Per spiegare le origini del Carnevale ai bambini è importante usare parole semplici. Questa festa, amata da grandi e piccini, ha un’origine remota sebbene il termine stesso sia di derivazione incerta. A quanto pare deriverebbe dal latino “carnem levare”, eliminare la carne, come a dire, “carne addio”, in riferimento a un banchetto che veniva celebrato l’ultimo giorno prima dell’astinenza della Quaresima. Ma secondo altri prende il suo significato invece dal termine “Carnalia”, che indica le feste romane che celebravano Saturno in cui si era soliti mascherarsi. Oggigiorno prevede sfilate in maschera, carri allegorici, danze. Cerchiamo di approfondire le origini e il significato di questa festa per spiegare il Carnevale ai bambini con semplicità.
Le origini del Carnevale
Abbiamo visto che il significato del Carnevale dal punto di vista letterale ha a che fare con la carne perché il termine, tradotto dal latino, significa “carne addio” oppure “eliminare la carne”.
Questo perché la parola si riferiva al banchetto di carne tenuto l’ultimo giorno prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, anche chiamato “martedì grasso”.
Per rendere l’idea, iniziate con lo spiegare la Quaresima ai bambini, dicendo loro che si tratta di una ricorrenza cattolica, corrispondente a un periodo di 40 giorni che precede la celebrazione della Pasqua. In questo periodo un tempo si digiunava, si facevano delle preghiere, si praticava la carità per prepararsi a celebrare la Pasqua, il momento più importante delle feste cristiane. Oggi lo si fa di meno perché la religione, rispetto a un tempo, è vissuta in modo meno rigoroso.
Potete anche aggiungere, se sono abbastanza grandi, che i 40 giorni non sono scelti a caso ma corrispondono al tempo trascorso da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano. Il deserto simbolicamente rappresenta un periodo difficile, in cui Gesù viene messo alla prova, sottoposto a tentazioni da parte del diavolo, prima della sua morte e resurrezione, che avviene a Pasqua.
C’è chi, però, ritiene che il Carnevale non sia solo l’ultimo banchetto di carne prima del digiuno della Quaresima, ma che le sue origini siano ancora più antiche. Difatti feste simili venivano già celebrate nell’antica Grecia, con le dionisiache, e nell’antica Roma, con i cosiddetti saturnali. Si trattava di festeggiamenti durante i quali il disordine, il caos, prendeva il sopravvento perché si poteva fare tutto ciò che era proibito normalmente.
I poveri potevano fingersi ricchi e viceversa, ognuno era libero di assumere le sembianze di altri creando un po’ di caos nell’ordine precostituito. Una sorta di gioco per prendersi una pausa dalla serietà quotidiana. E sarebbe proprio da questi festeggiamenti che deriverebbe la tradizione a mascherarsi.
Spiegare il Carnevale ai bambini
Dopo aver spiegato ai bambini il Carnevale vi consigliamo di aggiungere qualche ulteriore descrizione.
Abbiamo capito che si festeggia prima della Quaresima ma non abbiamo specificato che le date variano di anno in anno a seconda di quando cade la Pasqua. La durata approssimativa è di due settimane e i due giorni più importanti di festeggiamenti sono il giovedì grasso e il martedì grasso, ultimo giovedì e ultimo martedì prima dell’inizio della Quaresima.
Durante il martedì grasso si gustano i dolci tipici del Carnevale, come chiacchiere, frappe, castagnole, come a riempirsi di leccornie prima del periodo immediatamente successivo che prevede l’astinenza da alcuni cibi.
Inoltre durante i festeggiamenti, oggigiorno, ci si traveste con maschere e abiti originali e divertenti, sfilando lungo le strade delle città insieme a carri allegorici decorati con addobbi carnevaleschi super-vivaci.
Nel Carnevale per bambini si privilegiano vestiti ispirati ai cartoni animati e ai supereroi. Insomma, per qualche giorno tutti possono interpretare i propri personaggi preferiti e divertirsi con scherzetti, stelle filanti, coriandoli, e risate a gogo.
Non resta che prepararsi al grande momento realizzando dei costumi di Carnevale per bambini.
Una storia di Carnevale per bambini
Ma il significato del Carnevale può essere spiegato ai bambini anche raccontando una delle tante storie, poesie e filastrocche su questo periodo di festa.
Molto carino, per esempio, il racconto di G. Rodari intitolato “Ogni scherzo vale”, che fa capire ai bambini che in questo periodo di festeggiamenti si può fare tutto ciò che normalmente è vietato.
Il racconto narra la storia di Feltro, un cappello senza testa, senza piedi, senza mani e senza pancia che passeggiava per le strade. Tutte le persone che lo incontravano dicevano che era scappato dalla bottega del cappellaio e che doveva essere chiuso in prigione perché pericoloso. Ma il cappello rispondeva a tutti che, quel giorno speciale era Carnevale, e che “a Carnevale ogni scherzo vale”. Alla fine della festa il cappello, dopo aver spaventato tutti, tornò infatti sulla testa del re, al suo posto.
La storia si conclude dicendo che da quella volta, nel regno di Feltro, i cappelli a Carnevale se ne vanno in giro da soli.