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Mammografia: un’arma contro il tumore al seno

Tutte le donne dovrebbero essere consapevoli che la mammografia è il migliore strumento per la prevenzione e la diagnosi del tumore al seno.

La mammografia gratuita è prevista e raccomandata dagli specialisti a tutte le donne che si trovano in una determinata fascia di età (che vedremo nel dettaglio di seguito) e resta uno degli esami diagnostici precoci più utile per individuare il cancro al seno. Per questo motivo è importante per le donne sottoporsi a mammografia, per diagnosticare precocemente l’eventuale presenza di una malattia oncologica.

Screening salvavita

Il cancro al seno è uno dei tumori femminili più comuni e frequenti, per questo è importante per tutte le donne sottoporsi a mammografia e screening salvavita in maniera periodica. Le campagne di screening per la mammografia non proteggono dal rischio di tumore al seno, è vero, ma favoriscono la diagnosi precoce. Quindi, sebbene questi esami non possano di fatto escludere la possibilità di ammalarsi, servono invece a diagnosticare precocemente l’eventuale malattia consentendo alle cure di essere tempestive e ridurre quindi il rischio di mortalità.

Mammografia gratuita ed età

In Italia la mammografia gratuita è raccomandata e offerta (senza impegnativa del medico) a tutte le donne con età compresa tra i 50 e i 69 anni. Va precisato però che, su indicazione del Ministero della Salute, alcune Regioni hanno ampliato la forbice, estendendo l’esame diagnostico precoce per il tumore al seno alle donne tra i 45 e 49 anni (con intervallo annuale) e alle donne tra i 70 e 74 anni (con intervallo biennale). Tutte le donne, anche sotto i 45 anni, possono comunque, in caso di necessità, sottoporsi al test tramite il SSN e dietro pagamento del ticket, con l’impegnativa del medico.

Ogni quanto va fatta la mammografia?

Ogni quanto va ripetuto l’esame? Bisogna fare un po’ di chiarezza. Prima di tutto va ricordarto che la mammografia non è dolorosa ed è un esame importante e utile, ma nonostante questo non bisogna abusarne perché non è esente da controindicazioni. Lo screening è dunque consigliato tra i 50 e i 69 anni, con intervalli di un anno, che si estende a due sopra i 70 anni.

Ricordiamo che pure le donne più giovani possono sottoporsi all’esame. Per esempio in caso di familiarità per il cancro al seno oppure perché presentano una mammella con alcune caratteristiche di densità particolari.

Quali sono le controindicazioni?

La mammografia può avere delle controindicazioni, anche se attualmente, come ci ha spiegato Corrado Tinterri – responsabile di Senologia nell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano): ”I nuovi mammografi sono più sicuri, emettono meno radiazioni e sono più precisi rispetto al passato”.

Gli specialisti informano che le controindicazioni della mammografia riguardano la frequenza. Quindi mammografie più frequenti di quelle suggerite per gli screening possono, in una percentuale sicuramente molto bassa ma non trascurabile, favorire la comparsa di un tumore.

Altro possibile effetto indesiderato della mammografia è la sovra-diagnosi. Questa avviene cioè quando il test porta all’identificazione di tumori ”silenti”, ossia di lesioni che anche se non scoperte e diagnosticate, non avrebbero portato a evoluzioni di patologie. Il rischio è quindi trattare formazioni tumorali che in realtà non avrebbero biogno di interventi o cure.

Concludendo: se la diagnosi precoce è molto importante perché significa individuare prima una malattia, occorre precisare che non bisogna abusare della mammografia come strumento diagnostico perché, se effettuata troppe volte, potrebbe addirittura essere considerata rischiosa. Lo screening è dunque importante ma va effettuato seguendo quanto consigliato dai medici specialisti.

Published by
Violetta Gonzaga