problemi di immagine corporea per le ragazze adolescenti, causando pertanto depressione, bassa autostima e disturbi alimentari.
Questi studi, monitorando a lungo gli effetti prodotti dai social media sulla salute mentale e il benessere dei giovani, hanno fatto emergere che i problemi causati da tali piattaforme sono diversi: ansia, sentimenti di preoccupazione, nervosismo, disagio, depressione, solitudine, disturbi del sonno, crisi di identità, insoddisfazione della propria immagine, alterazione delle relazioni nel mondo reale.
Ma attenzione. Questo non vuol dire che l’uso dei social media in generale provoca sempre delle conseguenze negative. Tutto dipende sempre dall’utilizzo che si fa e soprattutto dal tempo che si passa sulle diverse piattaforme. Ogni tanto occorre fare una social detox.
Si è rilevato che gli adolescenti che utilizzano i social media più di tre ore al giorno possono essere maggiormente a rischio. Infatti, è la continua esposizione ad un meccanismo di necessità di confronto e gratificazione social che porta.