Il ritardo motorio nei bambini, che non corrisponde necessariamente a un ritardo psicomotorio, è un disturbo che implica il rallentamento dello sviluppo delle competenze motorie generali, che normalmente si sviluppano entro i 2 anni di vita. Le cause possono essere genetiche, legate a disordini di tipo sensoriale/cognitivo/comunicativo oppure correlate a una modalità educativa poco stimolante. I genitori sono infatti chiamati ad aiutare il bambino a far pratica del proprio corpo e se ciò non succede, il piccolo può ritardare lo sviluppo di tali capacità. In quest’ultimo caso, di solito, il bimbo recupera entro i 2 anni ma negli anni successivi può risultare più impacciato nei movimenti generali. Scopriamo le cause e i rimedi.
Cause
Il ritardo motorio infantile, come premesso, comporta il rallentamento dello sviluppo motorio e non va confuso con il ritardo psicomotorio che indica insieme una mancanza di competenze motorie, cognitive e comunicative entro la prima infanzia. Le cause possono essere genetiche, per esempio associate a ipotono o lassità legamentosa, oppure a una bassa stimolazione motoria da parte della famiglia. Talvolta il ritardo è dovuto a cause neurologiche e in alcuni casi si intrecciano motivi diversi che, nel complesso, determinano il disturbo.
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Rimedi
I genitori di bambini che soffrono di ritardo motorio semplice dovrebbero prestare particolare attenzione al piccolo stimolandolo a muoversi. Si può per esempio collocarlo a terra per lasciarlo libero di spostarsi da solo, evitando un uso troppo prolungato di seggiolini e simili. Un’altra caratteristica di questi bambini è l’incapacità di controllare la testa, che nella normalità si apprende intorno ai 3-4 mesi. Il ritardo motorio si nota anche nella postura seduta, che viene acquisita oltre i 6 mesi. Di solito anziché gattonare, il bambino affetto da questo disturbo preferisce strisciare sul sedere per muoversi da un posto all’altro, ma non è detto che tutti i bimbi che hanno questa abitudine siano affetti dal disturbo. In ogni caso, sia che il ritardo sia lieve o più grave, è fondamentale consultare il pediatra di fiducia, che saprà consigliare un’adeguata terapia riabilitativa ed esercizi mirati. E’ infatti molto importante individuare l’origine del problema prima di sperimentare tecniche fai da te o improvvisare interventi che potrebbero rivelarsi controproducenti.
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