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Influenza intestinale in gravidanza: i rimedi e le cure

Influenza intestinale in gravidanza, un disturbo piuttosto frequente che non va sottovalutato nonostante nella maggior parte dei casi non comporti rischi per il feto. Il pericolo maggiore della cosiddetta gastroenterite, processo infiammatorio a carico dello stomaco e dell’intestino tenue causato da una serie di virus, consiste nella disidratazione, ragion per la quale è di fondamentale importanza bere abbondanti liquidi. Scopriamo nello specifico i rimedi e le cure dell’influenza intestinale in gravidanza.

Sintomi

La gastroenterite o influenza intestinale è un processo infiammatorio che riguarda stomaco e intestino tenue, causato da diversi tipi di virus tra cui il rotavirus, il norovirus, l’adenovirus e l’astrovirus. Tra i sintomi più comuni si annoverano dissenteria, nausea, vomito, crampi addominali, sudorazione eccessiva e inappetenza. Non è pericolosa per il feto purché non la si trascuri, aumentando il consumo di liquidi così da garantire un’adeguata idratazione al bambino.

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Rimedi e cure

Cosa prendere, cosa fare e cosa mangiare in caso di gastroenterite in gravidanza? Innanzitutto bisognerà correggere la propria dieta introducendo per un certo periodo alimenti astringenti come pane, patate, mele, banane, riso, fette biscottate. Andranno invece rigorosamente evitati i grassi, la carne, i fritti, i latticini e i cibi ricchi di fibre mentre per quanto concerne i liquidi, sarà opportuno bere acqua in quantità, da integrare eventualmente con succo di mela o bevande calde. Assolutamente da bandire l’assunzione di caffè, sostanza irritante per l’apparato digerente. Un rimedio naturale particolarmente efficace è l’acqua di bollitura del riso, nota per le sue proprietà astringenti.

Al fine di evitare la disidratazione esistono soluzioni saline che andrebbero acquistate previo consulto medico. Particolarmente utili anche i fermenti lattici, ottimi per riequilibrare la flora intestinale. Una dieta corretta dovrebbe bastare per risolvere il disturbo entro 2-3 giorni dalla comparsa ma se la diarrea dovesse persistere più a lungo o se le feci fossero particolarmente liquide, presentassero sangue e mucosità, andrà immediatamente consultato il medico. Nei casi più gravi può addirittura essere necessaria l’idratazione endovenosa.

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Published by
Laura De Rosa