Indipendenza Scozia, il voto femminile sarà decisivo per le sorti del Regno Unito. Al momento separatisti e unionisti sono pressoché alla pari con un 52% di scozzesi contrari all’indipendenza e un 48% favorevole, perlomeno secondo i dati del sondaggio condotto dalla società Opinium. Ma se la maggioranza degli uomini propende per il sì, il 58% delle donne, in costante crescita, si schiera contro la separazione e i sondaggi le danno vincenti, seppure per poco.
La Scozia è divisa a metà ma le donne hanno le idee leggermente più chiare della controparte maschile, perlopiù contrarie alla secessione. E l’indipendenza non fa paura solo a loro, politici e manager UK temono il peggio se a vincere fosse il“sì”. Banche, Fondo Monetario Internazionale, Industria Petrolifera, editoriali del calibro del Financial Times ammoniscono da tempo la Scozia nel tentativo di dissuaderla da un voto favorevole, ma al rush finale regna ancora sovrana l’indecisione. Nel frattempo Gordon Brown, ex premier laburista, si è schierato duramente contro i secessionisti definendoli irresponsabili nei confronti dell’elettorato, a suo parere ignaro delle conseguenze negative di un’eventuale separazione dalla Gran Bretagna. D’altra parte c’è chi parla addirittura di complotto contro l’indipendenza.
Secondo quanto riportato dai sondaggi, alle votazioni parteciperà il 91% degli scozzesi con più di 16 anni di età ma nessuno è ancora in grado di formulare ipotesi attendibili sul risultato finale, per ora vicino alla parità. Nel frattempo c’è chi esorta al sì come il leader indipendentista Alex Salmond e chi al contrario raccomanda di restare nel Regno Unito promettendo nuovi poteri o mettendo in guardia l’elettorato contro le conseguenze economiche e sanitarie di un’eventuale separazione, dai tagli alla sanità di 450 milioni di sterline al drastico indebolimento della moneta. I politici d’oltreoceano, da Bill Clinton a Barack Obama, consigliano vivamente l’unità e la Regina Elisabetta, come d’altronde la maggioranza dell’elettorato femminile scozzese, non è da meno. Ora non resta che aspettare!