Lampedusa, il mare questa volta ha inghiottito anche i bambini

Il mare di Lampedusa ha inghiottito anche i bambini, l’ennesima tragedia si è consumata al largo dell’isola siciliana coinvolgendo come di consueto i più deboli. 93 vittime, di cui 4 bambini piccolissimi.

Lampedusa alla ribalta per un raccapricciante fatto di cronaca riguardante come di consueto i migranti. Ma questa volta le vittime erano più innocenti del solito, il mare ha inghiottito senza pietà i corpi di grandi e piccini. Affogati, risucchiati dalle profondità marine ormai prossimi alla tanto agognata meta. Quattro i cadaveri dei bambini, 93 le vittime totali dell’ennesima tragedia al largo dell’isola siciliana.

La strage dei bambini

Il più grande aveva sei anni, il più piccolo all’incirca 12 mesi, a quest’età si dovrebbe giocare spensierati, ma per loro il destino è stato più amaro. In tutto sono quattro le vittime innocenti del mare di Lampedusa, provenivano dall’Eritrea ed erano in cerca di un destino migliore. I loro corpicini sono stati recuperati a fatica immersi com’erano nella nafta, prima i due maschietti, poi le femminucce. Erano tutti lì, davanti all’isola dei Conigli, un paradiso turistico che si è trasformato in inferno. Ancora ignote le identità, solo “la morte” le aveva ben presenti. Gli abitanti di Lampedusa li hanno già ribattezzati “figli nostri”, sono stati loro ad accorgersi per primi della tragedia nella tragedia. La straziante scoperta è avvenuta intorno alle sette, insospettiti da rumori striduli si sono avvicinati con la loro barca da diporto alla spiaggia Tabaccara, centinaia di corpi galleggiavano senza vita sull’acqua. Il pescatore siciliano che ha sollevato il bimbo di un anno ha dichiarato che era tutto nudo e con gli occhioni spalancati, un volto dolce senza più respiro. Altri testimoni dicono di averne visti andare giù almeno venti, “con le mani alzate, come delle statue”, le loro parole descrivono scenari raccapriccianti: “Man mano che ne tiravamo su uno, quello accanto colava a picco. Si lasciava andare, muto. Noi gridavamo di fare in fretta, di resistere, e quelli ci morivano davanti, scivolavano nell’acqua con gli occhi aperti. Uno scempio della vita umana”.

La solidarietà delle mamme di Lampedusa

Le mamme dell’isola siciliana, dispiaciute per la triste sorte delle vittime del mare, si sono unite in corteo per denunciare l’accaduto. «Lampedusa è per l’accoglienza, ma non per accogliere i cadaveri dei bambini, aiutateci», queste le loro parole cariche di sofferenza. Qui di bambini in condizioni estreme ce ne sono moltissimi, piangono, urlano, cercano conforto, sono le mamme dell’isola a prendersene cura, li cullano come fossero sangue del loro sangue, persino la mamma vip Angelina Jolie in una visita a sorpresa a Lampedusa ha confortato i profughi, adulti e bambini. Ma purtroppo per i quattro piccoli inghiottiti dal mare e dalla nafta non c’è più nemmeno questa speranza, ormai sono partiti per la terraferma nelle loro piccole bare, senza nome, senza genitori, senza nessuno che li possa ricordare.

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