Le poesie e le filastrocche sulle stagioni, per bambini, sono davvero perfette per insegnare loro moltissime cose e aiutarli ad imparare (senza troppa fatica ma soprattutto divertendosi) tutto quello che c’è da sapere sui diversi periodi dell’anno. Impareranno a distinguere autunno, inverno, primavera ed estate e saranno in grado di ricordare anche la loro successione, apprezzando ogni stagione per tutte le cose belle che può offrire. Il mare in estate, i campi verdi in primavera, le castagne e le foglie colorate in autunno e la fresca neve in inverno. Ma non fermatevi qui: se vi piacciono le canzoni per bambini in rima consultate il nostro elenco completo con le più belle filastrocche di sempre.
Ora torniamo alle stagioni, e alle poesie e filastrocche più simpatiche ed educative da recitare insieme ai nostri piccoli.
Luce, tepore e fiori,
profumi e buoni odori,
pioggerella leggera:
è questa primavera!
Caldo, biade mature,
rischio di scottature
e pozze disseccate:
“Son io! Son l’estate!”
Grappoli d’oro ai tralci,
ruggine sulle falci,
foglie gialle in danza:
l’autunno rapido avanza.
Ventaccio, neve e gelo,
imbronciato e grigio il cielo;
tutto di neve è ammantato:
l’inverno è ormai arrivato!
Sono quattro come i moschettieri
le stagioni scacciapensieri.
É fatta di fiori e frutti profumati,
è la più sincera,
il suo nome è primavera.
È esuberante e piena di belle giornate:
è l’estate,
con il sole che scotta
e il mare che borbotta.
Tra i banchi di scuola come un alunno,
a settembre torna l’autunno.
E l’inverno come un nonnetto,
ci manda tutti presto a letto.
Fa buio, fa freddo, ma c’è la neve,
e questo lo rende una stagione lieve.
Sono quattro come le pareti della mia stanza,
le stagioni vestite d’organza.
E la più bella sai qual è?
Quella che sceglierò insieme a te!
La primavera è una stagione fiorita,
cantano i bimbi agitando le dita.
L’estate ci dona frutti saporiti,
porta il caldo e divertimenti graditi.
L’autunno le foglie fa cadere
e tra gli alberi spogli tutto si può vedere.
L’inverno è freddo e bianco di neve
cappotti e guanti metter si deve.
Prima viene Primavera
con i fiori sulla pianta,
poi Estate calda e chiara
quando la cicala canta,
poi Autunno bruno e quieto
con castagne e foglie rosse,
poi Inverno infreddolito
con starnuti, gelo e tosse.
Ebbe la primavera coi bei fiori.
Ebbe l’estate con i suoi colori.
Ebbe l’autunno coi grappoli d’oro.
Ebbe l’inverno, con il suo lavoro
di trine e di merletti: erano i bianchi
ghiaccioli e neve, a fiocchi lenti e stanchi.
Fu un anno come gli altri, coi suoi mesi,
con le stagioni e con le settimane:
una fila di giorni che rimane
nel ricordo di chi li ha bene spesi.
Primavera vien danzando,
vien danzando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Ghirlandette di farfalle,
campanelle di vilucchi,
quali azzurre, quali gialli;
e poi rose, a fasci e a mucchi.
E l’estate vien cantando,
vien cantando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Un cestel di bionde pesche
vellutate, appena tocche,
e ciliegie lustre e fresche,
ben divise a mazzi e a ciocche.
Vien l’autunno sospirando,
sospirando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Qualche bacca porporina,
nidi vuoti, rame spoglie,
e tre gocciole di brina,
e un pugnel di morte foglie.
E l’inverno vien tremando,
vien tremando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Un fastel d’aridi ciocchi,
un fringuello irrigidito;
e poi neve, neve a fiocchi
e ghiacciuoli grossi un dito.
La tua mamma vien ridendo.
vien ridendo alla tua porta,
sai tu dirmi che ti porta?
Il suo vivo e rosso cuore,
e lo colloca ai tuoi piedi,
con in mezzo, ritto, un fiore:
Ma tu dormi e non lo vedi…
Arriva, arriva la primavera,
col sole che splende da mattina a sera.
Poi è la volta dell’estate,
sotto l’ombrellone quante risate.
Segue subito l’autunno,
e a scuola torna l’alunno.
Per finire inizia l’inverno,
così lungo che sembra eterno!
Se il sole è sparito e non sta più nel cielo,
se mi giro intorno e c’è un freddo gelo,
se meglio star dentro che fuori all’esterno
o sono nel frigo o è arrivato l’inverno.
Se invece lassù splende un bel sole,
e su ogni albero spunta un bel fiore,
se vedi una foglia che prima non c’era,
o sei in una serra o è primavera.
Se fa molto caldo e ti vesti leggero,
e vedere la pioggia è un evento assai raro,
se con un gelato trascorri le serate,
o sei un po’ matto o è arrivata l’estate.
E se per la strada calpesti le foglie,
e pioggia battente il terreno scioglie,
e verso la scuola passeggia ogni alunno,
questa filastrocca finisce in autunno!
Aggiornamento a cura di: Redazione Pour Femme