Perché le donne cercano un uomo come il padre? Poco importa che sia bello, prestante o ricco, ciò che conta è che lui, il nostro uomo, sia simile a papà. La sua figura, rassicurante, mitica o distaccata, lascia un’impronta indelebile sulla psiche femminile, il più delle volte inconscia. Così capita di accumulare partner con il suo stesso fisico, con il suo stesso carattere o magari in tutto e per tutto opposti a lui, quasi a volerlo punire. Succede a moltissime donne, più o meno mature, più o meno consapevoli di ciò che accade.
Secondo gli psicologi è il cosiddetto Complesso di Elettra a condizionare le scelte affettive di noi donne, innamorate del padre a tal punto da rivaleggiare inconsciamente con nostra madre. Se poi questa relazione, nel corso dell’infanzia, è stata vissuta in modo più o meno traumatico, tutto si complica a discapito della felicità coniugale, rendendo uomo e donna come cane e gatto.
Ma le cose, a quanto pare, non andrebbero meglio nemmeno alle donne che da papà hanno ricevuto attenzioni e protezione. In tal caso la sua figura rischia di essere mitizzata compromettendo le relazioni con altri uomini, mai alla sua altezza. Senza contare che la donna iperprotetta dal padre tenderà a cercare partner altrettanto protettivi e ad instaurare con essi un rapporto di dipendenza, pretendendo attenzioni continue. Un circolo vizioso che le rende cronicamente insoddisfatte.
Poi c’è il rischio da padre anaffettivo che di solito innesca nella donna la modalità “repeat”, conducendola dritta tra le braccia di uomini altrettanto freddi e distaccati solitamente con notevole differenza di età in amore. Perché in fondo ciò che si conosce fa meno paura anche quando fa male.
Ovviamente un modo per uscirne esiste ma la soluzione non è a portata di mano, ci vuole tempo e coraggio per spezzare il circolo vizioso e soprattutto bisogna fare autoanalisi, possibilmente con l’aiuto di persone competenti. Tutti, bene o male, siamo condizionati dai modelli dell’infanzia, non c’è ragione di eliminarli a prescindere, l’importante è riuscire a sbarazzarsi di quelli limitanti.
Come abbiamo visto anche i padri protettivi, e quindi potenzialmente positivi, possono influenzare negativamente i nostri rapporti con la parte maschile, ciò accade quando non riusciamo a distaccarci interiormente da quelle figure di riferimento. Tutti questi complessi in definitiva parlano di una cosa sola, del bisogno di essere amate e dell’assenza di un sano amore per se stesse. Per amare e farsi amare bisogna anzitutto sapersi amare.