Le poesie per il primo giorno di scuola che potete insegnare ai più piccoli sono molte, dalle classiche poesie per le maestre alle poesie di Gianni Rodari. Riunite tutti i bambini e dedicate il primo giorno ad imparare alcune poesie sulla scuola, sarà un ottimo modo per conoscersi e rendere divertente il primo giorno di scuola che spesso può essere vissuto con ansia e preoccupazione. Per ricordare l’emozione di questo giorno così importante, potete anche organizzare un piccolo laboratorio creativo e proporre ai bambini di trascrivere le poesie imparate su alcuni lavoretti di carta come cornici in cartoncino o pergamene colorate. Infine, quando tutti avranno imparato le poesie sul primo giorno di scuola e i lavoretti fai da te saranno pronti, ripetete tutti insieme le rime imparate, sarà una giornata indimenticabile.
Come primo testo per il primo giorno di scuola vi proponiamo una bellissima poesia della scrittrice e poetessa Vivian Lamarque.
Il giorno dell’inizio è già arrivato
e indossi il grembiulino di bucato.
I bimbi hanno cestini o zainetti.
E dentro tu lo sai cosa ci metti;
la gomma, le matite colorate,
le forbici con le punte arrotondate.
In classe la lavagna trovi pure
e i cartelloni pieni di figure.
Si ritaglia, si incolla, si colora,
così si cambia gioco ad ogni ora.
E che divertimento la lettura, che usto con i conti e la scrittura!
Quante scoperte splendide da fare,
quante storie stupende da ascoltare!
E poi è bello stare in compagnia
di amici vecchi e nuovi, in allegria.
Con loro parli, ridi e canti in coro.
Allora buona scuola… e buon lavoro!
Ogni anno quando inizia la scuola è una grande emozione ma non c’è dubbio che il giorno più indimenticabile sarà quello in cui i piccoli cominceranno a frequentare le elementari. Ecco una delle poesie per il primo giorno di scuola primaria, scritta da Maria Ruggi.
Oggi ha inizio la grande avventura
del nostro primo anno… quanta paura!
Ci chiaman per nome, fanno l’appello
mentre il più discolo lancia il cappello.
-Ehi, bambini! questa è roba seria!-
Ecco compare pure il dirigente
che dall’alto vigila, ma non dice niente!
Allora tutti in fila allineati
entriamo nell’aula come soldati.
La nuova maestra ci accoglie radiosa
della sua nuova classe è tanto orgogliosa!
E così nei banchi tutti vicini e sorridenti
con i cuori che batton forte perchè siamo contenti.
Ma c’è anche chi qualche lacrima inizia a versare,
perché dal suo caro amico si è dovuto separare.
Scrivere, leggere, disegnare e colorare,
quanta fatica ci toccherà fare
con nuove regole da rispettare:
le orecchiette sui quaderni devi evitare!
Il tuo materiale dovrai curare!
Nessun pasticcio e qualche pagina strappata
una bella grafia, piuttosto ordinata.
Ora la scuola dell’infanzia è già un ricordo lontano
che si dissolve nell’aria piano piano!
Un’altra poesia famosa della stessa autrice, Maria Ruggi, si intitola “Bentornati” ed è perfetta per il primo giorno di scuola.
Presto, correte, fate in fretta
c’è la nuova maestra che vi aspetta!
Batte forte il vostro cuore
se ne sente anche il rumore!
Siete molto emozionati
e un tantino preoccupati,
nuove lezioni da ascoltare e vecchi amici da riabbracciare.
Ebbene sì, l’estate è ormai lontana
e soffia forte la tramontana.
Col grembiule inamidato
lindo, fresco di bucato,
tutti in fila con la cartella
ad aspettare la campanella.
Nei banchi stretti vi stringete
e un nuovo anno affronterete.
La lettura che allegria
ancor più bella in compagnia.
Scorpacciata di matematica
e poi a spasso con l’informatica.
Ogni anno è un’avventura:
della scuola non abbiate paura.
Bentornati cari bambini
vispi e birichini,
quest’anno tanti valori vi trasmetterò
e con mano sapiente vi guiderò!
Le poesie di Gianni Rodari sono da sempre le più emozionanti e hanno accompagnato l’infanzia di tante generazioni. Questa, dedicata all’inizio dell’anno scolastico, è una delle più belle poesie per bambini.
Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.
Non ci sono solo le poesie per il primo giorno di scuola elementare, ogni anno infatti il ritorno a scuola è una grande emozione e può esser ricordato con una poesia. Giuseppe Risica, autore di alcune meravigliose poesie per bambini dedica a questo momento una poesia che anche i più piccoli possono imparare facilmente:
Svelto ora il sol tramonta
la giornata adesso vola,
la cartella ormai è pronta
si ritorna tosto a scuola.
Se l’autunno piange foglie
sul suo grigio e cupo viso,
la tristezza non ci coglie
siamo forti col sorriso.
Invadiamo lieti i banchi
non pensiamo più a giocare,
di riposo siamo stanchi:
c’è bisogno di studiare.
Qui il tempo scorre lento
e talvolta il cielo è scuro
ma in fondo son contento
diverrò presto maturo.
Le maestre ci daranno
le risposte che vorremo,
nei ricordi resteranno
quando il mondo affronteremo!
Per superare con un sorriso l’ansia e le preoccupazioni il rientro a scuola, non c’è niente di meglio della poesia di Germana Bruno che i bimbi potranno recitare davanti alla loro mamma dopo il primo giorno.
Ciao mammina vado a scuola,
scusa se ti lascio sola,
è già tardi e devo andare,
non ti devi preoccupare!
Sono grande ormai, lo vedi?
Tante cose devo fare,
leggo, scrivo, studio un poco,
poi ti vengo a riabbracciare,
sarà bello come un gioco,
mille cose ho da imparare.
Ecco, senti la campanella?
Dammi un bacio mamma bella
entro e tu puoi andare via,
poche ore, che vuoi che sia,
all’uscita, poi, ti prometto,
ti racconto cosa ho fatto.
Dai mammina abbi pazienza,
sarà breve la mia assenza,
come niente, il tempo vola,
adesso voglio andare a scuola!