[didascalia fornitore=”facebook”]Spot Dove 2017 accusato di razzismo[/didascalia]
Non è la prima volta che la Dove si trova al centro di aspre polemiche per un proprio spot pubblicitario. Ancora una volta (era già successo altre due volte, nel 2011 e nel 2015) il brand famoso per i prodotti dedicati all’igiene personale viene accusato di razzismo ed è costretto a ritirare immediatamente la pubblicità, scusandosi pubblicamente.
Ma che cosa succede esattamente nello spot incriminato? La protagonista è una ragazza nera che indossa una maglietta marrone e che, dopo aver utilizzato un bagnoschiuma firmato Dove, si trasforma in una ragazza dalla pelle bianca, con i capelli chiari, i tratti tipicamente caucasici e una t-shirt bianca. Le accuse di razzismo, come se la ragazza venisse migliorata grazie all’uso del sapone, sono piombate immediatamente su quella che, secondo Dove, sarebbe dovuta essere una campagna multirazziale.
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Dove ha immediatamente ritirato lo spot pubblicitario da Facebook, dove era stato diffuso nei giorni scorsi, e ha pubblicato le proprie scuse ufficiali su Twitter, dichiarando: “Un’immagine recentemente pubblicata su Facebook ha fallito nell’obiettivo di rappresentare nel modo giusto le donne di colore. Ci scusiamo profondamente per le offese arrecate”.
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Purtroppo Dove non è nuova a questo genere di polemiche: infatti, non è questo il primo spot che è stata costretta a ritirare in seguito a pesanti accuse di razzismo. Era già successo, una volta nel 2011 e un’altra volta nel 2015.
Nel 2011, infatti, Dove andò incontro a gravi critiche per un’immagine promozionale che mostrava tre donne, una accanto all’altra: una ragazza di colore, una con i capelli neri e infine una ragazza bionda, in ordine quindi dalla più scura alla più chiara. Dietro di loro, erano presenti due cartelli con le scritte “Prima” e “Dopo”, come se la donna con i capelli biondi e la pelle chiara fosse il risultato dell’utilizzo dei prodotti dell’azienda. Anche allora, Dove si scusò e sostenne che tutte e tre le ragazze “rappresentassero la dimostrazione del ‘dopo'”.
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Nel 2015, invece, fu la volta di una crema per la pelle che fu lanciata sul mercato con una frase stampata sulla confezione che diceva: “Nutriente per pelle normale o scura”. In questo caso, fu sottolineato come la scritta sostenesse in modo implicito che la pelle scura non fosse normale.
[npleggi id=”https://www.pourfemme.it/articolo/pubblicita-controverse-da-buondi-ai-preservativi-tutte-quelle-che-hanno-creato-polemiche/67775/” testo=”Tutte le pubblicità che hanno sollevato polemiche”]
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