Prick test per allergie, alimenti e inalanti: come si esegue, qual è il costo e i risultati?
Il prick test è un test allergologico cutaneo, uno strumento fondamentale per la diagnosi delle allergie respiratorie, alimentari e verso altri allergeni. Grazie al suo semplice utilizzo, il basso costo e il risultato sicuro, rappresenta l’indagine diagnostica di prima istanza in caso si supponga un’allergia. Inoltre, il prick test viene utilizzato anche per altri scopi, quali la standardizzazione degli allergeni e la valutazione della variazione nel tempo della reattività cutanea agli allergeni. Utilizzato anche per i bambini, l’efficacia del prick test risulta però compromessa nei bambini sotto l’anno.
Di norma, in un soggetto allergico, il sistema immunitario reagisce in maniera anomala ed eccessiva ad alcune sostanze ritenute abitualmente innocue, come il polline, il pelo di animali o la polvere. Le sostanze che possono causare reazioni allergiche vengono definite allergeni. Pertanto, in caso di allergie, come ad esempio l’asma allergica o rinite allergica, il medico può prescrivere alcuni test allergologici, come i test allergologici cutanei, primo fra tutti il prick test, e anche, ove opportuno, i test sierologici, come il RAST test, finalizzati alla ricerca di IgE, le immunoglobuline E, mediatori della risposta allergica, specifiche per uno o più allergeni, allo scopo di individuare uno o più allergeni responsabili dei sintomi dell’allergia.
Il prick test viene effettuato sulla cute della superficie flessoria dell’avambraccio, e più precisamente 5 cm al di sopra del polso e 3 cm al di sotto dalla fossa antecubitale, o sulla pelle del dorso nei bambini. Con un pennarello si divide la pelle in diversi settori, a seconda di quanti allergeni devono essere testati. Quindi, si posiziona una goccia di estratto allergenico diluito, di tipo alimentare o inalante come polline, derivato degli acari della polvere o degli animali domestici e così via, sulla cute del paziente. Attraverso una lancetta sterile si fa penetrare l’allergene attraverso gli strati più superficiali della cute. La goccia viene immediatamente asportata con un pezzetto di carta assorbente, ma si aspettano circa 15-20 minuti per valutare la reazione cutanea al prick test, ottenuta in corrispondenza di ogni allergene precedentemente posizionato.
Per effettuare il prick test non è necessario presentarsi a digiuno, ma è essenziale non aver applicato alcun tipo di prodotto sulla cute da testare.
Se si sospetta un’allergia alimentare ma il prick test è risultato negativo, è possibile ricorrere ad un ulteriore test, chiamato prick by prick. Tale esame viene eseguito posizionando sulla cute dell’avambraccio direttamente l’alimento fresco, anziché l’estratto. Con la lancetta sterile si andrà poi a scalfire leggermente l’alimento e la cute dell’avambraccio del paziente per far reagire la sostanza. Il prick by prick spesso risulta più sensibile del prick test, ma dev’essere eseguito da specialisti esperti, perchè la sua interpretazione risulta complessa in relazione alle molteplici variabili.
Generalmente, il prick test non ha un costo fisso ma può variare tra i 20 e i 70 euro per diversi motivi, dalla scelta dello specialista, alla struttura sanitaria, fino alla città di residenza. Spesso il web può aiutare nella scelta dello specialista al quale affidarsi per fare il prick test. Si possono, infatti, trovare anche offerte specifiche su portali di coupon che offrono test per allergie a costi ridotti.
La reazione al prick test, a livello dei singoli allergeni testati, viene considerata positiva se caratterizzata dalla comparsa di un pomfo, un edema cutaneo simile ad una puntura di zanzara, intensamente pruriginoso e contornato da un alone di eritema. Tuttavia, il prick test è caratterizzato da una scarsa specificità e potere predittivo, quindi non è in grado di assicurare l’effettiva presenza di un’ipersensibilità del paziente, per cui la diagnosi finale di allergia dovrà sempre basarsi sulla diagnosi di altri test. L’affidabilità del prick test è fortemente influenzata dal modus operandi dell’operatore, dalla qualità degli allergeni utilizzati e l’assunzione di farmaci antistaminici o corticosteroidi da parte del paziente.
Inoltre, è importante sottolineare che il prick test è in grado di rilevare le allergie alimentari ma non specificare le eventuali intolleranze alimentari, in quanto non dipendenti dalle reazioni degli anticorpi IgE.
Il patch test è uno strumento diagnostico fondamentale per la diagnosi delle dermatiti da contatto. Viene eseguito ambulatorialmente, applicando sulla cute del dorso del paziente alcuni cerotti (patch) nei quali sono disposte alcune cellette che contengono le sostanze da testare. È un test a lettura ritardata, quindi il cerotto viene rimosso dopo 48-72 ore dall’applicazione. Il patch test è indicato in presenza di eczema da sospetta dermatite allergica da contatto o dermatite atopica. In questi casi, aiuta a identificare quali sostanze possono essere la causa della reazione allergica da contatto, tra le quali:
Il RAST test, o test di radio-allergo-assorbimento, è un esame del sangue finalizzato ad identificare possibili allergeni responsabili delle allergie. Il test ha la funzione di ricercare le IgE specifiche nei confronti degli allergeni sospettati, per poter confermare o escludere che il sistema immunitario dell’individuo abbia prodotto elevate quantità di immunoglobuline di classe E. Tuttavia, il RAST test è un esame di secondo livello da effettuarsi solo in caso di falso negativo del prick test o in presenza di alterazioni della pelle. Il costo del RAST test è più elevato del prick test e può testare un numero limitato di allergeni.
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