Kelly Preston ci ha lasciato. È morta all’età di 57 anni a causa di un cancro al seno. L’attrice moglie di John Travolta, con cui era sposata dal 1991, ha combattuto contro il cancro per due anni, ricevendo cure mediche private, lontana dagli occhi dei tabloid e del grande pubblico, supportata da amici e parenti. L’annuncio è giunto direttamente dal marito John Travolta sulla sua pagina ufficiale di Instagram, dove ha scritto: “È con un cuore molto addolorato che vi informo che la mia bellissima moglie Kelly ha perso la sua battaglia durata due anni contro il cancro al seno”. La famiglia Travolta aveva subito un’altra disgrazia nel 2009, quando il figlio Jett loro primogenito, affetto da autismo, era morto all’età di soli sedici anni a causa di un attacco epilettico sopraggiunto durante una vacanza alle Bahamas.
Kelly Preston è nata il 13 ottobre 1962 a Honolulu, Hawaii, ha studiato teatro all’università della California del Sud e ha cominciato la sua carriera facendo la modella. È stata testimonial di vari marchi nel corso degli anni, ma con il film Twins è diventata nota agli occhi del grande pubblico. La ricordiamo anche nel videoclip del celebre singolo dei Maroon 5 She will be loved, in cui interpretava la mamma della ragazza protagonista. Dal matrimonio con John Travolta Kelly ha avuto tre figli, il primo dei quali, Jett, era affetto da autismo. È probabilmente per questo motivo che Kelly è sempre stata molto attiva nel sociale, dedicando un’attenzione particolare alla salute dei bambini e alle questioni ambientali attraverso l’associazione no profit CHEC (Coalizione per la salute ambientale dei bambini).
Insieme al marito John Travolta Kelly Preston era un membro della setta Scientology, cui appartiene fieramente un gran numero di celebrities hollywoodiane, non ultimo Tom Cruise. Sull’argomento la longevissima coppia (i Travolta erano sposati dal 1991) ha girato un film che purtroppo ha attirato l’attenzione della critica… in negativo. La pellicola risale al 2000 e si intitola Battaglia per la Terra, per la quale la Preston si è guadagnata un simpatico Razzie Award, un premio alla peggior performance per attrice non protagonista.