Ogni volta è sempre la stessa identica storia: dopo un primo momento di estasi e folle amore verso il nuovo prodotto viso di turno approdato nella skincare quotidiana, il tutto si affievolisce in men che non si dica rivelandosi vano o, più, semplicemente, temporaneo.
Quel siero viso che era solito regalare in men che non si dica un invidiabile incarnato di porcellana leviga appena la texture della pelle, tanto che nemmeno si ricorda il motivo dell’iniziale entusiasmo. Si vocifera che la colpa del ripetuto fenomeno sia da imputare all’abituarsi della cute ai prodotti di bellezza con i quali è giornalmente trattata, ma siamo certi che questa sia davvero la verità o ci troviamo davanti ad una mera strategia di vendita, un po’ sleale e poco realistica? Continuare a leggere per la risposta definitiva.
La realtà, infatti, è piuttosto semplice e racchiude in essa invero una buona dose di logica. Senza eccessivi giri di parole, la risposta è: no, la pelle non si abitua davvero alla skincare alla quale la sottoponiamo. Questa si rigenera continuamente, quindi le cellule che entrano a contatto con i prodotti sono sempre nuove.
A cosa si deve, dunque, quell’odiosa sensazione di poca soddisfazione che il nostro prodotto viso preferito prende a trasmetterci da un giorno all’altro? La cute risulta in continua evoluzione e, in quanto soggetta ad incessante cambiamento, ciò che oggi potrebbe dare grossi frutti su di essa tra qualche tempo potrebbe non sortire più il medesimo effetto. I presupposti sono gli stessi secondo i quali la skincare deve necessariamente cambiare di stagione in stagione, chiamata a rispondere ad esigenze sempre diverse a seconda di agenti esterni -come banalmente caldo e freddo- e/o strettamente individuali quali stress e fattori ormonali.