Quanto sono diffuse le manie nei bambini? A quanto pare parecchio ma ovviamente non tutte sono patologiche. Spesso si tratta piuttosto di piccoli rituali che il bambino mette in atto per tranquillizzarsi, specialmente nelle fasi di distacco dalla madre. La mania diventa allora una sorta di supporto cui fare riferimento nei momenti di debolezza, paura, insicurezza. Tra le manie più diffuse si annoverano il fatto di succhiarsi il pollice, toccarsi i piedi, cercare il seno materno più del dovuto, attorcigliarsi i capelli e così via. Se l’abitudine si manifesta ma in modo non eccessivo e diminuisce nel corso del tempo, è normale. Se invece diventa compulsiva allora è bene verificare il perché consultando un professionista. Ecco allora quali sono le più diffuse e cosa fare.
Quali sono le più diffuse
I bambini tendono ad avere delle manie durante la crescita del tutto normali, purché rientrino in certi parametri. Può succedere che si attorciglino spesso i capelli o li mettano in bocca, che si attacchino più del normale al seno di mamma, che si mangino le unghia, tendano a succhiarsi il pollice o a eseguire certi rituali in modo piuttosto preciso. Anche i tic nervosi possono essere considerati, per certi punti di vista, manie, sebbene differiscano nel modo di manifestarsi. Nei casi di disturbo ossessivo compulsivo si tratta principalmente di rituali di movimento, per esempio girare su stessi, camminare in un certo modo e così via, rituali di pulizia e ordine, ripetizione di certe frasi e parole. Potrebbe essere il caso di un bimbo che vuole bere il latte sempre nella stessa tazza, nello stesso luogo, nello stesso punto del tavolo, mania che rivela un chiaro bisogno di tenere le cose sotto controllo.
Tutti comportamenti che li aiutano a sentirsi più sicuri, specialmente nelle fasi di passaggio e di distacco progressivo dalla figura materna, o che li aiutano ad affrontare certe paure inconsce. Nulla di grave se non fosse che, in alcuni casi, queste manie possono degenerare sfociando in disturbi più seri come il cosiddetto DOC, disturbo ossessivo compulsivo. I bambini affetti da questo disturbo si preoccupano eccessivamente per le cose che li mettono a disagio o provocano loro angoscia mettendo in atto, di conseguenza, comportamenti maniacali a scopo calmante. Si ritiene che succeda soprattutto quando il bambino, nelle fasi di distacco dalla madre, vive esperienze traumatiche o comunque percepite come tali. E questo accade più spesso se la madre non risponde alle sue necessità e richieste di attenzioni. La mania diventa quindi una forma compensatoria di consolazione che, se scompare man mano che il bimbo cresce, non arreca danno ma se persiste, allora va valutata con attenzione.
Cosa fare
Innanzitutto bisogna valutare l’entità della mania nei bambini perchè, come premesso, in alcune fasi è del tutto normale che i bambini ricorrano a questi “rituali” per calmarsi e, quindi, è meglio lasciarli fare se il disturbo non è eccessivo. L’età non sempre conta, secondo gli esperti, più importante è l’entità del problema, per valutare un eventuale intervento. Molto importante è non deridere i bambini o liquidare questi gesti ripetuti come capricci o abitudini scorrette visto che si tratta pur sempre di meccanismi dovuti all’ansia, alla paura o, in certi casi, a una difficoltà nell’esprimere le emozioni. E ovviamente non rimproverarli per lo stesso motivo. Meglio piuttosto cercare di individuare le cause scatenanti imparando a guardarsi intorno. Trattandosi spesso di emozioni che non riescono a trovare una via di espressione, sicuramente le attività sportive, creative o i giochi che permettono ai bambini di sfogare ed esprimere queste emozioni sono utilissimi, così come l’introduzione nell’ambiente domestico di un animale. Per quanto concerne l’intervento medico, è bene ricorrervi se il vizio non passa con il tempo e soprattutto se peggiorano.
Quando la mania diventa compulsiva
Come premesso, se la mania peggiora nel tempo anziché scomparire progressivamente, è il caso di rivolgersi a un medico o a uno psicoterapeuta. In ogni caso è bene tenere presente che il problema nella maggior parte dei casi dipende dalla psiche, non da qualcosa di fisico ed è in questo ambito, quindi, che bisogna agire, sebbene alcuni studi lo colleghino a un blocco nel flusso di seratonina. Quando la mania sfocia nel DOC, disturbo ossessivo compulsivo infantile, si caratterizza per un’ansia smisurata nei confronti di qualcosa che costringe il bambino a mettere in atto il suo rituale preferito più volte al giorno, rendendo la vita quotidiana difficile. Il DOC è più diffuso nei bimbi tra i 7 e 12 anni di età, meno nei piccoli. Tra le manie più diffuse ci sono rituali di movimento, di pulizia, ripetizione di certe parole o frasi, collezionismo di cose apparentemente inutili, che i bambini eseguono spesso di nascosto, consapevoli che si tratti di qualcosa di insensato e, quindi, di punibile da parte dei genitori. Il bambino, pur essendo spesso consapevole dell’inutilità di un tale comportamento, tende comunque a farlo, come fosse necessario per neutralizzare l’ansia o la paura. Tra i pensieri più diffusi dei bambini affetti da disturbo ossessivo compulsivo la paura di essere contaminati da qualcosa di sporco, il bisogno di ordine maniacale, pensieri di tipo sessuale e aggressivo, paura delle malattie.