Per iniziare l’anno scolastico nel migliore dei modi, non c’è nulla di meglio che dedicare una delle più belle poesie e filastrocche alla maestra. Le insegnanti, che siano di scuola materna o elementare, amano particolarmente questi pensierini… anche quelle più cattivelle! Di filastrocche e poesie da dedicare alle maestre ne esistono moltissime, usando la fantasia è possibile inventarle al momento, altrimenti si può ricorrere a qualche suggerimento: abbiamo raccolto le più carine, che potete eventualmente modificare aggiungendo delle caratteristiche che solo la vostra maestra ha! Sono perfette come saluto d’inizio anno o come semplice ringraziamento per tutto ciò che fanno; e se le rime vi piacciono, perché non stupirle imparandone altre? A questo proposito potete consultare il nostro ricco elenco con le filastrocche divertenti e istruttive più belle e famose.
Ma ora vediamo le canzoncine per bambini più simpatiche da dedicare alla propria insegnante di scuola.
Maestrina
Quando a scuola ce ne andiamo
e la mamma a casa resta,
mai da soli rimaniamo
lì ci aspetta la maestra.
Sta seduta e spiega piano
è paziente e non si lagna,
ci controlla da lontano
s’alza e scrive alla lavagna.
Quanto bene sa insegnare
spiega tutto come un gioco,
a noi tanto fa imparare
senza lei sapremmo poco.
E’ davvero molto buona
carismatica e bellina,
la campana adesso suona :
a domani, ciao maestrina!
Poesia per la maestra
I miei primi passi nella scuola
grazie a te.
Sempre attenta ai miei capricci,
sempre attenta ai miei pasticci,
sempre attenta alla mia educazione.
La mia cara ed unica maestra d’asilo,
La mia seconda mamma fuori di casa,
la mia sicurezza insieme agli altri bambini.
Semplicemente grazie di essere qui
a farmi diventare più grande.
Un grazie con il cuore a te maestra,
unica, inimitabile, dolce e severa,
come è giusto che sia.
Le maestre
E adesso le maestre! Che dire di loro?
Che svolgono questo lavoro
con un misto di tanti sentimenti
che prendono i cuori e le menti…
Immagina la scuola come un gran calderone:
ci metti dentro un pizzico di attenzione,
una manciata di severità,
insieme a due etti di disponibilità,
di impegno un bel mestolone,
di buon senso un cucchiaione,
di simpatia non si può fare senza
e neanche di un bel po’ di competenza,
unita a vagonate di pazienza…
E per fare il miscuglio quasi perfetto,
aggiungi un grosso bicchierone di affetto…
Tutti i tuoi insegnanti,
caro bambino e cara bambina,
sono come giardinieri attorno ad una piantina:
la sorvegliano, la proteggono con cura amorosa
perché cresca forte e rigogliosa
e possa affrontare con serenità,
tutte le tempeste che nella vita incontrerà…
Grazie
Tra le pagine del mio quaderno
scritto con il pensiero,
c’è l’inchiostro più indelebile e sincero,
ha scritto Grazie per la pazienza,
per la costanza,
per la tua silenziosa vicinanza,
per il sostegno e la perseveranza.
Durante questi anni,
ricchi di affanni ed emozioni,
non ho imparato solo la lezione,
tu hai saputo colorare ogni stagione.
Filastrocca per la maestra
E’ finita ormai la scuola
con l’ultima campanella
se n’è andata la bidella
la maestra tutta sola
è rimasta nella classe
niente urla, niente tosse
alla cattedra si siede
ma nessuno più le chiede
Posso andare al gabinetto?
Chi mi presta un fazzoletto?
non più bimbe e bimbi in guerra
niente lapis giù per terra
niente somme da sommare
niente compiti da dare
non più accenti e divisioni
non può dire: State buoni!
perché lì non c’è nessuno
non si sente neanche un suono
neanche un bimbo che l’ascolta
e poi per l’ultima volta
lei cancella la lavagna
chiude gli occhi, quindi sogna
una scuola infinita
che coincide con la vita
dove lei sempre è maestra
che insegna, educa, addestra
col trascorrere degli anni
nella classe dei suoi alunni
che con lei si fanno adulti
crescono, diventan molti
e nei banchi stan vicini
i più grandi ed i bambini
genitori accanto ai figli
tutti attenti ai suoi consigli
e la classe ormai somiglia
a una grande famiglia…
Riapre gli occhi la maestra
li stropiccia perché vede
sul vetro della finestra
una scritta a cui non crede
fatta con il pennarello:
Ciao maestra! E’ stato bello!
Ci vediamo a settembre!
La maestra fa un saltello
quindi balla, o almeno sembra,
passeran tre mesi appena
e ritorna sulla scena
così inizia la vacanza
mentre esce dalla stanza.