Delicata, drammatica, ma “familiare” quanto basta, la serie tv Virgin River è arrivata in punta di piedi su Netflix, ma si parla già di un’altra stagione. Perché la storia che narra è coinvolgente, la protagonista è un’autentica eroina moderna e gli scenari sconfinati sullo sfondo fanno sognare.
Mel, diminutivo di Melinda Monroe e interpretata dalla strepitosa Alexandra Breckenridge, è un’infermiera specializzata e ostetrica che da Los Angeles si trasferisce fra le montagne nell’entroterra della California, in una piccola cittadina dal nome quasi fiabesco, Virgin River, appunto.
Le motivazioni per cui una ragazza bella e capace possa voler lavorare in un piccolo studio medico di paese, invece che nel movimentato pronto soccorso metropolitano nel quale si trovava, sono inizialmente misteriose. Ma appare chiaro fin da subito che qualcosa di particolarmente difficile le è accaduto.
L’accoglienza a Virgin River non sembra essere delle migliori per Mel, che dovrà affrontare un nuovo capo burbero e scontroso, una nuova casa in pessime condizioni e addirittura qualche brutto incontro.
Ma non tutti sono mal disposti nei suoi confronti, anzi, Jack il proprietario dell’unico bar del paese, sembra avere un debole per lei (interpretato da Martin Henderson che abbiamo già visto in Grey’s Anatomy).
Mel è una ragazza bella, capace, volitiva. Ha un carattere forte e sa farsi valere in qualsiasi situazione, personale o professionale. E il lavoro che fa può metterla a dura prova: stare a contatti con malati, salvare vite, dover decidere di agire anche in condizioni estreme, combattendo contro il tempo e le circostanze. Mel mantiene comunque i nervi saldi.
Una protagonista che incarna perfettamente l’eroina moderna: una donna totalmente indipendente, impegnata su più fronti e con un lavoro importante. Tutto ciò che vorremmo essere tutte noi.
Ma davvero si tratta di una donna tutta d’un pezzo, così come la si vede da fuori? Forte e quasi fredda, anche se non insensibile? Davvero non nasconde nessuna fragilità?
Ovviamente no. Anche lei ha delle debolezze. Anche lei ha una storia, un dramma non di poco conto che verrà a galla puntata dopo puntata, con una delicatezza ma insieme una profondità psicologica davvero sorprendenti per una serie tv.
E questo renderà Mel ancora più valorosa, un’eroina a tutto tondo. Non una che non è mai caduta, una che nonostante tutto lotta per rialzarsi. Una che, anche se da uno schermo, può mostrarci speranza e coraggio per affrontare davvero tutto.
L’ambientazione di Virgin River contribuisce sicuramente a creare un’atmosfera romantica, con scenografie sterminate, montagne affascinanti, laghi silenziosi e baite in legno, dove rifugiarsi perché fuori piove e fa freddo, magari davanti a un bel camino.
Ma non è solo lo sfondo ad essere romantico: l’amore si respira nell’aria di questa serie tv, nonostante tutto. E non solo per la protagonista.
Senza contare che Virgin River stessa, inizialmente percepita solo come una comunità di provinciali invadenti e diffidenti, diventa invece una rassicurante presenza sullo sfondo, piena di buoni sentimenti.
Insomma la serie tv Virgin River ha tutte le carte in regola per diventare il tuo appuntamento quotidiano con qualche lacrimuccia di commozione, con la tua voglia di romanticismo e con la certezza di un posto sicuro al quale approdare anche se fuori impazza una tempesta e tutto è in black out, come succede nel bar di Jack.
Ma senza dimenticare la suspence di qualche mistero e il pathos di tutti i pazienti di Mel e del Doc Vernon, che di puntata in puntata potrebbero rischiare anche la vita.
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