Avere la prolattina alta è una condizione di squilibrio che può capitare alle donne (ma a volte anche gli uomini), in particolari momenti della vita, e le cui cause possono essere tra le più svariate. Per comprendere di cosa stiamo parlando, è necessario partire dallo spiegare cosa sia la prolattina. Si tratta di un ormone, che, come dice il suo stesso nome, nelle donne è specificamente collegato con la gravidanza e l’allattamento. Peccato che non sempre la sua maggiore concentrazione nel sangue femminile sia dovuta esclusivamente alla dolce attesa. E quando questo accade, ovvero, quando una donna non incinta supera i livelli considerati normali, allora ciò è spia di qualche problema.
Vediamo, prima di approfondire la sintomatologia e le possibili cure, quali possono essere le cause dell’iperprolattinemia.
La prolattina, come anticipato, viene prodotta dall’ipofisi per stimolare le ghiandole mammarie alla secrezione del latte dopo il parto, per questo motivo il suo livello nel sangue delle mamme aumenta significativamente, e questo è normale, In gravidanza i livelli di prolattina arrivano anche a 400 ng/ml. Ma in determinati casi, quando vi siano delle condizioni di alterazione, i valori della prolattina possono aumentare fino a raddoppiare anche fuori dalla gravidanza e dal puerperio (tenendo conto che in una donna non gravida e non in periodo di allattamento gli estremi “normali” vanno da 0 a 20 nanogrammi per cm cubo di sangue). Ecco le possibili cause:
Veniamo ai sintomi che potrebbero far ipotizzare una iperprolattinemia:
Le cure della prolattina alta sono di tipo farmacologico, nello specifico si prescrive il Dostinex (mutuabile) sicuro ed efficace, o il Parlodel. Entrambi i farmaci possono dare effetti collaterali piuttosto fastidiosi, soprattutto il Parlodel, come il mal di testa, la congestione nasale, i crampi addominali, nausea e vomito. Può essere assunta la pillola contraccettiva in concomitanza, e se la causa della prolattina alta è l’ipotiroidismo, allora la terapia sarà quella ormonale sostitutiva degli ormoni tiroidei, che riporterà i valori alla normalità.