Un innovatore, un cantastorie moderno, che ha saputo rinnovare la letteratura per ragazzi, tra favole, poesie e filastrocche uniche nel loro genere. Gianni Rodari, scrittore, poeta, giornalista e pedagogista italiano ha riempito di parole, rime e contenuti educativi l’infanzia e la crescita culturale di intere generazioni di bambini, italiani e non. Ecco alcune delle sue poesie che hanno come protagonisti i piccoli destinatari dei suoi scritti, i bambini.
Persone male informate
O più bugiarde del diavolo
Dicono che tu sei nato
Sotto a una foglia di cavolo!
Altri maligni invece
Sostengono senza vergogna
Che sei venuto al mondo
A bordo di una cicogna!
Se mamma ti ha comperato
Come taluni pretendono
Dimmi: dov’è il negozio
Dove i bambini si vendono?
Tali notizie sono
Prive di fondamento:
Ti ha fatto la tua mamma
E devi essere contento!
Filastrocca per tutti i bambini,
per gli italiani e gli abissini,
per i russi e per gli inglesi,
gli americani ed i francesi,
per quelli neri come il carbone,
per quelli rossi come il mattone,
per quelli gialli che stanno in Cina,
dove è sera se qui è mattina,
per quelli che stanno in mezzo ai ghiacci
e dormono dentro un sacco di stracci,
per quelli che stanno nella foresta
dove le scimmie fan sempre festa,
per quelli che stanno di qua o di là,
in campagna od in città,
per i bambini di tutto il mondo
che fanno un grande girotondo,
con le mani nelle mani,
sui paralleli e sui meridiani.
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La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto:
il letto, la carrozzina,
i mobili di cucina,
e chicchere, e posate, e scodelle,
e un armadio con i vestiti
sulle stampelle, in folla,
e un ‘automobile a molla
con la quale
passeggia per il corridoio
quando le scarpe le fanno male.
La mia bambina ha una bambola,
e la sua bambola ha tutto,
perfino altre bamboline
più piccoline,
anche loro con le loro scodelline,
chiccherine, posatine eccetera.
E questa è una storiella divertente
ma solo un poco, perché
ci sono bambole che hanno tutto
e bambini che non hanno niente.
Giovannino Perdigiorno
ha perso il tram di mezzogiorno,
ha perso la voce,
l’appetito,
ha perso la voglia di alzare un dito,
ha perso il turno,
ha perso la quota,
ha perso la testa (ma era vuota),
ha perso le staffe,
ha perso l’ombrello,
ha perso la chiave del cancello,
ha perso la foglia,
ha perso la via:
tutto è perduto fuorchè l’allegria.
Ho visto un bambino
al guinzaglio
come un piccolo cane.
Un gatto lo guardava
meravigliato
agitando la coda
come una bandiera
di libertà.
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