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Moda

In passerella sfilano sempre meno pellicce, ma un mondo fur free è ancora lontano

Per molti anni le pellicce sono andate di moda, oggi invece sempre più brand tendono a eliminarle, puntando a un mondo fur free.

Fino agli anni ’90 e per molte decadi precedenti, le pellicce hanno ricoperto un ruolo fondamentale in società. E non soltanto in quei luoghi in cui gli inverni sono particolarmente rigidi.

Esse erano considerate dei veri e propri status symbol: chi possedeva una pelliccia poteva annunciare al mondo di appartenere alla classe agiata, facendo sfoggio dei modelli più di tendenza.

Eppure le cose cambiano e anche la passione per le pellicce si è trasformata lentamente nella volontà di eliminarle del tutto (o quasi) dal mondo della moda.

Oggi si punta infatti a un’industria fur free, in cui le pellicce sono sostituite da fibre sintetiche o ottenute senza il bisogno di uccidere gli animali.

La moda si fa fur free: i brand che hanno eliminato le pellicce

Questa tendenza è stata accolta da numerosi brand di alta moda, che hanno eliminato le pellicce animali di ogni genere dai loro campionari di tessuti e materiali, per prediligerne di ecologiche.

In effetti la dicitura eco fur significa proprio questo: pelliccia ecologica. Vale a dire non derivata da capi di bestiame appositamente allevati al fine di produrre pellicce.

Brand moda fur free – (Instagram @thinkmaghq) – Pourfemme.it

Tra i marchi portavoce di un mondo fur free (senza pellicce) possiamo annoverare ad esempio Prada, Gucci, Versace, Dolce&Gabbana, Chanel, Calvin Klein o Burberry. Ma anche Alberta Ferretti, Alexander McQueen, Balenciaga o rivenditori di abbigliamento quali Asos.

Anche su Vinted, piattaforma pensata per la compra-vendita di capi d’abbigliamento e oggetti usati, le pellicce sono bandite, tanto che è impossibile vendere o acquistare capi del genere.

Fur free Europe: l’iniziativa che ha raccolto quasi 2 milioni di firme

La filosofia fur free, inoltre, non riguarda solo i brand di moda, ma anche le celebrity (ad esempio J.Lo), le associazioni animaliste e ambientaliste o i privati cittadini. Nell’arco di meno di 10 mesi, infatti, sono state raccolte oltre 1 milione e 700mila firme in seno all’iniziativa Fur Free Europe – Basta pellicce in Europa.

Fur Free Europe – (Instagram @furfreeeu) – Pourfemme.it

L’idea era quella di raccoglierne a sufficienza per presentare una mozione alla Commissione Europea. E l’iniziativa ha avuto così tanto successo che la raccolta firme è stata chiusa prima del previsto, per poi passare al vaglio dell’UE.

Non tutti vogliono rinunciare alle pellicce

Nonostante le buone notizie, però, un mondo senza pellicce è ancora lontano. La Cina, ad esempio, è oggi considerata il maggior produttore ed esportatore di questi capi a livello mondiale. Inoltre alcuni brand di alta moda non vogliono rinunciarvi.

Un esempio è Fendi, nato come pellicceria e ancora oggi ancorato a questo tipo di tradizione. La maison romana assicura un approvvigionamento etico per questo tipo di prodotti, eppure sarebbe bello che tutti, pian piano, lavorassero per un mondo fur free.

Published by
Martina Di Paolantonio