È importante per ogni donna saper riconoscere le cause delle perdite vaginali, perché in base al colore si può identificare il problema e porvi rimedio. Nella grande maggioranza dei casi, le perdite vaginali sono un fenomeno fisiologico che si presenta in vari momenti della vita di una donna: il muco vaginale, che comporta le classiche perdite bianche, viene secreto dal collo dell’utero, o cervice uterina, in modo del tutto naturale e quindi non deve essere motivo di preoccupazione.
Tuttavia, può capitare che le secrezioni vaginali siano di colore giallastro, marroni o si presentino come perdite rosa perchè accompagnate da sanguinamento vaginale; in questo caso potrebbero esser sintomo di un’infezione batterica, di un’infiammazione vaginale o addirittura indicare problemi più seri. Per evitare i disagi fisici e psicologici che spesso accompagnano la comparsa di perdite vaginali maleodoranti o dal colore insolito, è necessario saperle distinguere in base al colore e capire quando possono esser considerate normali e quando, invece, è necessario rivolgersi a un medico.
Vediamo quali sono le possibili tipologie di perdite vaginali in base al colore e i rimedi utili per curare il problema.
Le secrezioni vaginali sono delle perdite che interessano tutte le donne, soprattutto nella loro fase fertile; nonostante ciò, si possono verificare anche anche prima del menarca e dopo la menopausa, seppur raramente.
Se di natura fisiologica, la loro presenza non è indice di malattia né di altri disturbi, ma segnala semplicemente alcuni cambiamenti in atto nel corpo femminile: l’ovulazione, la gravidanza, l’inizio della mestruazione o il suo avvicinarsi. Secrezioni e muco vaginale sono, quindi, dei fluidi corporei naturali nella donna, che, se non sono abbondanti o maleodoranti, e se non sono accompagnati da dolore e fastidi, indicano il buon stato di salute dell’apparato riproduttore femminile.
A causa dell’assenza di ghiandole nella mucosa vaginale, le perdite vengono secrete dalla cervice uterina per proteggere la vagina e gli altri organi, deputati alla riproduzione, da traumi, lesioni e infezioni. La flora batterica vaginale ha un ruolo fondamentale in tal senso perchè, costituita da batteri “buoni”, è in grado di contrastare la proliferazione di agenti patogeni infettivi grazie al suo Ph acido.
L’alterazione del Ph vaginale, infatti, è quasi sempre causa di infezioni e infiammazioni vaginali, come ad esempio la vaginite.
Come detto prima, le perdite vaginali fisiologiche segnalano i cambiamenti ormonali che avvengono nel corpo di una donna. È fondamentale imparare a capire i segnali che il nostro corpo ci manda perchè non dobbiamo dimenticare che ciascuno di essi è sintomo dello stato di salute del nostro organismo.
Per distinguere le perdite vaginali normali da quelle di natura patologica è quindi importante osservarne le peculiarità, e prestare attenzione a 5 elementi:
Le perdite vaginali normali si presentano in determinati momenti nella vita di una donna, è bene quindi tener presente che se queste perdite compaiono all’interno di uno di questi periodi e senza caratteristiche anomale, è molto probabile che si tratti di un fenomeno fisiologico di cui non bisogna preoccuparsi.
Dunque è normale che si notino delle perdite vaginali durante le seguenti fasi:
In tutti questi casi la secrezione vaginale ha come obiettivo quello di proteggere la vagina, e le zone ad essa adiacenti e di agevolare o impedire la risalita degli spermatozoi verso l’utero. Nello specifico, durante l’ovulazione, ossia nel momento più fertile per una donna, le perdite vaginali si fanno via via più acquose e alcaline in modo da favorire il passaggio degli spermatozoi verso la fecondazione dell’ovulo. Al contrario, nelle successive fasi del ciclo mestruale e in gravidanza, le secrezioni vaginali diventano, invece, più dense e viscose così da contrastare il flusso migratorio delle cellule gametiche maschili.
Inoltre, le perdite vaginali hanno la funzione di lubrificare le pareti della vagina prima e durante il rapporto sessuale per evitare che avvengano lesioni o microtraumi della mucosa. Ma sono anche indispensabili per mantenere il Ph vaginale acido, in quanto lo sperma, al contrario, ha un potere moderatamente alcalinizzate e quindi capace di danneggiare la flora batterica e renderla meno aggressiva contro la proliferazione dei batteri.
Le secrezioni vaginali sono comuni a tutte le donne e, nella maggioranza dei casi, non dovrebbero destare preoccupazione. Il variare delle secrezioni intime può dare indicazioni molto importanti e precise su quello che accade nell’organismo di una donna.
Se le secrezioni diventano abbondanti, il disturbo prende il nome di leucorrea, un termine che identifica sia le perdite fisiologiche, tipiche di ovulazione e gravidanza, che quelle patologiche.
Le perdite vaginali sono varie e possono essere suddivise in base al colore in modo tale da poter capire più semplicemente quali sono le cause e i rimedi da adottare.
Le perdite trasparenti e inodori sono del tutto fisiologiche, soprattutto nei giorni che precedono l’ovulazione. In questo periodo la loro intensità aumenta per le diverse fluttuazioni ormonali in corso nell’organismo, divenendo più abbondanti e di consistenza più filamentosa ed elastica.
Abbondanti perdite trasparenti, possono osservarsi soprattutto nelle prime settimane della gravidanza a causa dell’improvviso sbalzo ormonale, in particolare degli estrogeni.
Sebbene non sia un disturbo di grave entità, può comunque essere motivo di disagio per una donna.
Pertanto, i rimedi consigliati in caso di perdite trasparenti abbondanti consistono in poche semplici regole:
Le perdite rosa non sono altro che perdite di sangue diluite ad altri fluidi, quali il muco vaginale. Tale fenomeno può considerarsi assolutamente fisiologico nei giorni immediatamente prima della mestruazione o durante l’ovulazione. Tuttavia, necessita di un controllo medico se delle perdite ematiche si presentano in gravidanza o in modo abbondante senza alcuna apparente ragione.
Anche nel caso di perdite rosa abbondanti o reiterate nel tempo, i rimedi utili riguardano lo stile di vita di una donna. È quindi importante:
Le perdite acquose, di colore bianco o trasparenti, si manifestano in genere prima e dopo il ciclo. La loro comparsa non è mai di natura patologica, ma è sempre opportuno non sottovalutare il disturbo e prendere nota di tutte le variazioni.
Se le perdite acquose sono accompagnare da alcuni fastidiosi sintomi, come prurito o bruciore, sarà necessario effettuare analisi ginecologiche più approfondite per conoscere quale infezione sia in corso e seguire la cura antibiotica consigliata dal medico.
Simili, nell’aspetto, alla ricotta e dalla consistenza densa e appiccicosa, le perdite bianche dette casearie sono molto spesso il segnale di alcuni problemi:
e che può manifestarsi anche attraverso perdite di questo tipo;
Le perdite vaginali bianche e filamentose sono, invece, poco dense, perchè più acquose, ma comunque di natura patologica. La loro presenza può essere indice di:
Le perdite bianche sono delle secrezioni vaginali solitamente fisiologiche, poichè utili alla protezione della vagina.
Se si tratta di una secrezione fisiologica non sono necessari rimedi, se invece si tratta di perdite bianche casearie o filamentose, è bene seguire alcune regole:
Se si osservano delle perdite vaginali bianche con sfumature grigie, è necessario rivolgersi subito al proprio ginecologo perchè sono spia di un’infezione vaginale. Le più frequenti sono:
Le perdite ematiche fuori dal ciclo sono quasi sempre un segnale da non sottovalutare, perchè possono essere sintomo di diversi problemi ginecologici come:
Le perdite di sangue vaginali non devono essere sottovalutate perchè possono essere spia di patologie anche gravi come neoplasie uterine, disfunzioni tiroidee o infiammazioni dell’apparato genitale.
I rimedi più consoni per un sanguinamento vaginale anomalo sono nella maggior parte dei casi di tipo farmacologico, come antinfiammatori, antibiotici o ormonali. Se si tratta di tumori o polipi, invece, può risultare necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico per la loro rimozione attraverso laparoscopia o isterectomia.
Le perdite gialle sono sempre un segnale di infezione della mucosa vaginale, causata da malattie sessualmente trasmissibili come:
Se il colore delle perdite è giallastro o verdognolo, è sintomo di un’infezione in corso, da curare tempestivamente. Le perdite gialle potrebbero indicare una cervicite o una vaginosi batterica, da risolvere tramite visite ginecologiche.
In presenza di perdite gialle, i rimedi utili saranno quelli in grado di contrastare l’azione degli agenti patogeni infettivi. Nella maggior parte dei casi verranno quindi prescritti degli antibiotici per debellare l’infezione in corso.
In genere, le perdite verdastre sono un’anomalia, in questo caso è necessario rivolgersi subito al medico, in quanto, oltre ad avere un colore alquanto preoccupante, sono spesso accompagnate da cattivo odore. Anche in questo caso, le cause alla base di queste perdite potrebbero essere:
Le perdite marroni sono delle secrezioni ematiche dovute a un piccolo sanguinamento vaginale, detto anche spotting, e sono più scure perchè secrete in quantità talmente minima da risentire immediatamente del contatto con l’ossigeno che le ossida.
Le cause di tali perdite possono essere:
Le perdite marroni quando non riconducibili a patologie ginecologiche, come l’endometriosi, o adalterazioni ormonali, potrebbero essere causate stress e affaticamento. In questo caso saranno un fenomeno temporaneo che guarirà spontaneamente; in caso contrario, invece, sarà necessario rivolgersi al ginecologo che potrà prescrivere la cura più adeguata: dalle terapie ormonali per le perdite di natura patologica ma non grave, fino alla rimozione vera e propria della causa d’origine se considerata maligna.
Il fenomeno delle perdite vaginali molto spesso è un disturbo che non ottiene le giuste attenzioni da parte delle donne che ne soffrono perchè ne sottovalutano la portata o provano imbarazzo a parlarne col proprio medico. Invece può essere determinante rivolgersi al ginecologo ogni qualvolta si osservino secrezioni anomale.
Pertanto, è bene ricordare che è necessario sottoporsi immediatamente a una visita ginecologica, nei seguenti 5 casi:
In genere, il primo esame utile per scoprire le cause delle perdite vaginali è l’ecografia pelvica attraverso cui sarà possibile osservare utero e cervice uterina per scoprire possibili infiammazioni, cisti o lesioni precancerose.
Attraverso il tampone vaginale, invece, verrà individuata la presenza di infezioni vaginali e sarà possibile identificare il batterio responsabile. A tale scopo potrà anche essere consigliato il pap test, un esame effettuato grazie all’inserimento di uno speculum nella vagina per prelevare un campione di muco vaginale e analizzarlo in laboratorio al fine di scoprire eventuali infezioni, infiammazioni o tumori.