Il gioco della campana: le regole e la storia

Il gioco della campana ha origini antichissime e continua ad affascinare anche i bambini dei giorni nostri. Ecco allora un pò di storia e le regole per il suo svolgimento.

Il gioco della campana è uno dei più antichi e diffusi giochi da cortile che si conoscano e viene chiamato in diversi modi: riga, mondo, paradiso, settimana o sciancateddu, sono solo alcuni fra i tanti nomi ad esso associati. Per farlo basta davvero poco: un gessetto e un sassolino daranno il via a ore di divertimento puro. Ma non solo: questo gioco saltato permetterà di sviluppare il senso di equilibrio del bambino, che dovrà coordinare al meglio occhi, mani e piedi per vincere la gara contro i suoi amichetti. Non resta che scoprire le regole e la storia di questo gioco così antico e conosciuto.

Storia gioco della campana

Il gioco della campana è molto antico e sembrerebbe essere la rappresentazione allegorica di un’antica credenza astrologica, secondo la quale l’anima, ovvero il sasso, partendo dalla terra, arriva per stadi intermedi, al paradiso. In ogni caso, è documentato, fin dai tempi dell’antica Roma, in cui era conosciuto come il gioco del “claudus”, ovvero dello zoppo.

Gioco campana percorso

La campana è un gioco all’aperto per bambini, ideale quindi come gioco per bambini da fare in estate. Per iniziare a giocare bisogna avere a disposizione uno spazio esterno di modesta estensione, dove disegnare i riquadri del percorso su cui saltare. Solitamente, si tratta di 10 caselle rettangolari che si susseguono in fila indiana. Le prime tre di seguito, poi due affiancate in senso orizzontale, una sopra, altre due in senso orizzontale, un’altra sopra e infine la casella base.

Gioco campana regole

Per lo svolgimento di questo gioco serviranno diversi giocatori. Il primo inizierà lanciando all’interno della prima casella il proprio contrassegno (solitamente un sassolino o una piccola pietra). Il giocatore dovrà saltare con un solo piede di casella in casella fino alla fine del percorso e ritornare indietro senza entrare nel riquadro contrassegnato. Ovviamente nei riquadri con due caselle affiancate orizzontalmente si potranno appoggiare entrambe i piedi. Una volta giunto in prossimità della casella che contiene il proprio contrassegno, il giocatore dovrà raccoglierlo, mantenendo l’equilibrio, e tornare al punto di partenza. Se viene calpestata una linea o se si perde l’equilibrio, il turno passa al giocatore successivo.

Scopo del gioco

Vince chi riesce per primo a contrassegnare con la propria pietra tutte le caselle, completando sempre il percorso.

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