Siete stati invitati ad un matrimonio? Magari vi è stato chiesto di fare da testimoni e per questo, oltre a preparare un discorso, vorreste fare un regalo consistente in denaro alla neo-coppia?
Con i regali in denaro, le classiche “buste”, come si usa fare soprattutto nel sud Italia, bisogna prestare attenzione. Oltre una certa cifra, infatti, potremmo avere guai con il Fisco. Scopriamo i dettagli.
In occasione di un matrimonio si può regalare denaro in busta? O ci sono dei controlli fiscali a cui prestare attenzione?
Quali sono i limiti imposti dalla normativa sulla tracciabilità dei pagamenti e quindi che si basano sulla legge anti-riciclaggio? E se il giorno dopo il matrimonio i coniugi dovessero versare tutte le somme ricevute sul conto corrente, si potrebbe incorrere in un controllo fiscale?
Il regalo di denaro in contanti fatto dopo la cerimonia nuziale e messo in una busta chiusa è una normale donazione di modico valore, ed è perfettamente legale.
Ecco perché non è tassato, non deve essere dichiarato all’Agenzia delle Entrate e non serve l’atto notarile. Ma c’è un limite da rispettare.
Secondo una nuova legge del primo gennaio 2022, il limite dei contanti che si possono donare è 999,99 euro. Da mille euro in su, quindi, la donazione deve essere tracciabile.
Cosa significa questo? Significa che se la cifra supera i mille euro, dovrà essere donata con metodi tracciabili: bonifico o assegno, bancario o circolare.
Qualora si dovesse superare questo limite, donante e donatario potrebbero essere sottoposti a sanzioni amministrative salate, che possono andare dai mille ad addirittura 50.000 euro. Tali regole valgono anche per i regali di matrimonio.