Linfonodi inguinali: cosa fare se sono ingrossati

I linfonodi inguinali sono ghiandole linfatiche che si gonfiano in presenza di infezioni o malattie più gravi. Per evitare complicazioni è necessario diagnosticarne la causa tempestivamente e seguire il trattamento medico più efficace. Che siano ingrossati o doloranti, i linfonodi inguinali sono un campanello d’allarme utile per tenere sotto controllo la propria salute.

I linfonodi inguinali si trovano nella zona dell’inguine e se sono ingrossati o doloranti devono essere curati adeguatamente. I linfonodi all’inguine fanno parte del sistema linfatico del corpo, che aiuta a mantenere l’equilibrio dei fluidi nel sangue, a filtrare i rifiuti e svolge un ruolo importante nella difesa immunitaria. Queste piccole ghiandole possono ingrossarsi, in qualità di vittime di aggressioni di varia natura, come infezioni o infiammazioni, ma anche come campanelli d’allarme di altri disturbi, dai meno preoccupanti ai più pericolosi, come i tumori. Ecco cosa fare se i linfonodi inguinali sono gonfi, infiammati e facilmente palpabili.

Linfonodi inguinali: cosa sono e a cosa servono

I linfonodi inguinali sono più comunemente noti come nodi inguinali (ghiandole dell’inguine) e fanno parte dei circa 600 linfonodi sparsi, in modi e quantità differenti, in tutto il corpo. Queste ghiandole reagiscono all’attacco esterno, e sono una parte importante del nostro sistema immunitario; per saperne di più, leggete il nostro approfondimento sui linfonodi reattivi.

Le ghiandole dell’inguine hanno come tutti i linfonodi piccole dimensioni e sono situate lungo le vie linfatiche; in particolare i linfonodi inguinali si concentrano nella parte superiore della gamba e nell’area pelvica inferiore, in questo caso prendono il nome di linfonodi femorali.
I linfonodi all’inguine hanno un ruolo prezioso perchè funzionano come filtri del sistema immunitario, contrastando, grazie all’azione dei linfociti, l’aggressione da parte di microrganismi pericolosi, come batteri, virus e altri microrganismi patogeni.

Linfonodi inguinali, la posizione precisa

I linfonodi inguinali si distinguono in superficiali e profondi.
I linfonodi inguinali superficiali sono situati subito al di sotto della cute, nel triangolo femorale di Scarpa, un’area della parte interna della coscia. Questa regione è formata dal muscolo sartorio, dal muscolo adduttore lungo e dal legamento inguinale. Sono circa 10 e drenano la linfa dalla regione glutea, dalla parete addominale inferiore anteriore, dal perineo e dagli arti inferiori superficiali.
In particolare, i linfonodi inguinali superficiali ricevono la linfa da:

  • genitali,
  • basso addome,
  • schiena bassa,
  • natiche,
  • perineo,
  • ano,
  • cosce,
  • gambe.

Ricevuta la linfa la trasmettono ai linfonodi inguinali profondi. Questi nodi drenano prima i linfonodi iliaci esterni del corpo, successivamente i linfonodi pelvici e infine i linfonodi paraaortici.
I linfonodi inguinali profondi possono variare di numero, da 3 a 5, e risiedono a livello più interno, vicino alla vena femorale; si trovano al di sotto della fascia cribriforma, ovvero del tessuto connettivo della parte superiore della coscia, e sul lato mediale della vena femorale. Il nodo di Cloquet è il linfonodo inguinale più profondo, situato al di sotto del legamento inguinale.

I sintomi che accompagnano i linfonodi inguinali gonfi

I linfonodi inguinali ingrossati sono dei noduli o delle protuberanze che, nel caso in cui siano abbastanza grandi, sono ben visibili. Oltre ad essere gonfi possono anche manifestare dolore o arrossamento. Altre volte, invece, possono essere del tutto asintomatici.
Tuttavia, la presenza di specifici sintomi dipende dalla causa all’origine del linfonodo inguinale ingrossato.
Ecco con quali sintomi i linfonodi inguinali ingrossati si possono presentare:

  • Febbre, anche alta
  • Eccessiva sudorazione, soprattutto notturna
  • Arrossamento cutaneo in corrispondenza dei linfonodi gonfi
  • Dolore linfonodale acuto
  • Inspiegabile perdita di peso
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari profusi
  • Stanchezza generale
  • Irritazioni e ulcere genitali
  • Linfonodi ingrossati al collo o alle ascelle

Le cause dei linfonodi inguinali ingrossati

In genere, ci sono tre ragioni fondamentali per cui i linfonodi inguinali ingrossati hanno una dimensione a dir poco anomala:

  1. Infezioni,
  2. Lesioni o traumi,
  3. Tumori.

Non vi è dunque una sola ragione per spiegare questo fenomeno: i linfonodi inguinali ingrossati per sforzo fisico hanno delle cause un po’ banali mentre ci possono essere quelle più serie, come appunto un cancro, all’origine di questo rigonfiamento.

Quando il gonfiore ghiandolare è passeggero si tratta sicuramente di disturbi di origine infettiva, scatenati da microrganismi esterni, quali batteri, virus o funghi.
Al contrario, nel caso in cui i linfonodi inguinali ingrossati perdurino per un periodo di tempo più lungo, allora potrebbe essere anche il campanello d’allarme di patologie ben più serie, come il tumore o l’hiv, una patologia infettiva molto diffusa a causa dei rapporti sessuali non protetti.
Ecco le principali cause dei linfonodi inguinali ingrossati:

Infezioni

Le infezioni causate da batteri, virus, parassiti e funghi sono la ragione più comune della linfoadenopatia inguinale. Se il gonfiore e il dolore compaiono all’improvviso, si può essere sicuri che siano conseguenze imputabili a infezioni di vario tipo.
I batteri maggiormente responsabili sono lo streptococco e lo stafilococco, i quali possono causare ingrossamento dei linfonodi e indolenzimento a livello inguinale per diversi giorni.
Non bisogna dimenticare le infezioni trasmesse per via sessuale, come nel caso della candida, della gonorrea, della sifilide e della clamidia.
Tra le infezioni virali che possono ingrossare le ghiandole dell’inguine si distinguono, invece, la mononucleosi, l’AIDS e l’orchite virale.

Malattie

È stato più volte osservato un forte legame tra le malattie autoimmuni e l’ingrossamento linfonodale.
Nello specifico, patologie ad uno stadio avanzato come l’artrite reumatoide e il lupus erimatoso sistemico possono modificare visibilmente il volume e la consistenza di uno o più linfonodi all’inguine.

Tumori

Se i linfonodi all’inguine si ingrossano gradualmente e rimangono gonfi per diverso tempo, il disturbo potrebbe essere dovuto a delle forme tumorali. In genere, il cancro si diffonde da altre parti del corpo ai linfonodi, soprattutto se proviene da tumori della vulva, dell’ano e della pelle.
Quando le cellule cancerose si originano nei linfonodi, invece, si parla di linfomi, forme tumorali maligne, che oltre a causare l’ingrossamento linfonodale, provocano sintomi come febbre, stanchezza e sudorazione. Solitamente, i noduli che si ingrossano a causa della presenza del cancro sono descritti come strutture ferme, fisse e indolori.

Farmaci e vaccini

Alcuni farmaci hanno, tra i loro effetti collaterali, la capacità di infiammare i linfonodi inguinali rendendoli maggiormente sensibili e palpabili.
Tra questi è necessario fare attenzione a:

  • farmaci chemioterapici batterici, anche chiamati sulfamidici
  • farmaci utilizzati contro l’epilessia, come la fenitoina e la carbamazepina
  • penicillinici, per contrastare le infezioni batteriche
  • medicinali contro la gotta e la malaria, nello specifico quelli contenenti l’allopurinolo e la pirimetamina

Inoltre, il vaccino contro il tifo e quello trivalente, per difendere l’organismo da morbillo, rosolia e parotite, possono provocare delle reazioni allergiche nei pazienti più giovani o implicare sintomi temporanei, tra cui il gonfiore inguinale a livello dei linfonodi.

Linfonodi inguinali: autopalpazione

Innanzitutto è importante non trascurare mai l’autopalpazione dei linfonodi inguinali. Queste ghiandole sono normalmente descritte come morbide e gommose.
Aiutandosi con i polpastrelli, si può esercitare un leggero movimento rotatorio sulla pelle cercando di tastare, all’interno dei tessuti superficiali, delle palline all’inguine di piccola forma. Per svolgere una corretta valutazione è necessario indagare le dimensioni, che non devono essere più grandi di una noce, la consistenza, in genere morbida, e se le ghiandole dell’inguine sono legate ai tessuti sottostanti.

Cure dei linfonodi inguinali ingrossati

In caso si percepisca un linfonodo inguinale ingrossato, è necessario rimanere calmi e non pensare subito al peggio. Nella maggior parte dei casi di linfonodi inguinali doloranti si tratta di banali infezioni, facilmente risolvibili con un trattamento mirato. I linfonodi inguinali nell’uomo e nelle donne sono ovviamente situati anche in posizioni diverse. Il consiglio, soprattutto se i linfonodi inguinali ingrossati sono accompagnati da bruciore, calore e fastidio, che persiste per più settimane o peggiora con il passare del tempo, è di sottoporsi ad un’immediata visita medica per identificare la causa scatenante. Le ragioni, come abbiamo detto, possono essere tante e dipendono anche dalle dimensioni del linfonodo inguinale in questione. Oltre alla visita, se necessario, il medico potrà prescrivere:

  • ecografia inguinale per monitorare visivamente lo stato delle ghiandole
  • esame del sangue, per valutare in particolare l’emocromo e la velocità di sedimentazione dei globuli rossi (VES), che presentano valori alterati in concomitanza con alcune malattie specifiche
  • biopsia, cioè il prelievo di un campione di linfonodo inguinale per analizzarlo in laboratorio e scoprirne qualche malignità

Una volta individuata la causa dei linfonodi ingrossati, i rimedi saranno mirati a risolverla e di riflesso, contrastare l’ingrossamento dei linfonodi ad essa collegato.
Per esempio, le infezioni batteriche verranno contrastate dall’assunzione di farmaci antibatterici o antibiotici.
Nel caso di infezioni virali, invece, il problema può passare spontaneamente.
Se i linfonodi inguinali si ingrossano a causa di tumori o linfomi, il trattamento migliore sarà di tipo chirurgico o chemioterapico.
Nel caso in cui l’ingrossamento linfonodale non scompaia con le cure, sarà necessario sottoporsi ad una semplice biopsia dei linfonodi inguinali gonfi. La biopsia può anche essere consigliata dal medico se questo sospetta un tumore o una patologia più seria dell’infezione. La TC della pelvi e della risonanza magnetica può fornire una buona intuizione prima della biopsia e può anche aiutare nel rilevamento del tumore primario.

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