La rivalità madre e figlia è molto diffusa, la nascita di una femminuccia è infatti particolarmente destabilizzante dal punto di vista psicologico. L’arrivo di una bambina scatena nella neomamma una vera e propria tempesta emotiva, costringendola a rivedere il rapporto con la propria madre. Più è stato complicato, maggiori saranno le difficoltà da affrontare. Senza contare che le bimbe possono far riemergere aspetti di sè rimossi o non accettati. Il tutto avviene inconsciamente, traducendosi nella realtà quotidiana in atteggiamenti ostili e in aspettative eccessive nei loro confronti. Scopriamo quindi come affrontare i problemi madre e figlia e come andare d’accordo.
Madre e figlia: all’origine della rivalità
Se con i maschietti il rischio maggiore è di trasformarsi in “mamme chiocce”, i figli maschi sono infatti i preferiti dalle mamme, con le femminucce il problema è la rivalità, spesso reciproca! Dal canto suo la madre tende a proiettare se stessa, i propri desideri e le proprie frustrazioni sulla figlia, idealizzandola in modo eccessivo e colpevolizzandola se non corrisponde al proprio modello mentale.
D’altra parte la figlia, specie nell’adolescenza, soffre di frequente del Complesso di Edipo: per sedurre il padre imita la figura materna ma al tempo stesso la rifiuta, percependola come una rivale. Così, se da un lato tende a ribellarsi costruendo una propria peculiare identità, dall’altro ripete comportamenti tipici della madre, prendendola come esempio in molte situazioni, seppur inconsciamente.
Affrontare la rivalità evitando eccessive aspettative
Tutte le mamme hanno delle aspettative sulle proprie figlie, ma va fatta una distinzione di base tra quelle sane e quelle dannose. Desiderare per esempio che la propria bimba sia brava a scuola è normale, purchè non si pretenda da lei più di quanto è effettivamente in grado di fare. In tal caso subentra uno scopo inconscio, ovvero realizzare i propri desideri incompiuti tramite il meccanismo della proiezione, facendo sentire di conseguenza la bambina inadeguata e poco amata.
In altri casi a prendere il sopravvento è il bisogno di compensare delle carenze affettive, ma spesso le madri trascurate nell’infanzia continuano a ripetere lo stesso comportamento a propria insaputa. Queste dinamiche possono presentarsi durante tutta la vita, ma è nel periodo adolescenziale, quando le figlie iniziano a crescere e a differenziarsi, che si fanno più problematiche. Non sottovalutatele, possono infatti provocare dipendenze affettive, difficoltà nel raggiungere l’autonomia e svariate forme di ansia e insicurezza.
Come andare d’accordo
Cercare di essere una madre perfetta è una cosa, migliorarsi e prendere consapevolezza di determinate dinamiche psicologiche un’altra, decisamente più fattibile! Ovvio, un consulto psicologico è il miglior modo per affrontare problemi di questo tipo, ma si può iniziare a migliorare il rapporto madre e figlia seguendo alcuni semplici consigli.
Anzitutto tenete presente che trasmettere la propria esperienza alle figlie non significa imporla con la forza. In secondo luogo imparate ad ascoltarle, evitando giudizi continui. Obbligare le bambine a comportarsi come voi è del tutto controproducente, prima o poi subentrerà infatti la ribellione, che potrà manifestarsi con forme di ansia, timidezza e insicurezza o con atteggiamenti esageratamente trasgressivi. Come si suol dire, meglio prevenire che curare!